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Karen Fiorito è una artista di Los Angeles che, con il supporto di Limited Liability Corporation, associazione che sostiene le arti a Phoenix, Arizona, ha messo in scena un’opera pubblica che a molti non è andata giù.
Su un billboard, un cartellone pubblicitario, sospeso sulle case, ha messo una bella foto di Donald Trump in espressione diabolica circondato da uno sfondo rosso, due funghi atomici, e due svastiche che, in realtà, sono il simbolo dei dollari in versione nazista.
“Ho avuto l’opportunità di avere una piattaforma per dire qualcosa, e mi prendo la piena responsabilità per questo. Sento che l’America ha preso la strada della distruzione, e visto che sono un’artista credo di avere il diritto di dirlo”, ha riportato Fiorito a Fox10, intervenuta sul caso dopo le ripetute minacce di morte ricevute. Attenzione però: il retro del cartellone, come la performance di Shia LaBeouf incita all’unità, ma non è stata considerata. Buttare benzina sul fuoco, in fondo, è un po’ lo sport nazionale di questi tempi, specialmente con certe immagini. Vedremo quanto resisterà, stavolta, il cartellone.
Trump a svastiche e strisce… l’arte è libera di criticare, di essere nella realtà, di dire la propria idea anche sulle idee politiche e far riflettere. Se a qualcuno non è andata giù pazienza, si arrangi! Sono fatti suoi, non dell’artista. La libertà dell’arte è anche e soprattutto libertà di criticare, di essere graffiante, l’arte non ha censure: per questo è arte.