24 aprile 2022

Venezia Art To Date #6: tre Padiglioni in città e una mostra

di

Montenegro, Portogallo, Uganda: tre padiglioni nazionali nel cuore di Venezia e una mostra: la mappa degli appuntamenti della Biennale d'Arte, proposta da Untitled Association

Pedro Neves Marques, Vampires in Space, 2022, still da film. Courtesy dell'artista, Galleria Umberto Di Marino e Foi Bonita a Festa

Untitled Association lancia un’edizione speciale di Venezia Art to Date, in occasione della 59ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Ogni giorno, una serie di itinerari per suggerire progetti e iniziative da non perdere, a professionisti del settore, appassionati d’arte o semplici curiosi, tra mostre nel circuito off, eventi collaterali, Padiglioni esterni ai Giardini e all’Arsenale, spazi indipendenti, gallerie private.

In questo secondo giorno del weekend d’apertura della Biennale proseguiamo con la nostra selezione di padiglioni nazionali situati al di fuori dello scenario principale dell’Esposizione, con l’aggiunta di eventi collaterali di particolare interesse. L’itinerario odierno ci porterà attraverso il sestiere di San Marco alla scoperta di altri tre padiglioni nazionali, per terminare al Salone Verde in Calle della Regina, nel sestiere di Santa Croce, dove visiteremo la mostra di Francesca Leone, a cura di Danilo Eccher per Nomas Foundation.

 

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Tre padiglioni nel cuore di Venezia e una mostra al Salone Verde

L’itinerario di oggi comincia dal cuore della città, dal sestiere di San Marco, più precisamente da Palazzo Malipiero (da Venezia S. Lucia: dirigersi verso Riva de Biasio e prendere Vaporetto n. 1 – direz. Lido – approdo San Samuele), che ospita il Padiglione Nazionale del Montenegro, con la mostra The Art Of Holding Hands / as we break through the sedimentary cloud. La mostra presenta le opere di Dante Buu, Lidija Delić, Ivan Šuković, Darko Vučković e Jelena Tomašević, insieme ad alcuni lavori della collezione d’arte del Movimento di Paesi non Allineati, ovvero le opere di Zuzana Chalupová, di René Portocarrero, di un autore anonimo iracheno e un documentario sul lavoro di Bernard Matemera.

Dante Buu, Today I bought flowers and lifted the shades for a friend who never calls, 2020, tecnica mista. Courtesy dell’artista e David Brandt
Darko Vučković, Soft Forms, serie, 2019-2022, terracotta e porcellana. Courtesy Duško Miljanić

A pochi passi da Palazzo Malipiero, accanto al Ponte dell’Accademia, ci dirigiamo verso Palazzo Franchetti, sede del Padiglione Nazionale del Portogallo, che presenta Vampires in Space, progetto dell’artista e cineasta Pedro Neves Marques, a cura di João Mourão e Luís Silva. L’opera dialoga con il tema della mostra principale della Biennale, The Milk of Dreams, proposto da Cecilia Alemani, incentrato sulla “rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra”. Attraverso un nuovo film, poesia inedita e un allestimento coinvolgente, Vampires in Space prende la forma di un’installazione narrativa che trasforma il secondo piano di Palazzo Franchetti in un’astronave, all’interno della quale l’esistenza malinconica, i drammi e le abitudini dei passeggeri si dipanano nel corso di un lungo viaggio secolare verso un lontano pianeta. Progettata con il sostegno di Diogo Passarinho Studio, l’installazione si contrappone allo stile gotico veneziano del palazzo con una sensibilità tipica della produzione dell’artista, rinomata per spaziare tra arte, cinema, scrittura critica, narrativa e poesia. Il progetto si rifà alla figura e alle aspettative di ciò che consideriamo un “vampiro”, per affrontare questioni come l’identità di genere, la famiglia non nucleare, la riproduzione queer, nonché il ruolo dell’intimità e della salute mentale oggi; costruendo un equilibrio tra una schietta critica socio-politica e il luogo creativo ed emotivo dell’esposizione personale.

