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30 anni di Wrapped Reichstag: Berlino ricorda Christo e Jeanne-Claude
Arte contemporanea
di redazione
Il 24 giugno 1995, dopo anni di tentativi, discussioni parlamentari e ostacoli burocratici, Christo e Jeanne-Claude riuscirono a trasformare il Reichstag di Berlino, simbolo istituzionale della Germania, in una scultura temporanea di tessuto e corda a grandezza naturale. Fu un momento epocale per il popolo tedesco e per la storia dell’arte pubblica e, oggi, la città rende omaggio a quel progetto con un’installazione luminosa.

Dal 9 al 20 giugno 2025, la facciata ovest della sede del parlamento sarà animata da una proiezione notturna che ricostruirà l’effimera meraviglia realizzata in quell’anno dalla coppia di artisti. Per due settimane, ogni sera fino, all’una di notte, 24 proiettori sincronizzati riporteranno alla memoria l’opera che per 14 giorni aveva avvolto il cuore della democrazia tedesca, appena rinata dalla riunificazione.

Wrapped Reichstag: una celebrazione della democrazia
Christo e Jeanne-Claude, nati lo stesso giorno del 1935 (lui in Bulgaria, lei in Marocco), hanno lavorato insieme per tutta la vita, trasformando il mondo in un paesaggio effimero di gesti monumentali: dalle isole rosa di Miami alle passerelle galleggianti sul Lago d’Iseo, fino all’Arc de Triomphe impacchettato poco dopo la morte di entrambi.

Concepita già nel 1971, Wrapped Reichstag fu il risultato di un percorso durato 24 anni. Come del resto anche in altri loro progetti simili, Christo e Jeanne-Claude dovettero affrontare ogni sorta di ostacoli politici e burocratici, culminati in questo caso in un acceso dibattito di 70 minuti al Bundestag, prima di ottenere l’approvazione definitiva. Quando finalmente l’opera fu realizzata, nel giugno del 1995, la Germania portava ancora le cicatrici della riunificazione e il Reichstag, simbolo della storia lacerata del Paese, veniva avvolto in 100mila metri quadrati di tessuto argentato e 15 chilometri di corde blu.

L’edificio, che di lì a poco sarebbe stato ricostruito dall’archistar Norman Foster, appariva trasformato in una scultura temporanea, nascosto e rivelato al tempo stesso, : le pieghe del tessuto enfatizzavano le linee neoclassiche, mentre la superficie metallica rifletteva il cielo berlinese. Come in tutte le opere del duo, nessuno sponsor né fondi pubblici: il progetto fu interamente autofinanziato attraverso la vendita di opere originali degli artisti.

Il Maggiolino alla Neue Nationalgalerie
In parallelo alla proiezione sul Reichstag, progettata da Anna Bacheva con la regia tecnica di Roland Specker e Peter Schwenkow, l’11 giugno 2025 la Neue Nationalgalerie presenterà l’esposizione di Wrapped Volkswagen Beetle Saloon (1963–2014): l’automobile popolare per eccellenza, avvolta in tessuto e corde, un’altra icona tedesca riletta attraverso l’atto artistico che ne sovverte funzione e forma.
«Christo ha sempre saputo trasformare l’ordinario in qualcosa di straordinario», ha commentato Joachim Jäger, vicedirettore del museo. «Il Maggiolino è un simbolo tedesco, e Christo ne ha fatto una nuova lettura della nostra storia».

Il Pont Neuf a Parigi
Le celebrazioni berlinesi non saranno le uniche nel 2025 a rendere omaggio alla coppia artistica. A settembre, anche Parigi ricorderà una delle opere più celebri del duo, The Pont Neuf Wrapped, che nel 1985 avvolse il ponte più antico della capitale francese. 40 anni dopo, sarà l’artista JR, in collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude Foundation, a raccogliere il testimone con Projet Pont Neuf: una nuova installazione site specific che trasfigurerà il ponte in una grotta monumentale, evocando le cave di pietra da cui fu edificata la città.