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Il viaggio come geografia emotiva, nelle immagini di Davide Bramante
Fotografia
All’interno dell’aeroporto di Roma Fiumicino Leonardo da Vinci, tra il brusio delle partenze e il silenzio delle attese, si apre Aerea, la nuova mostra di Davide Bramante. Un’esperienza visiva che trasforma un luogo normalmente deputato agli spostamenti in una galleria a cielo aperto, rendendo l’arte compagna di viaggio e il transito un’occasione di contemplazione. Il progetto, dedicato perlopiù a Roma, celebra la città eterna come crocevia di storie, immaginari e geografie interiori. Pertanto, in occasione dell’anno giubilare, Aeroporti di Roma riafferma la propria vocazione culturale con un’iniziativa che fonde il dinamismo degli spazi aeroportuali con la potenza evocativa delle immagini multiple di Bramante. L’evento inaugurale si è tenuto il 22 maggio, alla presenza di Federica Poggio e Raffaello Biselli, rispettivamente Assessori al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Fiumicino. Tuttavia, il giorno precedente, nella sede romana della Galleria Anna Marra, ha avuto luogo una preview (non più visitabile) di quanto rimarrà esposto in aeroporto fino al 31 dicembre.

Artista visivo e fotografo nato a Siracusa nel 1970, Davide Bramante si è affermato a livello internazionale grazie alle sue straordinarie fotografie in analogico che si avvalgono della tecnica di esposizione multipla in fase di ripresa. Ogni scatto è il risultato di una stratificazione visiva di luoghi, architetture e simboli urbani, spesso tratti da città diverse che si fondono in una sola immagine. Viaggiatore instancabile, Bramante, non a caso ha fatto del viaggio una delle tematiche più esplorate della sua ricerca.

Per questa occasione, Bramante si concentra su Roma attraverso scorci, prospettive e dettagli architettonici. «Come un archeologo scava per riportare alla luce i segni del passato, io scavo tra gli strati del presente per far emergere la bellezza nascosta», ha spiegato. All’interno del Terminal 1, una selezione di grandi fotografie dedicate alla capitale, realizzate dal 2004 a oggi, restituisce una visione pulsante della città, dove il Colosseo si fonde con San Pietro e le cupole barocche sembrano galleggiare sopra i flussi contemporanei.

Più installativa è invece la sezione esposta al Terminal 3, dove sette opere sospese a tre metri dal suolo si muovono lievi come tende mosse dal vento. Il pubblico è chiamato non solo a guardare ma anche a immergersi, a sostare, a camminare tra le immagini come se attraversasse una dimensione onirica urbana. In questo gioco percettivo, Roma dialoga con New York, altra città importante per l’artista, generando una geografia affettiva che supera i confini e le distanze. L’esposizione si completa con quattro scatti collocati su altre due pareti del terminal, in un ideale continuum tra opere e architettura.

L’aeroporto, spazio di transito per definizione, assume così un nuovo ruolo: non solo un luogo funzionale, ma anche un dispositivo culturale, capace di ospitare un’esperienza artistica autentica. «Oggi accogliamo nel nostro scalo una mostra fotografica suggestiva e ricca di significati per Roma e per il suo aeroporto», ha dichiarato Veronica Pamio, Senior Vice President External Affairs, Sustainability & Destination Management di AdR. «Un luogo che è proiettato verso il futuro per qualità, sostenibilità e innovazione, ma che non dimentica le sue radici storiche e culturali e ne cura con attenzione l’eredità, contribuendo a valorizzare anche gli artisti del nostro tempo, come Davide Bramante».

Aerea può dirsi un atto di fiducia nell’arte come strumento di orientamento nei paesaggi complessi della contemporaneità. In un tempo in cui il viaggio sembra sempre più frammentato e veloce, Bramante ci invita a rallentare lo sguardo, a perderci per ritrovarci, a partire restando – almeno per un istante – sospesi nel volo di un’immagine.
