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Sembrerebbe uno scherzo, una boutade peraltro in linea con il personaggio in questione e, invece, è la realtà che ancora una volta supera l’immaginazione. America, il WC dorato che Maurizio Cattelan ha realizzato nel 2016, è stato trafugato nella notte tra venerdì e sabato dalla sua ultima sede temporanea, la magione di Blenheim Palace. Nell’antica residenza nobiliare situata nelle campagne inglesi dell’Oxfordshire, abitata da duchi, generali e ricche ereditiere, dal I duca di Marlborough a Winston Churchill, ha infatti appena aperto una personale dedicata al geniale artista in pensione ma non troppo e che, tra pochi giorni, il 21 settembre, festeggerà il cinquantanovesimo compleanno. Secondo le ricostruzioni della polizia, i ladri sarebbero entrati a Blenheim Palace nella notte tra venerdì e sabato, uscendone intorno alle 5 di mattina e, per rubare l’opera di Cattelan, hanno dovuto anche tranciare le tubature dell’acqua, visto che la toilette in oro 18 carati, non solo vale 1,1 milioni di euro ma è anche perfettamente funzionante.
La risposta del diretto interessato non ha tardato ad arrivare: «È successo molte volte che un mio lavoro fosse vandalizzato, a volte è stato buttato nell’immondizia per errore, ma non mi è mai successo di subire una vera “perdita”. Quando mi hanno detto del furto ho pensato che fosse uno scherzo, ci ho messo un po’ a realizzare che era successo davvero, che non era un film surrealista dove invece dei gioielli della regina, i ladri si erano portarti via un cesso. Ho sempre adorato i film di rapine, ma non mi sarei immaginato di farne parte. Mi chiedo se non siano i ladri i veri artisti, hanno agito con un rapidità e maestria tale che potrebbero essere considerati dei veri performer. Spero che “America” continuerà a essere usata nel bagno di qualcuno, per come l’avevo pensata, senza che il water sia sciolto, diviso in 103 lingotti da un chilo. Cari ladri, se mi state leggendo, per favore fatemi sapere se vi piace il lavoro e che cosa si prova a pisciare sull’oro». Insomma, bisogna dire che Cattelan l’ha affrontata con stile.
America fu esposta per la prima volta al Guggenheim di New York nel 2016, per segnare il ritorno negli Stati Uniti dell’artista, è sempre stata a disposizione dei fruitori e diventò subito un simbolo politico. Quando Donald Trump chiese in prestito un’opera di Van Gogh al Guggenheim, per arricchire la collezione della Casa Bianca, il museo rispose con molta cortesia, proponendo proprio la toilette. Che, nel frattempo, era stata usata da circa 100mila persone ma non per questo aveva visto diminuire il proprio valore, anzi. La querelle fece discutere i commentatori stelle e strisce, che paragonarono l’opera di Cattelan alla Fontana di Marcel Duchamp.
Felicissimo era pure Edward Spencer-Churchill, attuale duca di Marlborough, fondatore della Blenheim Art Foundation, che gestisce il programma artistico della residenza inglese: «Nonostante sia nato con un cucchiaio d’argento in bocca, non ho mai fatto la cacca in un bagno d’oro, quindi non vedo l’ora».
La fondazione è stata lanciata nel 2014 e ha organizzato mostre di artisti come Ai Weiwei, Lawrence Weiner, Michelangelo Pistoletto, Jenny Holzer e Yves Klein. La personale dedicata a Cattelan è la sua più ampia mai organizzata nel Regno Unito, con i suoi pezzi più iconici e diversi nuovi lavori, in dialogo con la storia e l’ambientazione uniche di Blenheim, la cui costruzione risale al XVIII secolo e oggi è inserita nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità stilata dall’UNESCO. Tra i pezzi forti in esposizione a Blenheim Palace, allestito nella camera adiacente alla stanza in cui nacque Sir Winston Churchill, era anche il fu wc di Maurizio Cattelan.
L’allarme è partito alle 4.57 del mattino ma i ladri già avevano fatto perdere le tracce, lasciando una stanza tristemente allagata. «Stiamo conducendo indagini a tappeto», ha dichiarato Jesse Milne della Thames Valley Police. Il palazzo è rimasto chiuso solo un giorno e ieri è stato regolarmente aperto al pubblico. «Sappiamo che c’era enorme interesse per questa mostra, e già tantissimi erano prenotati per vedere le installazioni, è un peccato che un pezzo così prezioso sia stato sottratto», ha detto il direttore di Blenheim Palace, Domic Hare. Certo, tra i tanti pezzi in esposizione, bisogna ammettere che i ladri hanno scelto con oculatezza.
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