13 novembre 2010

Video interruptus! Censura al MAR per l’opera di Alterazioni Video

 

di

Guidarello Guidarelli era un condottiero ravennate al servizio di Cesare Borgia, figura attorniata da un’aura di mistero, che fu cantata da D’Annunzio e ricordata da Lord Byron. Morto, da quel che si dice, nel 1501, a causa di una pugnalata durante una rissa per “una camisa a la spagnola bellissima de lavori d’oro”, Guidarelli è stato poi reso immortale da una scultura in marmo, una lastra tombale che lo ritrae disteso, con le braccia incrociate e la spada sul petto. L’opera, di dubbia attribuzione e sulla cui datazione esistono diverse diatribe (chi la collocherebbe nel ‘500, chi la giudicherebbe una copia dell’800), è conservata presso la Pinacoteca del Museo della Città di Ravenna.
Fin qui l’antefatto. E veniamo a oggi, all’attesa personale del collettivo Alterazioni Video, la cui inaugurazione era prevista proprio per questo 13 novembre. Una mostra che, però, non ha avuto luogo. Il motivo? L’opera non c’era, semplicemente. O meglio, non è stata ritenuta “idonea” dalla direzione del Museo. Durante una lunga e convulsa conferenza stampa, la faccenda è stata ampiamente dibattuta. Il soggetto dell’opera era, ovviamente, il bel Guidarello, la cui fama di seduttore fu stigmatizzata a inizio secolo scorso da una leggenda popolare, secondo cui ogni zitella che avesse baciato la statua avrebbe trovato marito entro l’anno. C’è voluto un accurato restauro, nel 2004, per cancellare, oltre alle tracce di gesso, polveri e oli depositatisi nel tempo, anche gli infiniti strati di rossetto accumulati sulla bocca del cavaliere.
Il gruppo milanese, già ospite della Biennale di Venezia nel 2009, ha ricalcato la stramba leggenda, spostando l’attenzione sui processi di profanazione a cui la società contemporanea sottopone qualsiasi residuo di sacralità proprio di oggetti, icone, concetti, racconti.
Ecco allora un video di sei minuti e mezzo in cui una pornostar completamente desnuda si trastulla con la statua del defunto Guidarello, intrattenendosi in una fellatio e in altre provocazioni erotiche davanti alla videocamera. Altro che baci!
Il piccolo film a tema pornografico, prodotto dal MAR con un esiguo investimento di 5mila euro, è stato girato e montato solo poche ore prima dell’opening. A opera compiuta, appena un giorno fa, il direttore del museo, Claudio Spadoni, ha posto il suo veto: quest’opera non s’ha da vedere. Oscena, improponibile per un pubblico di famiglie e giovanissimi, e soprattutto non in linea con la politica culturale del MAR. Ossia? Pur non mettendone in discussione il valore artistico, i dirigenti – che non parlerebbero di “censura” in senso stretto – specificano che il lavoro non ha soddisfatto le loro aspettative e che andrebbe contro gli sforzi dell’Istituzione, impegnata (chissà poi perché!) a contrastare la leggenda popolare che ha per oggetto il condottiero, scoraggiando i baci delle speranzose signorine.
Ma possibile che nessuno si sia accorto dei contenuti scabrosi del film durante la lavorazione all’interno della pinacoteca? Possibile che nessuno sapeva e che solo a un giorno dall’inaugurazione il fattaccio sia venuto fuori? La Direzione si difende dicendo che gli artisti, sfuggenti e vaghi, non avevano spiegato bene a che tipo di opera stessero lavorando. Gli artisti ribattono, lamentando la scarsa attenzione da parte del Museo che non avrebbe letto il testo regolarmente inviato, in cui il progetto veniva esplicitato. Parrebbe comunque che durante le riprese Alterazioni Video avevrebbero fatto in modo di non fare avvicinare nessuno al set, scacciando via i curiosi, i custodi e, in primis, direttori, curatori e soprintendenti. È però difficile credere che la bionda e prorompente pornostar non sia stata avvistata da nessuno all’interno del museo, nemmeno nelle pause tra un ciak e l’altro. E ancor più difficile è capire come sia possibile che il curatore, Camilla Boemio, non fosse a conoscenza della natura dell’opera e delle intenzioni degli artisti.
Fatto sta che stamattina, a sorpresa, la mostra non c’era: l’amplesso tra il marmoreo Guidarelli e la sua discinta amica non lo ha visto nessuno e nessuno mai lo vedrà. Forse. Già, perché pare, secondo indiscrezioni dateci da nostri collaboratori presenti sul posto, che oggi i funzionari del Museo corressero dietro agli artisti per convincerli a firmare dei fogli. Che si tratti di un’impegnativa a non mostrare in alcun luogo il video, i cui diritti di produzione appartengono al MAR stesso? Gli artisti, che ne hanno comunque la proprietà intellettuale, al momento sembra non abbiano firmato nulla. C’è chi dice, però, che su Youtube l’opera sia già disponibile, in versione integrale.
Ma cosa vedranno i visitatori da qui al 16 gennaio, data di chiusura della fatidica mostra? Semplicemente un video, realizzato dal collettivo milanese, che documenta la conferenza stampa con relative chiacchiere, dibattiti e dichiarazioni intorno al fatto.
Se però, come pensiamo, l’intento dell’opera di Alterazioni Video andava ben oltre questo piccolo film hard, puntando proprio a scatenare un simile polverone all’interno di una Istituzione pubblica, possiamo supporre che il progetto sia più che riuscito. Sia in termini di risposta mediatica, che in termini concettuali: la sparizione dell’opera, moralismo e trasgressione, decadenza dei costumi e ipocrisia borghese, tradizioni popolari e derive culturali contemporanee. Scommettiamo che il film, alla fine della fiera, lo vedremo tutti sul web, molto presto?
Nel frattempo gli artisti hanno organizzato, nella serata di oggi, una seduta spiritica presso un luogo imprecisato in quel di Ravenna, per evocare lo spirito di Guidarello e interrogarlo sulla faccenda. Invitato, chiaramente, anche il Direttore Spadoni. Chissà come avrà commentato dall’oltretomba il condottiero, sia in merito alla censura che… al suo pomeriggio bollente sul set! (helga marsala)

