21 novembre 2022

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 21 al 27 novembre

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 21 al 27 novembre, in scena nei teatri di tutta Italia

cirano Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini e Filippo Lilli ph Filippo Manzini

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 21 al 27 novembre 2022.

Teatro e danza

IL RAP DI CIRANO DE BERGERAC
Una riscrittura per tre voci liberamente ispirato al “Cyrano di Bergerac” di Edmond Rostand. Uno spettacolo concerto “Cirano deve morire” con testi e musiche originali che trasforma la poesia di fine’800 in feroci versi rap. Rime taglienti e ritmo indiavolato affrontano in modo implacabile il tema della finzione attraverso il racconto di uno dei più famosi triangoli d’amore della storia del teatro. La versione di Leonardo Manzan – spettacolo vincitore del Bando Biennale College indetto dalla Biennale Teatro di Venezia 2018 – recupera la forza poetica del testo attraverso le rime e il ritmo del rap, scelta necessaria non solo per l’espressione dell’eroismo e della verve polemica di Cirano, ma anche per rendere contemporanea e autentica, quindi fedele all’originale, la parola d’amore. Lo spettacolo trova la sua espressione nella forma del concerto, con musiche originali dal vivo e intrepreti sempre sul palco e sempre a favore di pubblico. Una scelta estetica precisa che trova il suo fondamento nella natura performativa del protagonista (il primo atto dell’opera di Rostand si apre in un teatro). Lo spettacolo isola il triangolo d’amore dalle vicende collaterali della trama e affronta la trama retrospettivamente, per far emergere da essa i significati universali.

Cirano deve morire cast Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini Filippo Lilli

Cirano deve morire, di Leonardo Manzan, Rocco Placidi, regia Leonardo Manzan, con Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini, musiche originali di Franco Visioli e Alessandro Levrero eseguite dal vivo da Filippo Lilli, luci Simone De Angelis, Giuseppe Incurvati, scene Giuseppe Stellato, costumi Graziella Pepe. Produzione de La Biennale di Venezia con la direzione artistica di Antonio Latella. Produzione nuovo allestimento 2022 La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Elledieffe, Fondazione Teatro della Toscana. A Roma, Teatro Vascello, dal 22 novembre al 4 dicembre.

I NUMERI DI LENZ FONDAZIONE
Dal 25 novembre al 3 dicembre alla galleria San Ludovico di Parma, Lenz presenta “Numeri”, nuova creazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, con musiche originali di Andrea Azzali, interpretata da Marcello Sambati, raffinato poeta e autore teatrale, tra gli attori più rigorosi della scena contemporanea. Parte del progetto pluriennale dedicato alle Sacre Scritture e idealmente riferito al Libro dei Numeri come quarto libro dell’Antico Testamento, l’opera performativa è una riflessione/azione sull’essere umano al tempo della sua massima crisi e delle sue minime prospettive di sopravvivenza, al termine di un progressivo deteriorarsi del suo spazio vitale, nell’era geologica attuale, in cui l’omeostasi dell’ecosistema è stata compromessa. “Numeri” è la prosecuzione del progetto di ricerca pluriennale dedicato alle SACRE SCRITTURE, iniziato nel 2021 con “La Creazione”, progetto vincitore del bando Vivere all’italiana sul palcoscenico promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, opera che sarà aperta in streaming online sulla home page di Lenz Fondazione negli stessi giorni della live performance. Dopo la performance l’ensemble conduce, insieme a critici e studiosi, un dialogo aperto sull’opera con il pubblico. (il  26 novembre, con Maria Federica Maestri, Francesco Pititto, Marcello Sambati, Roberta Pierangela Gandolfi, Rita Torti, Silvia Mei).

LA MADRE DEI MOSTRI
Uno spettacolo di Lorenzo Collalti tratto dai racconti di Guy de Maupassant – considerato tra i fondatori della narrativa moderna – con una drammaturgia inedita, capace di indagare e costruire la vita quotidiana tra psicosi e ironia, come fa lo scrittore francese. “Maupassant scrive i suoi racconti, quando di psicologia si sa molto poco – dichiara il regista -; l’unica cosa evidente è che oltrepassato il confine della psiche ci si può perdere; questo spaventa ma per Maupassant il vero orrore non sono i mostri come li possiamo immaginare ma l’osservazione psicotica della realtà. Maupassant la guarda con quel senso critico che ne scardina le apparenze e le ipocrisie, svelando un mondo che non conosce logica, dove tutto è in discussione e non c’è àncora di salvezza che plachi il disorientamento dell’uomo. Attraverso una riscrittura del racconto de Le Horla (un uomo confessa attraverso un diario di essere posseduto da un vampiro), quasi fossero dei lapsus, nel crescendo di follia del protagonista, si snodano una serie di racconti che prendono vita per associazioni di pensiero. Il tempo, come se fosse un flusso di coscienza e come qualsiasi costrutto logico, nel mondo dell’orrore perde il suo significato normativo della realtà e concede delle contaminazioni tra l’Ottocento e i giorni nostri. Maupassant vede dei mostri invisibili nel suo tempo e, con la riscrittura, ritrova quella mostruosità nel nostro”.

