22 dicembre 2015

Set Up, quarta edizione. Ecco tutte le novità della giovane fiera bolognese, che torna forte di una partecipazione quasi raddoppiata in soli tre anni

 

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Ce lo ha raccontato chiaramente l’ideatrice Alice Zannoni in occasione della nostra inchiesta “Cosa resta del mercato”, su Exibart Onpaper 91: Set Up Fair, la giovane di Bologna, è in costante crescita dalla sua prima edizione, e quest’anno sarà il banco di prova, ancora una volta all’Autostazione.
Un parterre di oltre 40 gallerie, selezionate da un comitato scientifico tra cui sono presenti la critica ed ex direttrice di Arte Fiera Silvia Evangelisti e il collezionista Giuseppe Casarotto, Presidente del GAMeC Club di Bergamo, associazione culturale nata nel 2005 per la diffusione della conoscenza dell’arte del nostro tempo. Ma che dire, se non che i numeri parlano da soli? In questa edizione, infatti, gallerie e special project sono cresciuti di oltre il 70 per cento dal 2013, mentre se il primo anno le gallerie estere aderenti erano tre, in questa edizione 2016 ce ne saranno ben otto, con un incremento in soli tre anni del 160 per cento.
ABC, Burning Giraffe Art Gallery, Casa Falconieri, D406 fedeli alla linea, exfabbricadellebambole, Museo Nuova Era, Galleria PrimoPiano, Print About Me, Riccardo Costantini Contemporary, Sponge ArteContemporanea Galleria Zak sono solo alcune delle partecipanti insieme a quattro realtà spagnole, di Santander, JosédelaFuente, Espacio Creativo Alexandra, Siboney e Estela Docal, protagoniste del  progetto dedicato alla rappresentazione grafica Drawing the world a cura di Mónica Álvarez Careaga, che segna sempre più un importante ritorno alla pittura e al disegno.
I premi? Invariati, anzi aggiunti: oltre al Premio SetUp per gli under 35 (mille euro per artista, 500 per curatore),  torna anche il Premio Residenza Sponge ArteContemporanea e il Premio >>43 gradi in Sardegna – zona 9, che offre ai partecipanti una residenza di dieci giorni presso lo Studio Casa Falconieri in Sardegna. Nasce invece il Premio Fusion Art Gallery, promosso dall’omonima galleria di Torino che offre un premio residenza all’interno della sua programmazione e torna anche il Premio Dispensa, con la pubblicazione, all’interno del numero che sarà pubblicato a marzo, dell’opera che più si avvicina al tema del bookZine semestrale: “Padri, maestri e profeti”. 
Dulcis in fundo torna la rassegna performativa In Corpo VI curata da Giovanni Gaggia per Sponge Arte Contemporanea, che vedrà alternarsi “on stage”, per quattro giorni – un’azione al giorno – i live di The motherfucker, firmata da Gianni ColosimoSUP_R_ME[e] di Leonardo CarlettiParadise di Francesco Marilungo e Black bag di Manuela Macco. Che la festa, insomma, abbia inizio. Cercando di bissare i numeri. Appuntamento dal 29 al 31 gennaio. 

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