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49 Commenti

  1. scusate ma questo è il livello dell’arte? scandalo e scandaletto? sono in cinque per pensare un’idiozia del genere?? va bene che si definiscono “intellettualmente” pusher dell’arte ( compagni figli dei ricchi) ma questi alterazioni sono davvero in picchiata nel nulla…boh sarà

  2. A Bordignon ma che sta a dìì??? Il MAR che potere ha sul tuo blog??? Perchè segui quello che ti chiedono???? Ma ragiona prima di scrivere certe stupidaggini…poi parli di censura tu che togli i commenti che trattano di luca rossi..ma come siamo ridotti….se questa è la cultura in italia io spero che tolgano anche quel 20% rimasto…

  3. Quando non si ha nulla da dire, si ricorre alla pornografia, alla pubblicità dello scandalo o alla violenza gratuita e manifesta. Ma il nulla rimane nulla.
    L’arte sta altrove.

  4. Caro Luigi f.
    IL Mar mi ha chiesto formalmente di togliere il video. Coerenti con la scelta di non esporlo, ovviamente non vogliono che il video ‘giri’ in rete in nessun modo. Visto che il consenso me lo hanno dato solo gli Alterazione Video, per rispetto al Museo (visto che lo hanno finanziatolo loro) ho deciso di toglierlo.
    Che poi tu perda tempo a insultare con blande motivazioni.. questo proprio non mi frega niente! Pensa… stiamo forse facendo cultura qui? Non mi sembra proprio! Ho tolto i commenti firmati da L.R. perchè esulavano dai post che avevo scritto.
    Inizia a firmarmi per intero, come faccio io! Luigi F. F. sta per cosa? Fantomatico? Fantoccio? Fessacchiotto? Fantozzi?

    Caro saluti a tutti!

  5. Sinceramente credo che il vero problema non è quanto indecoroso,fastidioso o banale possa essere il video in questione, ma come si è arrivati a questo punto!?! Se un’istituzione ti contatta per realizzare un’opera d’arte di qualsiasi natura e investe addirittura una parte di quei soldi già carenti, e a volte persino inesistenti, dandoti carta bianca… il minimo che deve fare è pensare prima a tutte le eventuali problematiche etiche/morali/politiche del caso! Dunque mi rivolgo a voi direttori, critici, curatori: dovete leggere preventivamente i “progetti” (nn me ne volgia Luca Beatrice per l’uso improprio di questa parola) prima di investire tempo e denaro inutilmente… e smettiamola di prendercela sempre con gli artisti, è la cosa più semplice e vigliacca.

