21 gennaio 2020

Scoperta a Napoli una recensione inedita di Giacomo Leopardi

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Uno studioso ha ritrovato una recensione scritta da Giacomo Leopardi e mai pubblicata, nascosta per anni tra le carte autografe conservate alla Biblioteca di Napoli

A più di 180 anni dalla sua morte, avvenuta il 14 giugno 1837, Giacomo Leopardi non smette di stupire. A Napoli, luogo in cui trascorse gli ultimi anni di vita, dal 1833, è stata scoperto un suo scritto autografo e inedito: una recensione di un volume, L’ombra di Dante, di Giuliano Anniballi, stampato a Loreto nel 1816 ma del quale non rimane alcuna traccia. Autore della scoperta è stato Christian Genetelli, professore ordinario di letteratura e filologia italiane all’Università di Friburgo e membro del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, che ha descritto il ritrovamento della recensione di Giacomo Leopardi in un testo in pubblicazione questi giorni, Un’inedita e ignota recensione di Giacomo Leopardi, edito da Led-Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto.

Un Giacomo Leopardi inedito, direttamente dagli anni della conversione

Si tratta di un testo finito, redatto da Leopardi in bella copia con tanto di firma, risalente con ogni probabilità all’autunno del 1816, ma che il grande poeta, studioso e filosofo non pubblicò mai. Scritto su retto e verso, il foglio era rimasto per anni – forse secoli – tra le carte di Giacomo Leopardi conservate alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Tra il 1815 e il 1816, Leopardi attraversò un momento di forte crisi spirituale, al termine di un lungo periodo di «studio matto e disperatissimo», durante il quale approfondì le sue conoscenze filologiche, con le prime traduzioni di greco e latino, oltre che astronomiche, con la Storia dell’astronomia, un trattato di argomento storico-scientifico scritto nel 1813 ma pubblicato solo nel 1888.

Ma sul finire del 1815, già provato nel fisico, con una infezione polmonare che gli causò la deviazione della spina dorsale, decise, non senza sofferenze e al seguito di acute riflessioni, di abbandonare la strada dell’erudizione per dedicarsi a quella della poesia, imboccando la «conversione letteraria». Furono, insomma, anni di attività febbrile e di grandi cambiamenti, che avrebbero poi influito sul pensiero e sulla scrittura della piena maturità.

Insomma, la scoperta di un testo non pubblicato ma completo risalente proprio a quel periodo è doppiamente significativa, andando «ad arricchire il corpus delle opere leopardiane non sul versante dell’incompiuto, dell’appunto o dell’abbozzo, ma su quello dei testi finiti, pronti per la stampa, anche se poi rimasti inediti e tuttavia conservati e portati con sé dall’autore fino a Napoli, fino alla sua ultima dimora», ha spiegato Genetelli. Rimane da capire perché Leopardi scelse di non pubblicare mai la recensione.

Ma curiosità desta anche l’opera oggetto della recensione, L’Ombra di Dante, della quale non ci sono giunte notizie. Nel suo testo, Genetelli traccia anche un profilo dell’autore Giuliano Anniballi, dai primi passi nella nativa Urbino, fino agli anni riminesi della maturità e della vecchiaia, ormai oltre la metà dell’Ottocento.

Arte contemporanea per ricordare il grande scrittore e intellettuale

Intanto, sempre a Napoli, continua Artista abitante, il progetto di arte diffusa sviluppato da Eugenio Giliberti, per ricordare la presenza di Giacomo Leopardi, che nell’ultimo periodo della sua vita abitava in un appartamento in vico Pero, nel centro storico della città partenopea. A dicembre, nel triangolo urbano compreso tra vico Pero, vico Noce e vico Cimitile, si è svolta l’ultima fase: Censimento Leopardi. Gruppi di volontari hanno proposto una serie di interviste alle persone, per capire quanto sia ancora viva, nella memoria del quartiere, la presenza del grande ospite.

Sopralluogo di Eugenio Giliberti con gli studenti di Antropologia Visuale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, in preparazione del Censimento Leopardi

Il Censimento è servito anche per raccogliere materiale da integrare nel proseguimento del progetto che, tra gli altri appuntamenti, prevede anche un videomapping sulla facciata del palazzo di vico Pero 2, la pubblicazione di un libro dedicato agli abitanti e il disegno di un percorso cittadino sulle tracce dei luoghi legati a Leopardi, attraverso una speciale segnaletica.

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