Pedro Neves Marques, Vampires in Space, 2022, still da film. Courtesy dell’artista, Galleria Umberto Di Marino e Foi Bonita a Festa

Usciti da Palazzo Franchetti, proseguiamo per circa 400m in direzione di Palazzo Palumbo Fossati per visitare il Padiglione Nazionale dell’Uganda, alla sua prima partecipazione in assoluto alla Biennale di Venezia con la mostra Radiance: They Dream in Time, degli artisti Acaye Kerunen e Collin Sekajugo. «La mostra – dice il curatore Shaheen Merali – si relaziona all’essenza dell’esperienza e del grado di conoscenza che i due artisti hanno sviluppato in relazione ai diversi territori dell’Uganda, documentando contemporaneamente le condizioni di vita all’interno e all’esterno dei centri urbani». Entrambi affini a un approccio diretto al concetto d’identità e di appartenenza al proprio Paese e al proprio continente d’origine, gli artisti fanno riferimento a storie, immagini, materiali e azioni che si esprimono in stretto rapporto con l’ecosistema lavorativo in Africa e il ruolo dell’arte al suo interno.

Collin Sekajugo, Stock Image 017 – I Own Everything, 2019-2022, tecnica mista su tela, 190 x 300 cm. Courtesy dell’artista

Ci spostiamo a nord, attraverso il Ponte di Rialto, in direzione del sestiere Santa Croce, per l’ultima tappa del nostro itinerario di oggi: il Salone Verde in Calle della Regina, per la mostra Take Your Time di Francesca Leone, a cura di Danilo Eccher e prodotta da Nomas Foundation. Il progetto espositivo prende corpo durante le lunghe riflessioni risultate dall’esperienza delle restirizioni che hanno segnato il primo periodo pandemico. L’artista si immerge nella sua attività e lavora, durante questo apparentemente interminabile lasso di tempo, la materia più povera, abbandonata, considerata ormai priva di ogni genere di utilità. Lo scarto, privato di ogni funzionalità, viene dall’artista nuovamente irradiato di linfa vitale: attraverso l’Humanitas, l’attenzione e la cura, alla materia viene resa la sua “vita poetica”. Una serie di installazioni in lamiera catapulta dunque lo spettatore all’interno di un immaginario sospeso in cui il passare del tempo dà origine a un’esperienza di epifania collettiva.

Francesca Leone, Space 4 (dettaglio), 2021, oglio di metallo riciclato arrugginito, dimensioni variabili. Courtesy Francesca Leone. Foto: Sebastiano Luciano
Francesca Leone, Space 1 (dettaglio), 2021, olio su foglio di metallo riciclato, dimensioni variabili. Courtesy Francesca Leone. Foto: Sebastiano Luciano

Venezia Art To Date #6: domenica, 24 aprile 2022

Palazzo Malipiero
San Marco, 3078-3079/A
Ramo Malipiero
palazzomalipiero.it
montenegropavilion.com
59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Partecipazione Nazionale
Montenegro: The Art Of Holding Hands / as we break through the sedimentary cloud
Dante Buu, Lidija Delić & Ivan Šuković, Darko Vučković, Jelena Tomašević, Collezione d’Arte del Movimento dei Paesi non Allineati, a cura di Natalija Vujošević
> 27.11.2022

Palazzo Franchetti
San Marco, 2847
palazzofranchetti.it
vampiresinspace.pt/eng
Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Partecipazione Nazionale
Portogallo: Vampires in Space
Pedro Neves Marques, a cura di João Mourão e Luís Silva
> 27.11.2022

Palazzo Palumbo Fossati
San Marco, 2597
info@veniceartfactory.org
ugandapavilion.org
59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Partecipazione Nazionale
Uganda: Radiance: They Dream in Time
Acaye Kerunen, Collin Sekajugo, a cura di Shaheen Merali
> 27.11.2022

Nomas Foundation
info@nomasfoundation.com
nomasfoundation.com
59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Evento Collaterale
presso il Salone Verde, Calle della Regina, Santa Croce, 2258
Take Your Time
Francesca Leone, a cura di Danilo Eccher
> 27.11.2022

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