  6. sia gli artisti che il museo hanno i loro diritti e ragioni nell’esporre o meno il video. La parte responsabile alla fine è solo una, cioè l’intermediario: il curatore. Camilla Boemio, dov’eri? Fossi il direttore del MAR ti chiederei i danni mentre gli Alterazioni Video dovrebbero denunciare a spada tratta la tua latitanza e inutilità

  7. Per iniziare sono di Ravenna e mi fa enormemente piacere questa polemica. Attendo da anni una fuori-uscita di Spadoni dalla direzione del museo. Un ruolo ottenuto a suon di appoggi politici sia dalla sinistra inossidabilmente al potere, sia (guarda caso) dalla destra all’opposizione. Spadoni ha cercato nell’ultima decade di giustificare la sua competenza con mostre brutte ma altisonanti. Brutte perchè installate in modo miserando in un museo di cui non ha MAI discusso l’allestimento ma solo il nome (diventato appunto MAR). Poi quest’anno un insolito interesse al contemporaneo con questi tre inviti di cui Alterazione Video sono protagonisti. Artisti non certo di destra, e forse scelti proprio per questo, vanno lodati per avere trovato il nervo scoperto.
    Badate che Spadoni scrisse in un catalogo della mostra NO BORDER del 2004 (dal di lui miseo appoggiata e sponsorizzata) contro gli artisti che usano il video per andare contro il potere senza rendersi conto di essere allineati e pateticamente assorbiti dallo stesso. Oggi a quanto pare sembra avere cambiato idea (o forse l’idea di questa mostra non è la sua ma solo i meriti) per poi censurare una mostra.
    Potrei scrivere molto su queste vicende. Dovete solo chiederlo. Senza dubbio il mio auspicio è che come si usa nelle altre istituzioni italiane il prossimo direttore sia scelto in base a limpidi criteri di esperienza e competenza, così da restituire il museo alla società e poter competere decentemente con la scena nazionale. Ravenna è candidata a capitale europea della cultura. E’ possibile vincere solo con quattro mosaici e il teatro d’avanguardia?

  8. Si tratta del solito giochino delle parti che serve a pubblicizzare tutti. Solite tecniche anni 90, Cattelan docet. Tra l’altro gia’ i Gelitin fecero negli anni 90 un video dove facevano sesso con gli animali impagliati di un museo di storia naturale .Il contenuto alla fine che cos’e? Un semplice video porno che, come al solito, tira di più che un carro di buoi. Se questa e’ l’arte contemporanea possiamo anche seppellirla. La rappresentazione ormai e’ satura e suoi codici sono spuntati. Nel migliore dei casi si ripercorrono codici del 900 o dei soliti anni 90. Anche a me il sistema luca rossi mi sembra l’unico in grado di rispecchiare al meglio questa fase storica. Alla fine cosa rimane di questa mostra? Il video di una conferenza stampa dove si discute di questo video porno. Questa cosa può competere con la realtà nel 2010? Quando il porno viene scaricato in massa mentre permane un molto borghese senso del pudore. Nel caso di Ravenna, anche un po’ provinciale quanto basta.

  9. Concordo con Chiaro di luna. Solo tanta pubblicità. L’arte si è trasformata in gossip. Una volta bastava l’artista e il suo talento ad attirare l’attenzione, poi la palla è passata al curatore o critico, oggi ci vuole la notizia.
    Se il video in questione fosse stato regolarmente esposto in un museo, chi ne avrebbe parlato??? Nessuno.

  10. Un Arbasino d’annata (A.D.2000)commenta meglio di tutti: “Ora si parla solo di sovvenzioni e di finanziamenti. Sennò, niente trasgressioni. Né galleristi, né ‘curators’, né iniziative, né cooperative, né eventi da non perdere. Soldi, soldi. […] Se qualche artista di speculazione si provasse a provocare scandali da reddito con sberleffi alla religione islamica o ebraica, lo Stato e le Regioni e le Province e i Comuni sarebbero tenuti a sovvenzionare le operazioni? O il Ministero e gli Assessorati riceverebbero qualche protesta dalle comunità non cattoliche? Basta vedere la commercializzazione dilagante per tutto quanto riguarda gli Olocausti. Ormai le folle di zombi mettono sia Auschwitz sia Hannibal in testa ai fatturati, perché attualmente piace qualunque serial killer molto cattivo. […] Ma se gli artisti e i cantanti trasgressivi facessero le prossime trasgressioni su Buchenwald o su Maometto, per fare cassetta, e mettessero un gran rabbino o un imam al posto del Papa, nelle provocazioni, come regolarsi col Politically Correct e coi soldi?”.

