17 ottobre 2013

Trasformare la galleria in boutique, per vendere scarpe alle Giuliette contemporanee. A Verona una nuova tappa di “Clothes project” di Daniel González

 

di

Daniel Gonzalez, SH 10, 2013, glitter, wool and tulle on leather shoes, ph Elena Girelli. Courtesy Studio la Città, Verona
Immaginate una galleria d’arte trasformata in una boutique. E non siamo in qualche fashion week o in manifestazioni simili al fuorisalone, ma in presenza di un progetto che tocca la sfera politica e sociale di uno dei temi più caldi di oggi, legato alla figura della donna e della sua vita. Daniel González, argentino classe 1963, è a Verona, allo Studio La Città, con una nuova tappa di “Clothes Project”, work in progress iniziato nel 2004 e che finora ha toccato Berlino, la seconda Prague Biennale, México Arte Contemporanéo,  Viafarini e anche MANIFESTA7, nel 2008. 
Un progetto che arriva nella città scaligera in occasione di Romeo’s Balcony, la riflessione intorno alle capacità di conquista di tutti I romei contemporanei, traditi dalle aspettative e dalle problematiche di oggi, legate all’identità, alle prese con una serie di donne che indossano queste “sculture” come moniti di personalità, per calarsi nella parte di nuove amazzoni alla ricerca di un altro destino, all’essere un’altra Giulietta, quella appunto del “Juliet & the Forbidden Games Shoes”, titolo della mostra veronese. 
Che non poteva non strizzare l’occhio alla possibilità di far divenire le nuove calzature, «feticci immaginari quotidiani che interpretano la visione di vita di chi le indossa» come spiega González, oggetti accessibili: ogni scarpa è infatti in vendita a una cifra che va dai 280 ai 550 euro.  
Decisamente meno rispetto alle grandi firme mainstream delle sfilate, e dove è l’arte a farsi moda, dove il mixaggio di materiali di ogni tipo crea pezzi unici e complici per invadere la vita di tutte le new Juliet del mondo. Che chiuderanno il cerchio mettendosi sotto il balcone, cercando il proprio Romeo. E ribaltando definitivamente la posizione del sesso debole, con l’aiuto di uno dei feticci più amati.

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