10 aprile 2025

Milano omaggia Robert Rauschenberg con due ambienti contemporanei

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Dopo il tema di “among friends” e l’omaggio ai cento anni dalla nascita di Rauschenberg, celebrati dalla art week milanese, proseguono le mostre negli spazi di BIM — Dove Bicocca Incontra Milano, dando vita a confronti inattesi

BiM - Le Luci e Gli Amanti©Alessandro Saletta - DSL Studio

Ai confini di Milano, dove il “fuori mano” assume un significato non solo geografico, ma anche simbolico, in occasione della Milano Art week e Design Week, BIM — Dove Bicocca Incontra Milano — inaugurano due mostre che esplorano i concetti di amicizia, rete e diacronia. Nella nuova ala appena completata del complesso, questi temi si trasformano in un palcoscenico, in due fari, uno rosso e uno bianco, che danno corpo ai progetti espositivi Open Score e Le luci e gli amanti. Due visioni che riflettono l’idea di collettività e sperimentazione, mettendo in dialogo arte, territorio e relazione.

Open Score – il processo come opera

Open Score, curata da Nicola Ricciardi e realizzata dal duo di EX., un laboratorio di progettazione fondato da Andrea Cassi e Michele Versaci, è una installazione totale, immersiva, dove il colore diventa corpo, il suono si trasforma in viso e lo spazio in un foro del contemporaneo. Open Score trae ispirazione dall’omonima performance presentata da Robert Rauschenberg nel 1966. La figura di Rauschenberg e del concetto di “among friends”, tema curatoriale scelto per la 29esima edizione di miart, mira a rendere tangibile il valore dell’amicizia in campo artistico, delle relazioni e delle sinergie. Lì, come oggi, la tecnologia non era un semplice supporto, ma un’estensione del corpo e della coscienza collettiva. L’installazione di BiM rielabora quell’eredità, trasformando lo spazio in un grande corpo rosso, un diaframma che spinge fuori suoni, immagini, poesie e ambienti, dove al centro dell’opera non c’è l’oggetto artistico/architettonico, ma il processo stesso. Open Score è un organismo fluido, un corpo da attraversare, una superficie da calpestare. Intorno al palcoscenico centrale, dell’estetica funzionale e tecnica, il pubblico è immerso in un ambiente di videoproiezioni e totem interattivi che combinano luci responsive, suoni, musiche e parole, generando una geografia di sovrapposizione, dove il fulcro è la relazione. Il progetto a cura di Ricciardi riflette sulla sinergia e la creatività collettiva e, presentandosi come una piattaforma aperta tra artisti e spettatori, rende BiM un luogo dell’incontro. Ricciardi infonde lo spirito di Rauschenberg, dove la creatività è strettamente legata alla contaminazione, all’andare oltre al concetto di opera, soffermandosi nel processo, in quel sottile attimo che intercorre tra un incontro tra amici e la nascita inattesa di un gesto condiviso, fragile e potente, che diventa arte prima ancora di sapersi tale.

Le luci e gli amanti – ambiente come opera collettiva

Rauschenberg ha sempre vissuto l’arte come un agente di dialogo, una spinta relazionale che germina legami, connessioni, supporta fragilità ed empatie. Le luci e gli amanti, mostra a cura di Davide Giannella e allestita da SPECIFIC, porta in relazione opere di artisti che rendono omaggio alla visione dell’arte come processo collettivo. Si parte dalla rete, dal concetto di fare rete, generando connessioni tra opere d’arte e oggetti di design, tra il dentro e il fuori, tra la luce e la penombra, tra il fronte e il retro. La rete diventa elemento allestitivo, il dispositivo che marca i confini, ma che in realtà li mette in relazione, facendo trasparire le parti, i lati nascosti, le suggestioni. Il gesto progettuale si fa carezza visiva e cinque corpi illuminanti, pensati non come semplici fonti di luce, entrano in dialogo con le opere esposte all’interno di una rete che attraversa e avvolge lo spazio, ridefinendo il modo in cui queste si offrono allo sguardo. Il titolo stesso suggerisce un incontro tra le parti, un fare i conti con una danza romantica. Il progetto espositivo, che ingloba opere di diversa natura, è più un invito tra amici, una volontà di mostrare le ultime cose fatte, gli spunti, le idee. Assume l’essenza di uno studio, un grande laboratorio polveroso, senza pavimento, che ci racconta un campo relazionale fluido, dove il confine tra spazio e installazione, tra oggetto e ambiente, si dissolve in favore di un’esperienza percettiva stratificata. È un gioco di luci, è una carezza tra amanti, è un paesaggio di relazioni che, per puro caso, diventa anche mostra.

 

Open Score sarà visibile fino al 27 aprile, mentre Le luci e gli amanti fino all’8 maggio.

BiM – Building cc Alessandro Fibbi
BiM – Open Score©Alessandro Saletta – DSL Studio
BiM – Open Score©Alessandro Saletta – DSL Studio
BiM – Open Score©Alessandro Saletta – DSL Studio

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