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L’arte contemporanea ci ha abituato a immagini piuttosto spettacolari, dal colosso di Damien Hirst a Venezia alla scultura spaziale di Trevor Paglen. Su questa scia prosegue anche Tomás Saraceno, che non è nuovo a installazioni ambiziose ma che, questa volta, ha veramente esagerato. Nel senso di Guinnes World Record infranti. Per il suo ultimo lavoro, infatti, Saraceno ha superato ben sei primati mondiali, con la sua mongolfiera alimentata a energia solare che ha sorvolato con successo su un lago salato in Argentina.
Il progetto dell’artista argentino è stato commissionato nientemeno che da BTS. Chi? Un nuovo museo, una fondazione, una galleria? No, niente di tutto questo. I BTS sono i Bangtan Boys, un gruppo musicale sudcoreano formatosi a Seul nel 2013 e tra i massimi esponenti del K-Pop, che hanno contribuito a esportare in tutto il mondo. Stiamo parlando di una superpotenza dell’industria della musica, visto che nel 2018 sono stati i secondi per numero di vendite a livello mondiale secondo la IFPI – International Federation of the Phonographic Industry e ogni anno guadagnano più di 5,5 trilioni di won, cioè circa 4 milioni di euro. II progetto di Saraceno è solo uno tra i vari previsti da CONNECT, il programma di arte pubblica promosso da Bangtan Boys, che supporterà altri progetti artistici in altre quattro città: Londra, Berlino, Seul e New York.
I record della mongolfiera di Saraceno
Ma anche Tomás Saraceno ha i suoi bei numeri, visto che ha lavorato alla progettazione di una mongolfiera alimentata dal calore del sole e del vento per 20 anni. Nel giorno di prova, la mongolfiera ha raggiunto un’altezza di 270 metri, per un’ora e 21 minuti, coprendo una distanza di 2,5 chilometri. Un viaggetto che secondo la World Air Sports Federation ha stabilito diversi record mondiali, per altitudine, distanza e durata di un volo in mongolfiera alimentato senza propano. E i tre record contano per due, visto che rientrano nella categoria generale e in quella femminile, visto che la pilota è stata Leticia Marques. Sarebbe interessante capire il perché ci sia una classifica di genere per questa pratica sportiva ma tant’è.
Un nuovo concetto di mobilità
Alimentata esclusivamente dal sole e dall’aria, senza l’uso di litio, pannelli solari, elio o combustibili fossili, la mongolfiera di Saraceno rappresenta lo storico risultato di un’ampia collaborazione interdisciplinare tra esperti nel campo dell’arte, della scienza e dell’attivismo ambientale. A dirlo, il procedimento sembra semplice: la mongolfiera viene riempita d’aria grazie a dei ventilatori a pedali, poi tocca ai raggi del sole il cui calore, amplificato anche dalla superficie bianca del lago salato sottostante, riscalda l’aria facendo sollevare la struttura. Farlo, poi, è un’altra questione.
Questa opera d’arte volante si chiama Aerocene Pacha, in riferimento alla Aerocene Foundation di Saraceno – una comunità artistica dedita alle cause dell’ambiente, che avevamo visto all’opera anche alla Stazione solare di Sant’Ilario a Genova a giugno 2018 – e al concetto andino del cosmo, la pacha, che collega ciò che si trova sotto la superficie terrestre ai confini più lontani dell’universo. Molto poetico ma anche schierato. «Il nostro atterraggio qui sarà un piccolo passo in aria e grande salto per questo pianeta e il suo clima», afferma Saraceno, che spera che questa sua opera possa contribuire, anche in piccola parte, a cambiare il concetto di mobilità. In questo caso, infatti, la distanza e la velocità dipendono interamente dal sole e dal vento, un po’ come con le barche a vela. E in un momento in cui è aumentata la consapevolezza dell’impatto ambientale del trasporto aereo, è importante farsi venire nuove idee.
Un film dedicato alle varie fasi del progetto sarà esposto al Kirchner Cultural Center di Buenos Aires, dal 31 gennaio al 22 marzo 2020. Intanto, a febbraio, Palazzo Strozzi presenterà il più ampio progetto mai realizzato in Italia da Saraceno, che è già al lavoro sul prossimo step di Aerocene: creare una mongolfiera alimentata totalmente dai raggi solari e che possa volare anche di notte, usando il calore residuo del Sole e della Terra. L’obiettivo? Fare un giro completo intorno al mondo. Buona fortuna!