25 gennaio 2006

decibel_talenti laterali Un californiano e la sua chitarra

 
Christopher Willits, musicista ed artista multimediale di San Francisco, crea le sue tracce utilizzando la chitarra processata in tempo reale al computer. Un mix delicato di suoni acustici ed elettronici. Lo abbiamo incontrato...

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Le tue tracce sono caratterizzate da strutture elettroacustiche frutto di una combinazione tra chitarra e software preparato. Come lavori di solito con i suoni? preferisci improvvisare o comporre musica?
Coltivo la musica dal basso verso l’alto. Di solito non mi approccio alla composizione con un’idea predeterminata di che cosa verrà fuori. Comincio improvvisando al computer con la chitarra, utilizzando alcuni schemi ritmici, o pattern di note. La musica decide quale sarà il prossimo passo. Il mio gusto, e quello che desidero ascoltare, esercitano una pressione determinante su ciò che accade, spingendo costantemente verso una direzione generale. In questo modo posso avere un’idea di dove mi trovo, ma è sempre molto sorprendente vedere con precisione quale “frutto” sta crescendo. La nuova generazione di musica che sto facendo in questo momento è probabilmente la più “compositiva” che ho creato da quando suono in situazioni di gruppo, in cui ci sono molte linee melodiche scritte una sull’altra. Uso una strumentazione varia nei pezzi o nelle canzoni, come corni, batterie, voci, ma il processo iniziale è lo stesso di Folding, and the Tea. Comincio con le improvvisazioni ed il mio software, loro seminano la struttura, e io la faccio crescere a partire dal basso, in qualsiasi direzione la musica mi dica per andare. Un effetto di questo processo può essere una confusione dei generi, poiché non sto mai decidendo cosa fare nella traccia seguente. La musica mi guida, non il contrario.

E nei tuoi live show?
Il processo che seguo dal vivo dipende dal live, dallo spazio in cui si svolge, dalla musica che sto mettendo a fuoco al momento. Di solito improvviso con chitarra e computer, misurando la sensibilità della gente nella stanza e lo spazio stesso per creare una musica che sia unica per quel momento e per quella gente. Così le performance possono essere molto delicate e calme, o più forti e intense oppure a volte funky pop. Il materiale è registrato solitamente qua è là, quindi processato dal vivo ecc. ma io non sono mai contrario a stravolgerlo con colori e struttura differenti. Una parte del materiale su cui sto lavorandolo può essere suonata da un trio.
Christopher Willits live a Kyoto
Tu lavori spesso con Scott Pagano e recentemente avete presentato una performance al Cimatics , a Bruxel. Spiegaci il vostro modo di esplorare la relazione tra audio e video.
Scott Pagano ed io ci siamo costruiti parallelamente, sovrapponendo da qualche anno suoni a sistemi di elaborazione delle immagini, usando un software denominato Max/MSP/Jitter. Improvvisiamo dal vivo, usando la materia audiovisiva grezza e dei sistemi che abbiamo concepito come una sorta di macchina per il montaggio A/V, permettendo che descrizioni astratte emergano dalle combinazioni in tempo reale di immagine e suono. Sono molto interessato alla sincresi (sincronia + sintesi). Quando un’immagine e un suono accadono allo stesso tempo si verificano una sovrapposizione e una miscela irresistibile. Siamo interessati alla generazione di questi sistemi e alla struttura delle sovrapposizioni dal vivo, in modo che ogni performance diventi unica per quello spazio e quel pubblico. Inoltre sto integrando sempre di più il visual nei miei live set da solista.

Hai studiato musica elettronica al Mills College e videoarte presso il Kansas City Art Institute. Pensi che per essere creativi, una solida preparazione nelle arti elettroniche sia meglio di un approccio autodidatta o più istintivo?
Penso che ognuno debba trovare il proprio percorso creativo. Naturalmente non esiste una ricetta a proposito, ma usare l’istinto, l’intuizione, è assolutamente cruciale. A scuola come fuori. La scuola d’arte mi ha dato il tempo e gli spazi per sviluppare un mio vocabolario artistico personale. Ho avuto una certa quantità di tempo prima di trovarmi là fuori, nel mondo, e cercare di fare dei soldi o qualunque altra cosa si supponga di fare una volta usciti da scuola; ed ho avuto la grande fortuna di lavorare con alcuni artisti straordinari. Che tu sia a scuola o no, conta capire il contesto storico in cui si inserisce il tuo lavoro e in cui si compie il tuo sforzo creativo. Penso che la scuola mi abbia aiutato a capire meglio il mio rapporto con gli altri artisti. Personalmente, suggerisco una giusta proporzione tra pazienza e persistenza in qualunque percorso si decida di seguire. Simultaneamente, ho scoperto che la meditazione rende i miei processi creativi molto più fluidi.