La madre dei mostri, ph. Gianluca Pantaleo

La madre dei mostri, regia e progetto drammaturgico Lorenzo Collalti, con Michelangelo Dalisi, Caterina Carpio, Luca Carbone, Gabriele Linari, Grazia Capraro, allestimento scenico e luci Lorenzo Collalti, costumi Lucia Menegazzo, sound design Dario Felli. Produzione Teatro Stabile dell’Umbria. Teatro Comunale Giuseppe Manini – Narni 20 e 21, Teatro dell’Accademia -Tuoro sul Trasimeno 23, Teatro Mengoni – Magione 25 novembre, Spazio ZUT! Foligno – 27 novembre, Panicale l’1 dicembre e Gualdo Tadino il 2. In tournée in Umbria fino al 7 dicembre.

IL FINALE DI PARTITA DI TOTO’ E PEPPINO
Sceneggiatore e regista di numerosi successi cinematografici, Antonio Capuano torna al teatro con un suo nuovo testo che, attraverso due figure mitiche dell’immaginario teatrale e cinematografico italiano, “Totò e Peppino”, vuole rendere omaggio al genio di Samuel Beckett. Una storia che Capuano racconta alla sua maniera: “Una volta, Totò e Peppino si misero in scena, essi stessi… in una pièce di un autore contemporaneo che, si diceva, facesse un Teatro assurdo… Purtroppo non si è mai saputo, né quando… né dove la realizzarono… L’unica cosa che si sa, è il nome dell’autore di quella pièce. Samuel Beckett. In verità, né Totò, e tantomeno Peppino, lo conoscevano, né avevano letto niente di lui, ma sentivano il suo nome, sempre “sulla bocca di tutti”. Dicevano che le cose che scriveva, erano… come fossero di un teatro “assurdo”… Erano tali e tante le chiacchiere, che Totò, incuriosito, un giorno gli venne lo sfizio di leggerne così, uno a caso di quei testi così chiacchierati.… e, per caso, capitò che lesse “Finale di partita”. Si dice che, arrivato all’ultima pagina, chiuse il libro, guardò nel vuoto davanti a sé e, disse, “Mi si confà”.

Totò e Peppino, Capuano, Teatro di Napoli

“T&P. TOTÒ E PEPPINO, omaggio a Samuel Beckett, testo e regia Antonio Capuano, con Roberto Del Gaudio, Carlo Maria Todini, scene Antonella Di Martino, costumi Francesca Balzano, disegno luci Antonio Capuano, musiche Federico Odling, video Alessandro Papa. produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. A Napoli, Teatro Mercadante, fino al 27 novembre.

SCANZONATI
Uno spettacolo-concerto di e con Giulio Forges Davanzati e Andrea Trovato, in pieno stile varietà, che vuole essere un omaggio alla Radio. Ispirandosi a programmi che hanno fatto la storia della Radio Televisione Italiana come “Indietro Tutta”, “Viva Radio Due” o “Il Ruggito del coniglio”, i due attori musicisti alternano numeri di esilarante intrattenimento – come “L’angolo delle telefonate”, “l’angolo del quiz” o “il mentalismo cinematografico” – a momenti di musica eseguita dal vivo con una chitarra, una loop station ed una tromba che rievocano i più grandi successi del nostro cantautorato: da Lucio Dalla a Paolo Conte passando per Umberto Bindi, Francesco De Gregori, Fabrizio De André e molti altri. Uno spettacolo che gioca su diversi piani e che, creando nel pubblico presente in sala l’illusione di “un altro pubblico che ci segue da casa”, vuole portare per la prima volta il linguaggio radiofonico in teatro.

Scanzonati – L’ultima ora di Radio Stratosfera, di e con Giulio Forges Davanzati e Andrea Trovato, costumi Tiziana Massaro, preparazione musicale Claudio Cesar Corvini e Attilio Costa, sigla originale di Andrea Trovato, voce off Stefano Vona Bianchini. Produzione Compagnia Carmentalia. A Roma, Altrove Teatro Studio, dal 25 al 27 novembre.

