22 aprile 2025

Fotografie da I-Talìa: il collettivo Cesura racconta l’Italia ai margini

di

Un viaggio fotografico tra Monfalcone, Cosenza e Oristano, per sfuggire alle cartoline: il collettivo CESURA torna sul territorio con il format Photobuster, aprendo un nuovo sguardo sul Belpaese

Marco Zanella

È pur sempre il Belpaese ma non esattamente quello patinato, da copertina, il paesaggio che CESURA mette a fuoco. È un’Italia ai margini e che sa di verità, scandita da volti fuori campo e sotto una luce rigorosa, tra incontri fortuiti e storie che ancora non hanno trovato voce. Con I-Talìa, il collettivo fotografico fondato nel 2008 da Alex Majoli – già membro Magnum, premiato con World Press Photo e Guggenheim Fellowship – intraprende una nuova esplorazione lungo la penisola: 12 fotografi, tre città, tre tappe, tre territori che si offrono come specchio della complessità italiana.

Alessandro Sala
Alessandro Sala

Monfalcone, Cosenza, Oristano, al di là dell’estetica del borgo culturale, inquadrati come snodi esistenziali. Luoghi dove il quotidiano è libero da cliché. Da aprile a giugno 2025, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, passando per la Calabria, 12 fotografi del collettivo – Chiara Fossati, Alessandro Zoboli, Giorgio Dirindin, Marco Durante, Alessandro Sala, Marco Zanella, Andrea Nicotra, Camilla Pedretti, Arianna Arcara, Giorgio Salimeni, Maria Elisa Ferraris e Pablo Riccomi – si alterneranno in una residenza artistica circolare, costruita sul confronto con associazioni locali, presìdi culturali, scuole. Ogni tappa dura 14 giorni e si conclude con una mostra in loco.

Arianna Arcara, Primo treno del mattino, stazione di Castel San Giovanni

Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, iniziativa promossa dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC – Ministero della Cultura, in collaborazione con il MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, che acquisirà 80 opere prodotte nell’ambito del progetto per la propria collezione pubblica. I-Talìa è anche un’estensione del format Photobuster, ideato dallo stesso Majoli: un metodo di lavoro sul campo già testato in città come Palermo e Rimini e anche all’estro, a Sofia.

Chiara Fossati

«Arriviamo in una nuova città, lavoriamo per due settimane, e subito dopo mettiamo giù una mostra: un Photobuster è un pò come una jam session di suonatori che si ritrovano in un luogo con i loro strumenti, i loro alfabeti visivi», ha spiegato Alex Majoli. «Quelli di I Talìa sono piccoli capitoli, dei micro esperimenti che si fanno lungo la Penisola nella prospettiva di compiere un viaggio in Italia insieme ai fotografi di CESURA, guardando e raccontando le cose come stanno veramente. La cultura crea la politica, non il contrario, e il ruolo degli artisti in questa realtà in continuo mutamento deve essere anche questo». In questo senso, il gesto fotografico è reso performativo, urgente, profondamente relazionale. È un dispositivo che problematizza l’oleografia per mettere in evidenza la frizione tra l’immagine e la realtà.

Federica Iannuzzi

Come in quel seminale Viaggio in Italia curato da Luigi Ghirri negli anni Ottanta, che ridefinì la rappresentazione del paesaggio italiano svelandone il quotidiano e il provinciale come luoghi della visione, anche CESURA sceglie di spostare l’obiettivo dai grandi centri alle periferie esistenziali del Paese. Ma se Ghirri operava con la distanza dell’osservatore-poeta, qui il coinvolgimento è diretto, quasi militante, forse più prossimo alla campagna di reportage promossa negli anni ’30 e ’40 dalla FSA – Farm Security Administration, per documentare gli effetti devastanti della recessione agricola negli Stati Uniti e che coinvolse autori destinati a entrare nella storia della fotografia, come, tra gli altri, Dorothea Lange e Walker Evans..

Gabriele Micalizzi

Il progetto I-Talìa si articola anche in attività divulgative, tra cui incontri con studenti delle scuole medie e superiori, conferenze, proiezioni pubbliche, momenti di riflessione collettiva. Una pratica educativa che vede nella fotografia non solo uno strumento estetico, ma un linguaggio critico, capace di formare nuovi sguardi.

Marco Zanella, Don Mauro e il priore della Confraternita dello Spirito Santo durante la Messa per Sant’Antonio Abate nella chiesa di San Dalmazio. Piacenza, 17 Gennaio 2025

A chiudere il percorso, una conferenza pubblica e la pubblicazione di una fanzine a cura di Cesura Publish, casa editrice interna al collettivo. Un oggetto editoriale che raccoglie frame del viaggio, schegge di racconto, immagini in cui l’Italia smette di essere un’idea astratta e di pronto consumo, tornando ad abitare il presente.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui