27 gennaio 2021

Glue Porn: un progetto di confine per ritrovare bellezza

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A Grotte (AG) l'arte torna a rioccupare lo spazio pubblico, dando nuova luce a quartieri oscuri e nuova voce all'essere umano rimasto di spalle durante l'anno più difficile della storia contemporanea

GLUE PORN, Magda Americangangsta

In periodo di chiusura di musei e gallerie d’arte, in un piccolo paese dell’entroterra siciliano l’arte trova il suo spazio nelle strade portando con sé nuove speranze e rinascite.
L’associazione culturale La Biddina nasce dall’intuizione di un gruppo di giovani che hanno visto nell’arte e nella cultura la possibilità di riscatto e recupero di un paese da anni dedito all’incuria e al degrado. La Biddina è anche colei che è stata ritratta sul muro all’ingresso del paese: una splendida ragazza intenta a specchiarsi e un serpente sul punto di invadere la scena. La leggenda narra che la Biddina, prima di divenire una biscia, era un’incantevole fanciulla dalle rosse labbra che, per disperazione d’amore, si gettò nella palude e venne trasformata in serpente. Quando il suo giovane amore la andò a cercare, trovandosi di fronte un animale simile, rimase atterrito, ma dovette ricredersi per la sua bellezza e per il suo incanto ancora conservato. Biddina in italiano viene tradotto come “piccola bella”: una bellezza che fa paura, che spaventa e che si nasconde.

Demetrio Di Grado, Non so dove sto andando ma so che ci sto andando

«Bisogna avere occhi innamorati e desiderio di vederla per trovarla anche dove sembri non esserci». Il nome scelto quindi è dovuto al voler rimanere ancorati al proprio territorio e alle sue storie, ma anche nel voler esprimere l’obiettivo e la volontà di riscoprire la bellezza e la magia di un luogo che sembra essersene dimenticato. La scelta di investire sull’arte pubblica è dovuta alla consapevolezza che l’arte possa essere una nuova linfa e una boccata d’aria fresca per tutta la comunità, soprattutto per quelle zone del paese in cui il degrado e l’indifferenza spesso prendono il sopravvento. L’arte, quindi, viene vista come uno strumento per incitare il discorso civico e per generare momenti di incontro tra arte e comunità affinché i cittadini inizino a interessarsi ai propri luoghi come qualcosa a cui dedicare attenzione e cura, qualcosa di cui sentirsi orgogliosi e a cui essere legati da un sentimento di appartenenza. È l’arte stessa a mettersi a servizio della comunità, così che lo spettatore non resti un consumatore passivo ma sia un elemento fondamentale nella riattivazione culturale e comunitaria. In particolare, la street art è in grado di aprire un varco luminoso nella vita di tutti i giorni, attirare l’attenzione di ognuno e aprire discussioni e confronti su temi attuali e quotidiani.

GLUE PORN, Miss printed

Il progetto Glue Porn per il centro di Grotte

Nasce infatti dalla volontà di comunicare con tutti indistintamente, senza che vi sia la necessità di parole ma solo attraverso immagini e idiomi presentandosi all’improvviso, così che si abbia l’unica possibilità di accoglierla e viverla. È così che il centro di Grotte (in provincia di Agrigento) ha iniziato a riempirsi di opere di diversi artisti, siciliani e non, italiani e non, che sono stati in grado di dare nuova luce a quartieri oscuri e nuova voce a persone rimaste per troppo tempo in silenzio. Inoltre, torna a essere strumento di riappropriazione, un invito a restare nel posto in cui si è cresciuti e riempirlo di bellezza e futuro. Monito perentorio sono i collage di Demetrio Di Grado in cui si legge “RESTA QUI”. Grotte si trasforma così in un museo a cielo aperto dove ogni angolo diviene il luogo perfetto per accogliere nuova arte, nuovi incontri e rinascite. Il progetto Glue Porn è una delle tante iniziative dell’associazione culturale che vede come co-protagonista proprio Demetrio Di Grado, artista siciliano, il quale è stato il principale ideatore e curatore della mostra insieme a La Biddina e all’associazione Mansourcing. Gli artisti coinvolti per questa edizione del 2020 dal titolo “Passaggi, senza lasciare traccia” sono stati Tanja Ulbrich, Francesco Ninno, Magda Americangansta, Samuel Eller, Demetrio di Grado, Miss Printed, Guilherme Vieira, Marketa Vankova. Glue Porn – L’eccesso della colla si propone come un evento dedicato esclusivamente all’arte urbana, declinata alla Street Poster Art: una tecnica artistica che impiega opere di carta stampata incollate con una miscela di colla direttamente su strutture in stato di abbandono che siano muri, porte o finestre.

GLUE PORN, Francesco Ninno

Ancora una volta l’arte viene messa a servizio della comunità e gli artisti stessi sono chiamati a realizzare lavori che siano in grado di superare idee di discriminazione e intolleranza. Lo spazio urbano diviene il contenitore spirituale per una nuova visione, le stradine divengono gli spazi espositivi attraverso cui il visitatore, o il cittadino stesso, si relaziona con l’arte per raggiungere nuove forme di espressione e di visione del mondo. Ogni edizione prevede una ricerca e analisi di diversi angoli cittadini così che divengano il fulcro da cui far partire l’esposizione e divenire supporti all’allestimento della mostra che è pensata come una passeggiata lenta, rievocando il flaneur dei dadaisti, così che le opere possano dialogare con l’architettura di quei luoghi e allo stesso tempo con la comunità permettendo di scoprire nuovi scorci, angoli di paese e i rispettivi abitanti. Le pareti di un museo vengono così sostituite da porte, muri, finestre chiuse da anni sopperendo alla mancanza di spazi istituzionalmente votati all’arte. Ad aiutare il viandante nel suo viaggio, una mappa inusuale in cui i punti di riferimento non sono strade ma negozi, chiese, gelaterie, bar che vengono elevati a elementi imprescindibili della visita. Un piccolo paese dell’entroterra siciliano dimostra ancora una volta che l’arte può essere usato come mezzo di resistenza anche in tempi di distanziamento ed emergenza sanitaria. E che, soprattutto, la bellezza non smette mai di rinascere.

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