TEATRO IN CARCERE A VENEZIA
La rassegna “Destini Incrociati” (a Venezia, presso l’Università Ca’ Foscari, dal 23 al 25 novembre), dedicata a esperienze di teatro in carcere, presenterà performance, frutto di laboratori produttivi realizzati con detenuti, una sezione dedicata alla proiezione di video, strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, incontri, conferenze e una mostra fotografica. Un progetto articolato, quindi, in grado di restituire un ampio panorama delle nuove esperienze drammaturgiche sperimentate da registi e autori professionisti che, da anni, lavorano sul campo con detenute e detenuti, spesso direttamente coinvolti anche nel processo di scrittura e allestimento. Fra gli eventi in programma, “Voci e suoni da un’avventura leggendaria”, spettacolo diretto da  Michalis Traitsis, che conclude un lungo percorso formativo che ha visto partecipare donne detenute nella Casa di Reclusione Femminile di Giudecca e alunni della scuola secondaria Torquato Tasso di Ferrara, e “The Blue Inmates” di Zeina Daccache (Beirut/Libano), documentario audace ed emozionante che ci porta a seguire la messa in scena di un lavoro teatrale fra i detenuti malati psichiatrici del famigerato carcere di Roumieh, lanciando un messaggio di denuncia sulle loro condizioni di vita.

Destini incrociati

OMAGGIO A MARINA CVETAEVA
All’interno del percorso Le Passioni allo Storchi – cinque allestimenti che disegnano un tracciato, un filo rosso dedicato al Teatro delle Passioni – si inserisce il debutto di “Nell’impero delle misure”. La sconfinata personalità della poetessa dissente russa Marina Cvetaeva viene esplorata in una composizione scenica che invita ad approfondire l’esperienza di ascolto delle sue poesie e scritti in prosa, per arrivare a un’intima connessione con le sue parole. Il nucleo drammaturgico dello spettacolo scompone la molteplicità di figure e personalità che incarnano le diverse tensioni di Cvetaeva, con l’obiettivo e il desiderio di condividere con il pubblico progressivi avvicinamenti alla sua irriducibile essenza. In scena appare così la Marina adolescente, la Marina al pianoforte, la figlia Ariadna attraverso la Marina musicista, in un rapporto madre/figlia che si ribalta continuamente. Alla cantautrice Angela Baraldi è affidato il compito di portare in scena l’impeto amoroso. La poesia è la dimensione in cui si sviluppa la presenza scenica di Fiorenza Menni, e in dialogo con le molte, diverse “Marine”, Andrea Mochi Sismondi attraversa la prospettiva biografica.

Nell’impero delle misure, foto di Margherita Caprilli

Nell’impero delle misure, di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, e con Angela Baraldi, Margherita Kay Budillon e Francesca Lico, elaborazione ed esecuzione musicale Angela Baraldi (voce), Francesca Lico (pianoforte), Fiorenza Menni (progetto sonoro) e Vincenzo Scorza (elettronica). Produzione Ateliersi ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. A Modena, Ridotto del Teatro Storchi, dal 29 novembre all’11 dicembre; dal 17 al 20 gennaio 2023, Ateliersi – Bologna.

VOGLIO SOLTANTO LE OSSA
Alla sua prima regia teatrale, il giovane Giacomo Garaffoni, vincitore della Biennale College Teatro (2021-2022) – Autori under 40, ricostruisce la storia della cesenate Cristina Golinucci, a 30 anni dalla scomparsa: superando il fatto di cronaca, lo spettacolo convoca la comunità cittadina, in corrispondenza della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per un atto di coinvolgimento quasi fisico in questa oscura vicenda, come una tragedia contemporanea. Cosa rimane oggi di Cristina? Quali domande ci pone, la sua assenza? Un paesaggio emotivo che comincia dove una storia è finita, per diventare memoria, immagine e testimonianza del solo accadimento di mancare. In un percorso di ricerca lungo tre anni, il regista e autore cesenate ha conosciuto la famiglia della ragazza, ha letto i diari e le lettere, condotto un’accurata analisi degli atti d’indagine e organizza ora un attacco al museo della memoria, confrontandosi con la rimozione di un femminile assalito e infranto. In un vortice spietato, mette in scena l’incontro, delicato ed emotivo, tra due donne che non hanno potuto dirsi addio. In difesa della fragile tenerezza che c’è nel gesto di ricordare. In scena Livia Rossi e Alice Torriani.

Voglio soltanto le ossa, Livia Rossi ph © Francesco Girardi di Studio Kiwi

Voglio soltanto le ossa, testo e regia Giacomo Garaffoni, con Livia Rossi e Alice Torriani, scene Sofia Rossi, disegno luci Uria Comandini, progetto sonoro Massimo Nardinocchi. Produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. A Cesena, Teatro Bonci, dal 25 al 27 novembre.

