14 ottobre 2019

Rendering e stampa 3D per ricreare le sculture disperse di Boccioni

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Due artisti hanno ricreato quattro sculture di Umberto Boccioni disperse da più di 90 anni, grazie all'uso del rendering e della stampa 3D

Rendering della scultura di Boccioni (courtesy of Estorick Collection)
Rendering della scultura di Boccioni (courtesy of Estorick Collection)

Quattro sculture di Umberto Boccioni disperse da più di 90 anni sono state riesumate grazie all’uso del rendering e della stampa 3D ed esposte al pubblico alla Estorick Collection of Modern Italian Art, a Londra. Probabilmente distrutte nel 1927, di queste sculture non era rimasto altro che delle vecchie fotografie e qualche annotazione.

Rendering della scultura di Boccioni (courtesy of Estorick Collection)
Rendering della scultura di Boccioni (courtesy of Estorick Collection)

Ma tanto è bastato ai due artisti Anders RådénMatt Smith per sviluppare il sofisticato studio di computer grafica che ne ha ricreato i modelli perchè potessero essere stampati in 3D. Le sculture in questione sono lo studio volumetrico di un volto umano, intitolato Vuoti e pieni astratti di una testae tre figure iconiche intere, facenti parte di un più ampio gruppo di sculture in gesso e tecnica mista.

Le parti della scultura a cui Smith e Rådén hanno lavorato senza documentazione fotografica (courtesy of Estorick Collection)
Le parti della scultura a cui Smith e Rådén hanno lavorato senza documentazione fotografica (courtesy of Estorick Collection)

Queste sculture in stampa 3D sono per la prima volta visibili al pubblico nella mostra “Umberto Boccioni: Recreating the Lost Sculptures” dal 25 settembre al 22 dicembre 2019 alla Estorick. In questa mostra sono anche esposti altri modelli in scala ridotta che evidenziano le aree che Rådén e Smith hanno ricostruito in assenza di materiale fotografico, basandosi su annotazioni di Boccioni. Viene inoltre proiettato un video in time-lapse delle fasi di stampa e scultura digitale, assieme a disegni e fogli di lavoro delle stampe finali.

 

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