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Appuntamento dopodomani e il giorno successivo, 9 giugno, per una Torino più elettrizzante che mai, in fatto di contemporaneo. Non solo l’opening del nuovo spazio di Franco Noero, in piazza Carignano 2, con la mostra “Specchio del Mare” di Lothar Baumgarten, ma anche Norma Mangione, con le incisioni di Francesco Barocco, Guido Costa con “Opere da una collezione” di Gregor Schneider, Giorgio Galotti con Augustus Ruth e Giuseppe Chiari e anche il Laboratorio del dubbio di Sara Enrico, Gianluigi Ricuperati ed Elisa Sighicelli con la mostra “Bez Nazvaniya” di Giulia Cenci e Marco Mazzoni, apriranno il pubblico in una dimensione coordinata (ideata da Galotti e sviluppata con Mangione), che da settembre diventerà un nuovo appuntamento fisso della scena torinese, in cui verranno coinvolte altre gallerie.
Stavolta si comincia l’8, con Noero, Costa e Giorgio Galotti, il cui progetto dell’artista australiano Augustus Ruth che coinvolgerà l’opera storica del 1974 di Chiari, sopra, in scena grazie anche alla collaborazione del neonato archivio dell’artista, durerà solo 24 ore, con cocktail di chiusura giovedì alle 18, mentre il 9 giugno sarà la volta di Mangione e Laboratorio del Dubbio. Una prova generale per uno “start” che potrebbe generare un nuovo “must” sabaudo.
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