  11. Concordo con Chiaro di Luna. Se gli Alterazioni Video sono questo video porno (ripreso appunto da intuizioni anni ’90, vedi Gelitin, vedi la moda alla scandalo alla Sensation) siamo messi male. L’arte contemporanea sta perdendo sistematicamente colpi. Ammetto e apprezzo il lavoro di Maurizio Cattelan che nasce in tempi non sospetti e in modo coerente. Ma non è possibile che si parli di contemporaneo solo quando si fa scandalo o si presenta una merda in travertino. Questa è l’ennesima merda in travertino (anche quì opera coerente di Macarty). Se poi approfondiamo gli Alterazioni Video sono anche questa recente performance a Performa 2009 a NY:

    http://www.youtube.com/watch?v=EJghROaIk70

    E allora rivediamo i Gelitin e tutto un piglio azionista un po’ alla Bock. Per non parlare del solito sapore di relativismo menefreghista per il quale può andare bene tutto e il contrario di tutto. Tra l’altro uno degli alterazioni video nel video della performance è uguale ad Ahmadinejad.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Mahmud_Ahmadinejad

    Non si tratta di perseguire ossessivamente il nuovo e l’originalità quanto di evitare di perdere sistematicamente un ‘opportunità.

    Gli alterazioni video sono ottimi apostoli di alcuni artisti-Gesù. Questa mi sembra un interpretazione poco interessante dell’arte contemporanea. Anche se il pubblico non dovesse conoscere gli artisti Gesù mi sembra poco utile. In questa fase servirebbe maggiore coraggio e maggiore capacità di mettere in discussione se stessi e il secolo precedente.

  12. Rossi -La rappresentazione ormai e’ satura e suoi codici sono spuntati. Nel migliore dei casi si ripercorrono codici del 900 o dei soliti anni 90. Anche a me il sistema luca rossi mi sembra l’unico in grado di rispecchiare al meglio questa fase storica. Alla fine cosa rimane di questa mostra?

    Rossi goffamente rielabora strategie/tattiche degli anni sessanta e novanta circa una prevedibile ed oscura frammentazione dell’opera nell’informazione, stancamente ripresentando problematiche del secolo scorso circa la fruizione del lavoro ed il “non abbandono di questo” + critica all’omologazione dei contenuti (meglio, per questo, Gri.).
    Nulla di nuovo quindi.

    Al contrario il lavoro di alterazione video è un progetto che non si capisce fino in fondo perché gioca, con sincerità, su una sorta di superficialità/ambiguità di fruizione, per stimolare l’approfondimento di un non-detto/altro.
    Se si è seguito il percorso di alterazioni è possibile intravedere, intervento dopo intervento, uno specifico mosaico in cui, con ambigua efficacia, emergono dei contenuti assi significativi: visione critica-estetica, manipolazione del filtro dell’informazione, gestione della distanza, messa in discussione di alcune metodologie convenzionali, fusione e confusione dei ruoli ed un apparentemente superficiale, ma sottilmente paradossale, confronto con la spazio privato (galleria) e lo spazio pubblico (museo).

  13. rossi- Tra l’altro uno degli alterazioni video nel video della performance è uguale ad Ahmadinejad.

    beh
    rossi invece mi scrive/parla come bondi

    rossi- Non si tratta di perseguire ossessivamente il nuovo e l’originalità quanto di evitare di perdere sistematicamente un ‘opportunità.

    bondi- ‘fabio fazio e roberto saviano avevano almeno avuto il merito di lanciare una trasmissione di cultura, pur con un carattere di protesta civile esplicitamente schierata, il mio rammarico e’ che hanno malamente sprecato un’occasione nuova e promettente’.

    http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=382137&IDCategoria=2685

    non male
    (per uno che si “ripropone (a)programmaticamente” di ridefinire il ruolo dell’artista
    e si prodiga per il rinnovamento del linguaggio e dei contenuti)

  14. La frase di Bondi è giusta ma sbagliata perchè riferita al programma di Fazio. Quindi non ci vedo niente di strano sull’analogia che hai voluto rilevare.

