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Antonio Raia, Asylum, 2018; da: Napoli.
Memori della lezione postfree, le composizioni per multiforme sax tenore di Antonio Raia, esaltate dall’asciutta elettronica di Renato Fiorito, tentano un’esplorazione emozionale capace di spaziare tra le opulenze delle ance afroamericane degli anni ’60-’70 e la struggente melodia della terra natia. Una miscela che, se non del tutto inedita, dimostra indomita vitalità e inaspettate possibilità che fanno ben sperare per la nostra musica un po’ improvvisata e un po’ no. E poi andate a vederli dal vivo, non ve ne pentirete.