07 marzo 2022

Les rêves n’ont pas de titre: il Padiglione Francia alla Biennale di Venezia

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Meno di due mesi all’inizio dell’attesissima 59ma edizione. Nello spazio dedicato alla Francia, il cinema culturale e politico sarà protagonista con l’installazione di Zineb Sedira

Pavillon français_©DR

Proseguono gli annunci dalla 59ma Biennale d’Arte di Venezia. Dopo i progetti di Gran BretagnaBrasile, Georgia, la partecipazione incerta dell’Ucraina e il ritiro dei rappresentanti della Russia, ecco i primi dettagli del Padiglione Francia. Les rêves n’ont pas de titre (I sogni non hanno titolo), è questo il nome dell’installazione cinematografica creata ad hoc dall’artista Zineb Sedira. Un mix perfetto tra racconto autobiografico, finzione e documentario – tutto intessuto di scambi, rimandi, schianti tra storia collettiva e realtà individuale.

Punto di partenza della mostra: il clima militante, culturale e politico del cinema degli anni sessanta e settanta, come quel lungometraggio algerino a lungo dimenticato – Le mani libere (o Tronco di fico) di Ennio Lorenzini, 1964 – che racconta il fervore di uno Stato giovane, finalmente libero. «Il progetto di Zineb Sedira per il padiglione francese prende il polso del nostro tempo», spiegano i curatori Yasmina Reggad, Sam Bardaouil e Till Fellrath. «Ripercorrendo un’epoca di coproduzioni cinematografiche feconde tra Algeri, la Francia e l’Italia, la mostra sottolinea l’influenza di un certo cinema degli anni sessanta sul desiderio di emancipazione presente in molti progetti post-coloniali».

Les rêves n’ont pas de titre © Thierry Bal et © Zineb Sedira

Ed ecco allora l’opera di Zineb Sedira: testimone di quel sodalizio intellettuale e artistico sorto tra le utopie degli anni sessanta (con tanto di giornali che rievocheranno le riviste militanti del tempo); sviluppata per interrogare, più in generale, i concetti di decolonizzazione, identità, accettazione dell’altro, memoria; presentata per indagare, in uno scambio senza confini, le coincidenze tra dimensione soggettiva e oggettiva; tradotta, infine, in un lavoro multiforme, che vive e rivive negli spazi della Biennale, per immergere i visitatori in un universo dai valori «profondamente umanistici», al tempo stesso singolari e universali.

«Al centro della mostra immaginata da Zineb Sedira», aggiungono i tre curatori, «un magistrale andirivieni tra realtà e finzione fa sì che gli elementi personali della biografia dell’artista si mescolino con le scene dei film emblematici di quel periodo. Da questo insieme di film, fotografie, suoni, sculture e collage, emerge uno scenario immersivo che, tenendo conto di un passato che non è poi così lontano, si adopera per decostruire le politiche contestate del presente». Appuntamento dal 23 aprile al 27 novembre, Padiglione Francia, Biennale di Venezia 2022.

Yasmina Reggad, Zineb Sedira, Till Fellrath, Sam Bardaouil © Thierry Bal et © Zineb Sedira
francia biennale venezia
Les rêves n’ont pas de titre © Thierry Bal et © Zineb Sedira

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