CORPO_CITTÀ A ROMA
Il progetto “Corpo_Città” – ulteriore tappa del percorso del gruppo artistico Margine Operativo – promuove forme di sperimentazione nell’ambito delle arti performative contemporanee con una grande attenzione alle espressioni /espansioni crossdisciplinari e ai formati innovativi che prevedono il coinvolgimento dei cittadini con un particolare focus sugli adolescenti e gli Under 35. Attraverso linguaggi artistici differenti il progetto propone un viaggio fra gli orizzonti mobili delle pratiche performative contemporanee e le loro relazioni / interferenze / connessioni con il corpo della città: inteso sia come spazio fisico, sia come luogo simbolo del proprio tempo e luogo di stratificazione di storie / spazio di vita. “Corpo_Città” si sviluppa dal 25 novembre al 11 dicembre e coinvolge quattro luoghi diversi della metropoli policentrica – un centro giovanile, una biblioteca interculturale, un parco urbano, uno spazio multifunzionale – propone laboratori, residence, performance, talk, pratiche performative, percorsi sonori, spettacoli per le nuove generazioni, installazioni, esplorazioni urbane. Tutte le attività previste sono gratuite. Gli artisti coinvolti sono: Collettivo Dom, Carlo Massari / C&C Company, Salvo Lombardo / Chiasma, Ultimi Fuochi Teatro, Lacasadargilla, Francesco Leineri, Margine Operativo, Teatro Delle Apparizioni, Archive Valley. Informazioni e iscrizioni: lab@margineoperativo.net  / margineoperativo.net.

Corpo_Città, Salvo Lombardo, pratiche performative, lab

LA DANZA NEL CUORE A FIRENZE
Evento speciale, mercoledì 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, al Teatro Cantiere Florida con la serata “La danza nel cuore” dedicata a Michela Noli, fiorentina, uccisa nel 2016 dall’ex marito. Michela avrebbe desiderato essere un’insegnante di danza e nei suoi anni di studio aveva approfondito diverse discipline e stili con alcune delle realtà e artisti che vedremo sul palco e che desiderano ricordarla con il linguaggio a lei più caro. Tre le coreografie: Lo Stato della Materia #ilmutaforme, coreografia Livia Lepri, produzione Danza Estemporada 2019; “Ototeman”, di e con Sofia Galvan e Stefania Menestrina, produzione COB Compagnia Opus Ballet, progetto vincitore della XIII edizione del Premio Internazionale Prospettiva Danza Teatro; “Travelers” (estratto), coreografia Lisa Brasile, con Laurent Minatchy, Rebecca Turini, Serena Vecci, Maria Filieri, Valentina Cipelli, Gabriel Ledda, compagnia Meltin_Pot HH Dance Collective. Spettacolo a ingresso gratuito – Info: organizzazione@versiliadanza.it.

Ototeman – COB Compagnia Opus Ballet – ph. Gaia Biagiotti

MANDALA DANCE COMPANY
Lo spettacolo di Mandala Dance Company, con la coreografia di Paola Sorressa, indaga la natura umana nell’incontro di energie e corpi metafore di popoli e culture. Ciascuno vive seguendo le proprie regole apparentemente immutabili che per bisogno di auto affermazione vorrebbe imporre agli altri, ma l’incontro con quelle altrui provoca situazioni di pressione. L’opportunità che ne deriva, se accolta, porta a comportamenti adattivi, di condivisione e ascolto per una serena convivenza nell’accettazione delle diversità/unicità viste come risorse da tutelare.

Mandala Dance Company

“Crossover”, concept, coreografia e regia Paola Sorressa, danzatori Vanessa Yareli Perez Mejia, Lucrezia Mele, Alessia Stocchi, Sara Zanetti, disegno Luci Lucien Bruchon, musiche Alva Noto, Dictaphone, Global Communication, Kangding Ray, Recondite, Ryoji Ikeda. A Caserta, Teatro Civico spazio X, il 27 novembre.

EKO DANCE PROJECT
La compagnia Eko Dance Project, sotto la guida di Pompea Santoro presenta (a Venezia Teatro Malibran, il 27 novembre) una serata in cui il tema dell’amore e della bellezza sono al centro delle coreografie. La prima comprende estratti da “La Bella Addormentata”, coreografia di Mats Ek, porta in scena un amore profano nel senso più umano del termine, un amore nato dalla sofferenza di una giovane adolescente e diventato dipendente e distruttivo che nulla condivide con l’archetipico amore sacrale ma tragicamente rispecchia un’umanità decadente e non empatica. Seguono estratti da “Messiahaendel”, coreografia Paolo Mohovich, con musica di G.F. Haendel. Venezia in Danza, direzione Artistica Michela Barasciutti.

MESSIAHAENDEL, ph S. Mazzotta

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