12 settembre 2022

Christo e Jeanne-Claude, la coppia di artisti che ha fatto del mondo la propria tela

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Va in scena l’ultima mostra approvata da Christo: al Kunstpakast di Düsseldorf dal 7 settembre 2022 al 22 gennaio 2023

La collezione di Ingrid e Thomas Jochheim rappresenta una delle più vaste raccolte private dell’arte di Christo e Jeanne-Claude in tutto il mondo ed è il punto di partenza della mostra che arriverà a Düsseldorf.

Attraverso oggetti, disegni su larga scala, opere grafiche e fotografie, Christo and Jeanne-Claude. Paris. New York. Crossing Borders ripercorre cronologicamente il percorso storico e artistico dei due precursori della Land art.

La mostra, curata da Kay Meymer e co-curata da Sophie-Marie Sümmermann, prevede l’esposizione di opere di artisti e colleghi della coppia come Arman, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, Yves Klein e molti altri, oltre il progetto incompiuto Mastaba per Abu Dhabi.

Christo nasce in Bulgaria nel 1935, quelli della sua giovinezza sono anni difficili caratterizzati da un continuo nomadismo fino al suo arrivo a Parigi dove incontra Jeanne-Claude. Nonostante un inizio turbolento il loro legame si dimostra indissolubile così come la loro arte: è impossibile pensare l’opera dell’uno senza quella dell’altra.

Sono di due tipi le opere allestite dal duo: gli impacchettamenti che cancellano, coprono, nascondono e le installazioni, creazioni temporanee, ma concrete. Si tratta di un’arte che ha lo scopo di essere grande, ma effimera, ingombrante, ma caduca, un po’ come lo è ogni singolo uomo di passaggio sulla terra.

Credendo fermamente nella libertà artistica come condizione imprescindibile, Christo e Jeanne-Claude danno vita alle loro opere autofinanziandosi: tra un’opera e l’altra corre un lungo lasso di tempo in cui la coppia raccoglie energie e fondi tramite la vendita di schizzi, bozzetti, disegni e modellini i ricavi dei quali vengono usati per la realizzazione delle loro fatiche artistiche.

La loro arte copre, altera, cela allo sguardo ciò che di solito è visibile, abituale, ciò a cui si è smesso di far caso. Lo spettacolo è indecifrabile, tanto quanto lo è il significato di ogni opera che diventa, così, per ognuno, intimo e personale.

L’ultima opera a loro nome è L’Arc de Triomphe empaqueté (Projet pour Paris, Place de l’Etoile-Charles de Gaulle) realizzata postuma come omaggio ai due amanti che avrebbero voluto celebrare la città che li ha uniti. L’impacchettamento dell’Arco di Trionfo è stato infatti realizzato nel 2020 grazie alla collaborazione tra il nipote di Christo, Vladimir Javacheff, e il museo Pompidou, seguendo pedissequamente le indicazioni che la coppia aveva lasciato.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo in lingua tedesca pubblicato da Verlag Kettler con numerose illustrazioni, una prefazione di Felix Krämer, un saggio di Kay Heymer, una cronologia di Matthias Koddenberg e un’intervista di Sophie-Marie Sümmermann. Il Museo di Arte e Storia culturale Schloss Gottorf, Schleswig, presenterà la mostra in una forma modificata dal 10 marzo al 3 settembre 2023.

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