    Anche la mia critica agli Alterazioni Video è giusta perchè riproporre codici e convenzioni da anni ’90 non mi sembra nè una cosa difficile nè una cosa interessante.Certo è che, forse, a Ravenna non hanno mai avuto notizie su cosa fosse Sensation e vivono la provocazione artistica come un bello stereotipo da associare all’artista genio ribelle. Ma questo modo di fare a cosa porta? Ravenna e il suo pubblico sono calati in una realtà contemporanea molto più provocatoria degli alterazioni video; una realtà che vive una grande densità e sovrapproduzione creativa nella quale ,già da domani, il video porno si perderà nella distrazione e nell’indifferenza generale.

  15. Povera boemio l’ avranno narcotizzata.
    Bravi ragazzi sempre + raffinati, che bella la biondina ma dove l’ avete trovata? Non ci credo che l’ avete dovuta pagare, il guidarello me lo bomberei pure io!
    Jack ha il mio numero chiamatemi ogni tanto..dai che voglio vedere il video!

  16. Rossi- Anche la mia critica agli Alterazioni Video è giusta perchè riproporre codici e convenzioni da anni ’90 non mi sembra nè una cosa difficile nè una cosa interessante.Certo è che, forse, a Ravenna non hanno mai avuto notizie su cosa fosse Sensation e vivono la provocazione artistica come un bello stereotipo da associare all’artista genio ribelle.

    Rossi pare convinto d’aver colmato un vuoto critico, tipicamente italiano, prodigandosi in una continua e petulante operazione di grossolana decostruzione dei lavori dei giovani artisti ita. . Poi leggendo il blog, o semplicemente i commenti su …, si constata che i termini generali del suo ragionamento circa l’”inefficienza” del sistema italia/altro, non sono che un capzioso copiaincolla di riflessioni estrapolate da eflux jo., dai suoi collaboratori e ad altre fonti straniere.

    Quindi non sono solo gli artisti italiani ad essere copie sbiadite degli “originali” artisti internazionali

    ma pure chi millanta oblique attività per reintrodurre uno sguardo critico in italia

    come rossi

    risulta essere una copia sgraziata ed incolore d’operazioni critiche complesse e stratificate prodotte all’estero (come l’eflux jo. ed altri soggetti/bloggers).

    Tanto vale
    piuttosto di perdere tempo a leggere whitehouse o gli interventi su f. a.
    di passare direttamente su eflux o su …

    Se poi ci si sofferma sulla componente produttiva di rossi, il quale accusa sovente altri di perpetuare acriticamente modelli ed attitudini anni novanta, ci si domanda:

    ma come si può
    dopo luther blissett
    innumerevoli nomi multipli
    e blog in cui aprogrammaticamente ci si prodiga in una sintesi di tutti i ruoli del sistema

    come si può
    dopo tutti questi precedenti
    non percepirsi omologato/livellato come gli artisti che si critica?

    Se solo rossi provasse ad analizzare
    con disincanto
    la propria operazione/lavoro, non potrebbe non rilevare l’insipienza di ripresentare processualità anni sessanta/novanta + attività di bloggers inizio 2000. (non si entra nello specifico dato che altri, spesso, hanno indicato nomi a cui rossi può essere facilmente ricondotto)

  17. Mi occupo di arte contemporanea da una vita e non ricordo operazioni come quella di Whitehouse. I blog internazionali a cui si fa riferimento sono riviste, fanno critica o sono semplicemente un supporto banale all’attività di un artista tradizionale. Luca Rossi, invece, non è assolutamente etichettabile. Si tratta di un blog ma propone progetti esterni concreti. Tanto è vero che per disinnescarlo avete bisogno di non entrare MAI nello specifico dei progetti di Rossi. Come si può parlare di tecniche anni 60 o 90 quando si scrive semplicemente un blog??? Sto cercando si seguire criticamente il blog Whitehouse e mi sembra profondamente originale. Concordo in pieno con Fabio Cavallucci. Dirò di più l’intuizione di Rossi è vestibile da chiunque (anche dai tanti sedicenti artisti italiani) e va semplicemente oltre un certo sistema strategico e di mercato. Se questa intuizione fosse presa seriamente potrebbe veramente modificare il sistema. C’è un concetto assolutamente nuovo di opera-prodotto (vedi le foto di Condo) e di artista…
    Ma io credo che non ci sia peggiore sordo di chi non vuol sentire.

