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Spazi pubblici e street art, un binomio che mai come in questa manciata di mesi è stato alla ribalta delle cronache e dei racconti dell’arte, tra festival, interventi, apparizioni, polemiche e chi più ne ha più ne metta, da Torino a Cosenza, passando per l’attivissima – sotto questo fronte – Capitale.
Da domani, invece, sarà la volta di Como, dove per la quarta edizione tornano i giorni di “StreetScape” (nella foto di home page un vecchio intervento di Angelo Mazzola), manifestazione a cura di Ivan Quaroni e Chiara Canali, che porta nelle piazze e nei cortili della città un pizzico di street e urban art.
Un festival della durata di circa un mese (fino al 10 novembre) che si pone come “una vera e propria riconfigurazione del paesaggio urbano per rivitalizzare il patrimonio storico-artistico, architettonico e museale della città con installazioni site-specific di opere che nascono in dialogo con i luoghi più simbolici di Como e che sono appositamente pensate per essere installate all’aperto, ossia fuori dai normali circuiti di fruizione delle opere d’arte”, secondo il pensiero dei curatori.
I protagonisti? Matteo Negri, che lavorerà sui muri della Pinacoteca Civica, Emanuele Panzarini in piazza Duomo, Lorenzo Colore Croci in piazza Volta, Anna Turina alla Biblioteca Comunale, Francesco De Molfetta nel Cortile del Museo Archeologico, Viviana Valla alle Serre dei Giardini di Piazza Martinelli, Loredana Galante nel Cortile del Comune, Eracle Dartizio al Chiostrino Artificio, Mara Butti sulla Facciata del Liceo Teresa Ciceri e Daniela Sandroni all’Accademia Aldo Galli. Policentrica, diffusa e anche un po’ colta, visto che accompagneranno le operazioni di “graffitaggio” una serie di lectures e talk sulle pratiche urbane e l’esperienza degli artisti.