07 maggio 2009

design_fiere Euroluce 2009

 
Anche il design dell’illuminazione diventa responsabile e presta attenzione all’ambiente. Le ultime lampade e le vecchie icone del design sono rese eco-sostenibili. Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie...

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LED, acronimo di Light Emitting Diode, sembra essere la parola d’ordine dell’edizione 2009 di Euroluce. I benefici della tecnologia led consistono nel ridottissimo consumo di energia elettrica, con risparmi fino al 90% nella lunga durata, e nell’annullamento di dispersioni e sprechi nell’efficienza d’illuminazione. Puntando su questa tecnologia, le aziende hanno presentato al Salone prodotti dove la qualità della luce è centrale e la light performance è impeccabile, senza però tralasciare l’aspetto emozionale ed estetico-percettivo.
Le grandi case produttrici hanno rivisitato i propri prodotti di punta, anche quelli storici, per adattarli alle innovazioni. Lo ha fatto Artemide, già da tempo impegnata su questo fronte, con il suo bestseller, la lampada Tolomeo, disegnata nel 1987 da Michele De Lucchi; lo ha fatto Flos con la lampada Kelvin di Antonio Citterio, modificando il diffusore per inserirvi trenta top led.
La novità è che l’applicazione della nuova tecnologia non è limitata, com’era stato finora, alle lampade tecniche, quelle da lavoro o da studio, ma si estende a quasi tutti i nuovi prodotti e a tutte le tipologie d’illuminazione. La stessa Artemide utilizza i led in alcune lampade della nuova serie Cosmic, nata dalla ricerca del designer Lovegrove su forme fluide e algoritmi, che creano un senso di liquidità e d’infinito tecnologico.
Sempre per Artemide, De Lucchi disegna la funzionale lampada da esterni Gilippo, composta da sei elementi led, racchiusi da involucri di plastica trasparente, per creare percorsi o zone luminose in giardino. La scultorea lampada Skin, design di Cocksedge e prodotta da Flos, composta da due fogli accostati di acciaio inox, nasce dall’esigenza di reinventare la forma del lampadario per adattarlo al led.
Lampada PK LED - prod. Catellani & Smith
Anche chi, come Catellani & Smith, ha sempre indirizzato la ricerca sull’aspetto emozionale e poetico delle luci, ha colto la rivoluzione in atto e, con la collezione Eco-Logic Light, illumina il proprio poetico mondo, fatto di dischi lunari e grovigli di filo di ferro, attraverso varie tipologie di led, che proiettano sulle pareti circostanti immaginifici paesaggi.
Album crea con Sistema Universo Led una piccola porzione di cosmo dove pianeti, comete, ufo e corpi celesti in alluminio, vetro e terracotta, eterogenei per forma, dimensione, colore e luminosità, restano sospesi nello spazio, offrendo un piccolo universo personale.
Oltre il panorama italiano, troviamo l’azienda giapponese Yamagiwa, che propone una collezione di lampade che sfruttano tutta la tecnologia led: l’organica lampada Andromeda di Lovegrove, in cui la luce dei led è rilanciata da piccoli specchi incastonati nella sottile struttura; la misteriosa e quasi mistica lampada Light as air ceramicdell’inglese Cocksedge che, attraverso led colorati posti alla base, emette un fascio di luce che al buio produce un effetto molto suggestivo.
Ross Lovegrove - Lampada Andromeda - prod. Yamagiwa
Come dice Enzo Catellani, la sorprendente scoperta di questa tecnologia è “la qualità della luce che emana: una luce zen, meditativa e rilassante che abbassa, oltre ai consumi, la tensione nell’ambiente illuminato. È una luce lunare e magnetica della quale non si può fare a meno”.
Così il design salva il mondo. O almeno ci prova!

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giulio aragona

la rubrica design è diretta da valia barriello

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