  18. rossi – Tanto è vero che per disinnescarlo avete bisogno di non entrare MAI nello specifico dei progetti di Rossi.

    1. rossi è assai superficiale/inetto nelle critiche dei lavori degli altri artisti: vedi l’imbarazzante lettura di rossi sul lavoro di gabellone ricondotto a de dominicis

    2. entrare nello specifico di lavori di rossi? FRAMMENTAZIONE DELL’OPERA NELL’INFORMAZIONE: roba anni ’60, sui livelli della fruizione del lavoro: andare dal personale di de carlo a chiedere lumi circa il lavoro di rossi? BORING

    (autointervista: anni ’60 + fine ’90, 2000 (lo fa pure senaldi, z., lo hanno fatto in mille;

    nome multiplo: blisset, provdo, ecc.

    blog (sintesi di tutti i ruoli del sistema): provdo, jacopo dell, ecc.

    banale aggiornamento della pratica della mail art

    critica sul livellamento omologazione arte cont: gri., eflux, j., ecc.

    +

    +

    )

    rossi- Sto cercando si seguire criticamente il blog Whitehouse e mi sembra profondamente originale. Concordo in pieno con Fabio Cavallucci

    però
    originalità
    cavallucci

    [L’attaccamento di rossi alla propria maschera (pseudonimo/blog) è feticismo come è feticismo l’uso dei proiettori vintage di b.]

  19. In tanti ci hanno capito su come sia stata pilotata la situazione !
    Semplicemente vergognoso – giornalisti che ci guadagnano in notorietà – critici che spuntano come funghi – artisti celebrati ed ossannati – pulpiti nei quali le peggiori nefandezze vengono vomitate su chi non si conosce solo per avere la meglio sulle proprie frustrazioni – QUINDICI MINUTI DI NOTORIETA’ A TUTTI
    Non é solo la televisione che crea mostri !

  20. Il mio collegamento tra De Dominicis e Gabellone è chiaramente provocatorio. Gabellone fonda il suo lavoro su un ‘unica buona intuizione che era stata intuita dal bravo Gino De Dominicis quando fotografò una Madonna che rideva e poi la distrusse. Gabellone propone fotografie di sculture che poi vengono dismesse (propone anche altri interventi che però sono innocui e rappresentano un 30% della sua produzione). Gabellone emerge da una generazione di artisti formati negli anni 90 in italia. Tra questi ci sono diversi punti di sovrapposizione.
    Un motivo di riflessione: tra le fotografie di sculture di Gabellone potrebbe rientrare questa fotografia di un’opera di Perrone:

    Gabellone;

    http://www.contemporaryartdaily.com/2009/11/italian-open-at-annet-gelink/12171_646/

    Perrone:

    http://lh5.ggpht.com/__RY86KY4Ia0/SHIVVUKtOLI/AAAAAAAABTE/FFxdVphyULo/s640/Perrone.jpg

  21. Vivaddio Rossi, con te le ri-creazioni (di memoria elementar-scolastica) non finiscono mai!
    ci voleva proprio un Jean Luc (Rossi’) Nancy ?!?!? guarda che non è ancora defunto e tu , mischinetto lui, lo vuoi infilare in una bara. Guarda che poi quello della madonna di Gino, mica è un riso (anche tu non dirmi sei caduto nelle sue trappole) è solo una smorfia di disgusto, quelle che puoi tranquillamente vedere quando fai la fila alle poste per pagare le bollette.

    Ajo’ Rossi, vacci piano con queste cose.

  22. Gentile Luca Rossi, se mia nonna c’aveva le palle era un flipper…fai qualcosa di interessante e poi ne riparliamo.
    ma basta rubare l’attenzione agli altri, le alterazioni sono una delle poche realta’ interessanti in italia proprio perché completamente fuori da ogni logica di mercato e del sistema dell’arte, studia un po’ il loro percorso e capirai.
    anzi fai una cosa, fatti curare una mostra dalla boemio..

