19 novembre 2013

Un’ottima fiera non basta, e Vienna apre la sua nona art week. Per “progettare mondi” in una manciata di giorni

 

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È la sua nona edizione, e mai sembra che Vienna si stata così contemporanea. “Projecting worlds” è il titolo dell’art week austriaca, iniziata dal Dorotheum e ospitata da Art Cluster Vienna, che anche stavolta non solo ha unito gli “attori” dell’arte locali, ma anche diversi colleghi mondiali, che si sono ritrovati a Vienna per riflettere sul tema dell’arte come rafforzamento dell’identità, attraverso dozzine di mostre, interventi, studio visit, incontri con artisti, conferenze, performance, tavole rotonde e ovviamente pellegrinaggi in gallerie, con o senza curatori.

Ma oltre a “Progettare Mondi”, che ricorda un poco il titolo della Biennale del 2009, c’è anche un secondo “sottotitolo” a questa lunga art week che si concluderà proprio questo week end: “The charm of deceleration: art takes time”. L’arte si prende tempo insomma, in un mondo di tecnologia e informazione onnipresente, dove la creatività soddisfa i nostri desideri e la partecipazione ne crea di nuovi, quando però serve tempo per immergersi nel cosmo di un artista e per conoscerne la storia.

Anche questo fa parte del programma viennese, che sembra guardare -all’avanguardia, certo- alle declinazioni di un’arte che, forse, si sta via via facendo un po’ meno politica ma ancora più indipendente, dove anche le associazioni più piccole si mettono in mostra.

Con la gran soirée conclusiva di sabato 23, quando circa 100 artisti viennesi nominati da Janina Falkner (curatorice del MAK), Severin Dünser (curatore del Belvedere Collezione d’Arte Contemporanea), Alexandra Grausam (Responsabile de Das weisse Haus) e Bettina Spörr (curatrice della Secession) apriranno i loro spazi, per mostrare il loro progetto di mondo.

Insieme a 21er Haus, Accademia di Belle Arti Albertina di Vienna, Museo Ebraico, Generali Foundation, Kunsthalle di Vienna Museumsquartier & Kunsthalle Wien Karlsplatz, Museo Leopold, MAK, MUMOK Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Thyssen-Bornemisza Art Contemporary e moltissimi altri, comprensivi di una serie di progetti speciali. Per guardare al futuro di una nuova concezione di arte, di cui si sentono le vibrazioni, anche se non vi sono le prove tangibili. Ma basterà avere pazienza. Intanto www.viennartweek.at

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