04 luglio 2021

Hybrida Tales by Untitled Association #20: Karussell e LAQ – lartquotidien

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Untitled Association presenta Hybrida Tales, una mappatura di spazi indipendenti, artist-run spaces e associazioni culturali in tutta Italia: un giro da Karussell e LAQ - lartquotidien

Karussell
Andrea Romano, Legato, 2021. Foto Francesca Renzi

Hybrĭda Tales è la rubrica di approfondimento nata da Hybrĭda, il nuovo progetto con cui Untitled Association ha individuato circa 150 tra spazi indipendenti, artist-run spaces, associazioni culturali e luoghi informali che stanno contribuendo significativamente ad ampliare gli sguardi sul Contemporaneo in Italia oggi.

Con un sistema di interviste a schema fisso, Hybrĭda Tales restituirà una panoramica delle realtà indicizzate, siano esse emergenti o ormai consolidate, e coinvolgerà artisti, operatori culturali, curatori, giornalisti, collezionisti, galleristi per dare vita a un archivio condiviso e collettaneo di riflessioni aperte sulle prospettive, attuali e future, del Contemporaneo.

Qui trovate tutte le puntate già pubblicate.

 

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Karussell

Karussell è un’associazione culturale nata a Fermo dalla volontà di Matilde Galletti, Lidia Martorana e Marica Riccioni di stabilire un contatto autentico tra territorio e arte contemporanea, a partire dal desiderio di avvicinarsi all’arte con un approccio di tipo confidenziale, “familiare”. Il progetto vive attraverso due appuntamenti annuali con artisti emergenti, di fama nazionale e internazionale, che intervengono all’interno di appartamenti privati, storicamente o artisticamente interessanti, del centro storico di Fermo e, per l’occasione, aperti al pubblico.

 

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Cosa unisce la vostra attività, e quella del vostro spazio, alla ricerca attuale sul contemporaneo?

«Crediamo che il fattore unificante riguardi il desiderio di uscire dai luoghi più usuali del fare arte a favore di un’attitudine itinerante, facendo di un progetto artistico un’occasione per parlare di cultura da più punti di vista, unendo le memorie del passato, storiche, culturali, sociali, alla ricerca degli artisti che invitiamo. Un altro fattore unificante è anche il desiderio di dare quanto più spazio e possibilità ad artisti emergenti, riconoscendone professionalità e impegno».

Quali legami sentite con la città/luogo in cui operate? 

«”È che forse la provincia è il luogo per antonomasia, mescolanza di affetto e ripulsa, luogo dove si incrociano odio e amore, il tutto e il nulla, la noia e l’eccitazione”, scriveva Luigi Ghirri nel 1981. Operando nelle Marche del sud ci troviamo ad avere a che fare con un territorio molto complesso, dove riuscire a progettare richiede pazienza e impegno».

Cosa significa per voi sperimentazione?

«Sperimentare è provare a fare qualcosa, leggerne i risultati e valutarli in maniera critica per migliorarne sempre più l’aspetto. La sperimentazione per noi, specialmente in virtù del luogo dove ci troviamo a operare, non è un’azione nuova eclatante, ma provare a scombinare un po’ le consuetudini con audacia e garbo messi assieme».

LAQ – lartquotidien

LAQ – lartquotidien è un’associazione no profit fondata nel 2018, con sede nella Basilica di San Celso a Milano, che si occupa dell’organizzazione di mostre, visite guidate e della promozione di progetti culturali. Il focus di LAQ è la promozione di artisti e progetti che contribuiscono a far sviluppare una coscienza critica. Lartquotidien pensa che l’arte contemporanea possa connettersi con il passato e immaginare un futuro in cui le espressioni creative come arte visiva, design, architettura, performance dialoghino tra loro.

 

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Cosa unisce la vostra attività, e quella del vostro spazio, alla ricerca attuale sul contemporaneo?

«LAQ è impegnata dal 2018 nella valorizzazione e promozione del patrimonio della Basilica di San Celso attraverso la creazione di un dialogo tra antico e contemporaneo. Gli artisti che hanno esposto qui si sono sempre messi in relazione con il contesto e la sua storia. Sono nate così molteplici narrazioni sempre diverse. Negli anni abbiamo compreso di privilegiare progetti site specific. La scultura e l’arte tessile sembrano essere i linguaggi espressivi che meglio comunicano con il luogo».

Quali legami sentite con la città/luogo in cui operate? 

«A seguito delle recenti chiusure forzate è maturata in noi la consapevolezza del volerci legare sempre più al territorio in cui operiamo per far diventare la Basilica un luogo di partecipazione e inclusività. Da maggio 2021, per esempio, abbiamo creato un’area dedicata alle mamme con bimbi piccoli in partnership con @mammeinmostra. Alcuni eventi che stiamo supportando, come il Festival dell’Espressività, nascono in collaborazione con associazioni locali che si occupano di minoranze sociali».

Cosa significa per voi sperimentazione? 

«Per noi sperimentare significa cercare infinite possibilità partendo dalle risorse che si hanno a disposizione. Pensiamo che lo sperimentare odierno debba tener conto della cura sia del contesto in cui si manifesta, sia delle persone coinvolte in un progetto, sia dei mezzi utilizzati, meglio siano sostenibili e possibilmente di seconda mano. Questa attenzione all’”altro” deve essere un ingrediente fondamentale per la buona riuscita di un progetto».

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