  23. Non solo Perrone, se è per questo somiglia a un sacco di opere di Cady Noland, che vuol dire? E quando tutti usavano le scritte? Wiener, Holzer, Nauman…

  24. @Ale: le alterazioni video fuori dalle logiche del mercato??? Ma cheddici, lavorano con Fabio Paris e Prometeo..e forse non solo, entrambe gallerie (giustamente) rivolte al commercio. Ma l’hai vista l’ultima loro mostra da Fabio Paris?

    http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=33350&IDCategoria=57

    Le alterazioni video non mi dispiacciono nel loro voler arrivare alla pancia della gente. Ma sono assolutamente l’ennesima declinazione del solito POP pseudo-scandalistico degli anni 90. Niente di nuovo. Ma l’hai vista la loro performance a NY:

    http://www.youtube.com/watch?v=EJghROaIk70

    Sembrano i Gelitin 2 -la vendetta-. Stessi Gelitin o Gelatin che negli anni ’90 hanno fatto un video dove alcuni attori avevano rapporti con animali impagliati in un museo di storia naturale. Poi questo solito relativismo incasinato, dove si tirano palloni e si carica la scena di ogni cosa: sembra solo per nascondere un grande vuoto e il desiderio narciso della fama alla cattelan, ad ogni costo…ma basta…

    Non capite che la rappresentazione è satura? Bisogna prendere consapevolezza che la realtà supera la fantasia..queste menate da anni 90 non servono più a nulla.

    Il blog permette di agire sulle variabili del giornalismo (dove, quando, chi, cosa, come) e quindi di mettere realmente in discussione la rappresentazione. L’artista di domani si deve sottrarre. Fidatevi.

  25. Innanzi tutto mi scuso per averti offeso, caro Rossi, dai tuoi commenti capisco che anche tu come me passi le giornate a dedicarti all’arte( per cosi dire) e per questo ti rispetto.
    ma non mi chiedere di fidarmi di te, mi vien male a pensare che il futuro dell’arte sia un blogger senza volto.
    questo si che é anni 90, luther blisset, ma anche lo stesso cattelan é uno che si nasconde dietro a identita’ costruite a tavolino.
    Quello che mi piace di A.V. é che ci mettono la faccia, alle inaugurazioni ci sono sempre, me li immagino a ravenna gentili e dispoponibili a spiegare il loro lavoro al pubblico nonostante sia andato tutto a rotoli.
    Io ho avuto la fortuna di conoscerli ad un loro workshop e sono delle persone magnifiche, le mostre in galleria le fanno come fanno tante altre cose:concerti, festival, laboratori etc..

  26. Persone magnifiche? Ma l’avete viste l’ ultima mostra da paris?
    Quadri così li fa solo uno squilibrato mentale, magari alcolizzato.
    E allora Già che c havete coraggio allora buttatevi di sotto!
    Maleducati!

  27. -ma anche lo stesso cattelan é uno che si nasconde dietro a identita’ costruite a tavolino.-

    cattelan non si nasconde di certo, ha fatto più lavori con la sua facciona del resto, casomai non rilascia interviste ma se gli fanno domande tipo quelle della ventura fa anche bene ad evitarle. luther blisset secondo me più che nell’anonimato agivano nell’ottica mediatica di una organizzazione massonica terrorista.

  28. caro ale
    io non ho nulla contro Alterazioni video, anzi. Dico solo che il loro lavoro è l’ennesima declinazione di un stereotipo che rischia di essere già disinnescato nella fase storica in cui viviamo. Cosa ha portato questa polemica? In fin dei conti si tratta di un video erotico, e quindi? Se l’arte contemporanea non si pone alcuni interrogativi rischia di perdere l’appuntamento con il presente. Spero di avere occasioni per specificare meglio queste cose.
    Io il volto ce l’ho e il futuro non dovrebbe certo essere un blog. Il blog è solo uno strumento come un altro. Ti invito a entrare nello specifico dei progetti.

  29. Alterazioni sono famosi per il plagio .
    L’ hanno già fatto copiando un lavoro video del collettivo i BRIGANTES !
    Fervida fantasia si prende tutto dalle tasche del vicino …….

  30. che la pornografia possa essere arte daccordissimo ma pensate a quanta già ce n’ è in rete ne siamo sommersi
    la rete è pornografia e gli spettatori dell’arte contemporanea sono troppo facilmente dei voyeur.
    la decisione del direttore del mar invece appare comprensibilissima. se un museo vuole escludere la pornografia dai suoi programmi culturali….liberissimo di farlo

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