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Fiere in presenza? Idee da Bologna per il 2021. Parla Simone Menegoi
Fiere e manifestazioni
L’ultima fiera conclusa nel 2020 sembra essere anche la prima a inaugurare l’epoca post-covid del mercato dell’arte italiana. Se cancellazioni e posticipazioni sono all’ordine del giorno, per Arte Fiera arriva invece la conferma dell’edizione 2021 nelle date prestabilite, tra il 21 e il 24 gennaio. La fiera più longeva d’arte moderna contemporanea in Italia affronta la crisi con determinazione, puntando su un format ormai consolidato e su alcune novità.
Ne parliamo con il Direttore, Simone Menegoi, che ci racconta e ci anticipa i punti salienti di questa nuova edizione.
Arte Fiera 2021: quali conferme e quali nuove sfide per questa edizione?
Di questi tempi, la sfida è innanzitutto quella di farla, una fiera! Forti di una data ancora relativamente lontana, e di una situazione che, in Italia, sembra abbastanza sotto controllo, ci permettiamo di essere ottimisti. Lavoriamo con determinazione per una fiera “in presenza”, come si dice, che si svolga nelle date annunciate (22-24 gennaio) e in condizioni di sicurezza per tutti, sia gli espositori sia i visitatori. Dal punto di vista della proposta, quella del 2021 vuol essere un’edizione di consolidamento. Per due anni abbiamo rinnovato radicalmente il formato della fiera, sia nelle regole espositive (il tetto al numero di artisti per stand) sia nella struttura complessiva (le sezioni curate, arrivate a tre). Vogliamo che il pubblico abbia modo di familiarizzarsi pienamente con questo formato e sentirlo come un punto di riferimento. Ritornano quindi la Main section e le sezioni curate, così come erano state definite a gennaio del 2020: Fotografia e immagini in movimento, affidata alla piattaforma Fantom; Pittura XXI, curata da Davide Ferri; Focus, la sezione dedicata al Moderno e ai Post-War Masters, il cui curatore cambia ogni anno. Nel 2021 sarà Marco Meneguzzo e, conformemente al suo percorso di storico e di critico d’arte, si concentrerà sull’arte cinetica e programmata (e dintorni).
In questo periodo di crisi, quali nuove opportunità sono date agli espositori?
I mesi che ci siamo lasciati alle spalle sono stati molti duri per le gallerie, e le loro difficoltà purtroppo non sono finite. A fronte di ciò, abbiamo deciso di dare un segnale forte: praticare un sostanzioso sconto (il 20%) su tutte le tariffe della fiera e per tutte le sezioni. I primi riscontri sono stati estremamente positivi, non solo per l’oggettivo beneficio economico: è la sensibilità nei confronti dei problemi delle gallerie a suscitare consensi.
Leggo che la fiera avrà luogo “in forma fisica”. State pensando di ampliare l’offerta anche attraverso una piattaforma online come già promosso da altre realtà fieristiche?
Dopo gli esperimenti di fiere online in sostituzione a quelle fisiche, il pubblico si attende ormai una presenza sul web molto più cospicua e coinvolgente che in passato. Lo sappiamo e ci faremo trovare preparati in questo senso. Al tempo stesso, nella prospettiva di fare una fiera reale e non virtuale, non vogliamo sottrarre alla manifestazione potenziali visitatori dando l’impressione (errata) di poterla vedere dal salotto di casa. L’esperienza virtuale che offriremo sarà sobria ed essenziale, funzionale a una consultazione online di tutte le opere in fiera. Il messaggio deve essere chiaro: l’evento fisico, ciò che accade in un luogo e in tempo precisi, e l’eccitazione che suscita, restano insostituibili – così come il rapporto fisico, non mediato, con le opere.
A proposito di Art City, è confermata l’offerta dei progetti in città anche quest’anno?
Quello che posso dire è che sta lavorando a diversi progetti, uno dei quali parecchio ambizioso. E che BolognaFiere, come di consueto, sosterrà questi progetti con un solido contributo economico.
Per chiudere, quale futuro per il mercato dell’arte italiano?
Piuttosto che azzardare pronostici, preferisco fare un auspicio: che la crisi che stiamo attraversando sia l’occasione di fare quelle riforme strutturali (riduzione dell’IVA sulle opere d’arte, estensione dell’Art Bonus, eccetera) che le gallerie d’arte chiedono da un tempo lunghissimo, e la cui necessità ormai vitale è stata ribadita anche durante l’ultimo Forum dell’Arte Contemporanea (svoltosi a distanza, su Skype). Se queste riforme finalmente arrivassero, insieme a tutte le altre misure eccezionali che vengono messe in campo a sostegno delle imprese italiane, le difficoltà che le gallerie hanno sofferto in questa fase non saranno state inutili.