03 ottobre 2022

L’eredità viva dell’artista sciamano: a Palermo, la mostra Kontext Beuys

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I Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo, ospitano “Kontext Beuys”, mostra dedicata al Maestro tedesco, in dialogo con cinque artisti contemporanei, tra installazioni, video e performance

Giulia Sofi, Fiiiuuummm, installazione sonora, pioppo, faggio, pino, 2022

All’Haus der Kunst dei Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo, a partire dall’8 ottobre, verrà inaugurata Kontext Beuys, una mostra dedicata a Joseph Beuys, uno degli artisti più anticonformisti e all’avanguardia del Novecento, la cui personalità ha attraversato il XX secolo segnando profondamente l’arte contemporanea.

Dopo la Germania, il centenario della nascita dell’artista viene celebrato anche a Palermo attraverso grafiche, poster, diagrammi e acquarelli provenienti dalla collezione dello Stadtmuseum e da collezioni private. L’esposizione diviene così il ritratto di una personalità eccezionale che ha trattato nella sua arte temi che anche oggi risultano estremamente contemporanei e urgenti: l’ecologia, il rapporto tra essere umano e Natura, la volontà di istituire una connessione diretta tra la pratica artistica e l’impegno sociale.

Joseph Beuys, Free International University (Kunst=Kapital), 1982

Kontext Beuys, tuttavia, non si configura esclusivamente come la semplice rievocazione di una grande figura del passato, ma si focalizza sulle impronte e le tracce lasciate dal suo pensiero nell’arte contemporanea. Per questo motivo Andrea Cusumano, Adriano La Licata, Federico Lupo, Blanca Matias e Giulia Sofi – artisti contemporanei provenienti da diversi ambiti e generazioni – sono stati invitati a produrre opere utilizzando tecniche e linguaggi che possano dialogare con quelli di Beuys.

Attraverso installazioni, video e performance, i cinque artisti tendono all’estremo il vasto campo artistico e politico in cui ha operato Beuys: mentre Andrea Cusumano si concentra sull’elemento sacrale attraverso l’uso di relitti che incarnano la figura del Cristo Crocifisso posti in un dialogo plastico con degli spacchi, Adriano La Licata analizza il sottile confine tra opera d’arte e artista, trasformando il proprio corpo in oggetto d’arte; Federico Lupo attinge in modo ironico all’atlante visuale di Beuys e con le sue immagini dissacra e demitizza l’opera dell’artista tedesco, mentre Blanca Matias mette in scena una performance relazionale che richiama le prime esperienze del movimento Fluxus a cui prese parte lo stesso Beuys. Infine, Giulia Sofi realizza un’opera plastica e sonora che espande alcune azioni di Beuys, e collabora con una classe del Liceo Linguistico di Bisacquino alla creazione di una performance che si basa sull’aspetto linguistico nelle opere del grande artista.

Andrea Cusumano, dettaglio opera serie Palikè, K.3.2

Realizzata in collaborazione con Landeshaputstadt Düsseldorf, dove era stata esposta nei mesi scorsi, e con Stadtmuseum Düsseldorf e Kulturamt,  la mostra sarà visitabile fino all’8 dicembre 2022.

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