Quanto è importante per te in America oggi cercare nuovi approcci nella ricerca, nell’arte come nella vita quotidiana?
I fondi per per l’arte in America oggi sono un tasto dolente purtroppo. Ma forse questo ci costringe a pensare, gli artisti devono sopravvivere senza poter contare sul governo. L’America ovviamente spende troppo denaro nelle forze militari e non abbastanza nell’arte, nella sua cultura, nell’ambiente e nell’enorme popolazione di gente povera in questo Paese.
Christopher Willits a Boston
E cosa ci dici della tua attività di insegnante? Come la integri con la pratica artistica?
Ho cominciato a insegnare alla Bay Area Video Coalition (BAVC) mentre ero laureando al Mills College. Ho coordinato dei workshop di sound art, musica elettronica e sound design per il video. Da allora curo oltre 12 workshop e insegno i vari aspetti della produzione audio in alcune classi semestrali in vari istituti come il San Francisco Art Institute, il Vista College di Berkeley e il BAVC. Anche se negli ultimi anni sono diventato più occupato con il mio lavoro musicale, amo ancora insegnare. Uno dei miei obiettivi principali è ispirare la gente attraverso l’insegnamento. L’arte può avere un effetto profondo nella vita di alcuni, per me lo ha avuto in modo definitivo e condividere il processo creativo è realmente stupefacente per me. Anche insegnare mi realizza. È il complemento perfetto dei miei viaggi e delle interminabili ore di lavoro in studio.

Che cosa ne pensi di questi concetti: collaborazione, condivisione, autoproduzione e copyright?
Amo collaborare ed amo il fatto che per gli artisti sia più facile unire gli sforzi e distribuire il proprio lavoro tramite il web. Tutte queste cose aprono ovviamente i temi della pubblicazione, del copyright, della proprietà intellettuale, dell’identità. La tua domanda in realtà è perfetta per presentare un nuovo progetto a cui sto lavorando che ha assolutamente a che fare con quanto abbiamo appena detto. Il progetto si chiama Overlap (Sovrapposizione). Overlap.org sarà una piattaforma per distribuire e condividere facilmente il proprio lavoro multimediale. Stiamo pensando di lavorare con la Creative Commons, affiancandola alla nostra casa editrice in modo da poter fornire delle opzioni di pubblicazione su misura per gli artisti coinvolti.

Hai rilasciato musica per molte etichette in diversi Paesi. Le sette tracce di SMM vol. 2 per Ghostly International sono state molto ben accolte per la loro bellezza e le soluzioni innovative. Stai già lavorando ad un nuovo progetto solista?
Si, e l’ho quasi terminato. Si tratta di materiale molto melodico avant-pop costruito a partire dalla release che hai appena nominato. Questo nuovo lavoro integra la voce, il trombone, il corno francese, la viola ed i tamburi, oltre che le mie strutture di chitarra. Inoltre sto finendo di lavorare alla prossimo disco dei Flössin e sono in pre-produzione di un altro disco per la 12k e di un’altra collaborazione con Taylor Deupree. Recentemente, con Brad Laner, ho realizzato un lavoro per cui stiamo attualmente cercando l’etichetta giusta. Insomma mai un momento di noia, sempre qualcosa su cui lavorare…

discografia reperibile
Deupree/Willits: Live in Japan 2004, 2005 12k
SMM vol. 2, 2004 Ghostly International
FLÖSSIN – Lead Singer, 2004 Ache Records – Yacca
Deupree/Willits: Mujo, 2004 Plop
Little Edo, 2004 Nibble Records
Duepree / Willits – AS08, 2003 Sub Rosa
E*A*D*G*B*E, 2003 12k
Folding and the Tea, 2002 12k
Live in L.A., 2002 Mille Plateaux
Pollen, 2003 Fallt
Fallt Directions 2002, 2002 Fallt
:plateaus, centers, stoma…, 2001 self-released
Autonomous Audio, 2000 Artspace
storks and wires, 2000 self-released
Saturn 138, 1998 HWTBL

link correlati
christopherwillits.com>sito di Christopher Willits
overlap.org>sito del progetto Overlap

alessandro massobrio

[exibart]



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