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Residenze digitali? Una settimana di prove per il teatro
Teatro
398 le compagnie italiane e straniere che si sono presentate al bando delle Residenze Digitali, progetto nato durante il primo lockdown da una idea del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in collaborazione con AMAT e Anghiari Dance Hub. Ma solo sei i finalisti che parteciperanno alla Settimana delle Residenze Digitali, un appunto interamente online dal 30 novembre al 6 dicembre 2020.
In un momento in cui il mondo del teatro si è repentinamente ritrovato catapultato sul web, con esiti spesso poco appealing, la call invitava invece le compagnie a esplorare le possibilità creative del digitale per cercare nuove forme di coinvolgimento del pubblico, anche di quello più giovane, già nativo online.

Oltre al dispositivo di Nicola Galli, presentato in anteprima a inizio novembre, durante la settimana si potrà assistere a Olympus: Prometeo di Agrupación Señor Serrano, compagnia Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2015, che fa della commistione tra reale e virtuale uno dei suoi punti id forza. Olympus è una serie teatrale basata su una visione critica dei miti greci: cosa succede nella mente di un bambino quando sente parlare per la prima volta di Prometeo, Antigone o Medusa?
K, nato dalla collaborazione tra la compagnia Illoco Teatro e gli studenti del Corso di Scenografia virtuale dell’Università La Sapienza, è la trasposizione in digitale del materiale prodotto dalla ricerca sul romanzo America di Kafka. Guest star della performance online Andrea Cosentino e Sabina Guzzanti.
Anatomies of Intelligence è il progetto ideato dagli artisti olandesi Joana Chicau e Jonathan Reus e la compagnia italiana Umanesimo Artificiale. Una esibizione audiovisiva per 25 spettatori in cui performance e intelligenza artificiale dialogano dando voce a corpi e algoritmi.
Il collettivo torinese Enchiridion propone una riscrittura di Romeo e Giulietta: Shakespeare Showdown – With a Kiss I Die è una sorta di videogioco in cui gli spettatori possono curiosare tra i meccanismi di realizzazione del lavoro stesso. Tra gli attori digitalizzati si vede la partecipazione straordinaria di Tindaro Granata, Antonella Questa, Valerio Binasco.

La Settimana delle Residenze si conclude il 6 dicembre con la presentazione del secondo capitolo di Isadora – The TikTok Dance Project, progetto della danzatrice e coreografa Giselda Ranieri in collaborazione con Simone Pacini, Isabella Brogi ed Elisa Sirianni. Il progetto, che omaggia la danzatrice Isadora Duncan, è iniziato già quattro mesi fa e si è sviluppato su TikTok, cercando di coinvolgere la generazione Z nella produzione di video di danza contemporanea partendo dai parametri coreografici come la ripetizione, il ritmo, lo stop motion, la segmentazione del movimento dando vita a un processo di ricerca in linea con il learning by doing, tipico dei centennials. Questo secondo capitolo di Isadora, anche parte della VI edizione della rassegna internazionale di danza “Resistere e Creare”, a cura del Teatro della Tosse e di Balletto Civile, si intitolerà Cronache di un progetto fuori sync. Video e mini performance live pensati e presentati come un webinar interattivo in cui verranno raccontati punti di forza ma anche curiosità, polemiche, risvolti politici su TikTok, una delle piattaforme più discusse del momento. In una fase successiva gli ideatori del progetto non si escludono una proposta per le scuole, ripescando le vere origini del social. Infatti TikTok è stato lanciato nel settembre 2016 da Alex Zhu e Luyu Yang con scopi educativi, in cui si potessero imparare e insegnare varie materie.
Che il digitale sia la soluzione per avvicinare i giovani al teatro e all’arte contemporanea? Ne seguiremo le evoluzioni.
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