19 novembre 2021

It’s a Mad, Mad, Mad, Mad World #29. Intervista a Giulio Di Sturco

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L'atlante della fotografia degli anni 2020 di #ItsaMadMadMadMadWorld, a cura di exibart e Milano Art Guide, torna con una intervista a Giulio Di Sturco

Milano Art Guide ed exibart presentano It’s a Mad, Mad, Mad, Mad World, un atlante della fotografia degli anni 2020, da scoprire ogni settimana su Instagram. L’ospite di questa settimana è Giulio Di Sturco. Per dare un’occhiata al takeover nelle stories del nostro account instagram, vi basta cliccare qui.

 

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#ItsaMadMadMadMadWorld: intervista a Giulio Di Sturco

A cosa stai lavorando?

«In questo periodo di incertezza e di chiusura, ho cercato di ripensare all’approccio creativo legato ai  vari progetti che sto portando avanti. Sta cambiando la mia sensibilita’ visiva ed il mio interesse sui vari argomenti trattati in questi anni.

Ho sviluppato un lavoro che si basa sull’idea di futuro, su come sara’ la nostra vita tra 20/30 anni, cercando di fotografare e far vedere una trasformazione che sta avvenendo, che e’ intorno a noi, ma non ancora visibile, rendere l’invisibile visibile.»

Come trovi ispirazione per il tuo lavoro? E cosa ti ispira di più?

«Cinema, libri, dipinti, arte contemporanea, danza contemporanea e tutte le arti in genere che toccano temi sociale e legati al cambiamento tecnologico della società.»

Cosa significa fotografare negli Anni Venti del Duemila?

«Per me, la fotografia del 2020 deve riuscire a rendere visibile l’invisibile, per rivelare i cambiamenti sociali, ambientali e tecnologici che sono in corso. Bisogna essere in grado di frustrare lo spettatore, spingere la loro immaginazione. Se vuoi costruire una relazione con lo spettatore non rivelare tutto nella tua foto. Permetti allo spettatore di portare la propria immaginazione, i propri pensieri e le proprie emozioni all’immagine.»

Il 2020 in una foto?

SingularityNet is currently working on creating an open source decentralized AI platform running on the blockchain. This network of AIs will provide AI as a service in an unprecedentedly diverse and open way.
As well as a superior practical service, the SingularityNet will serve as a platform for the self-organization and emergence of increasing levels of Artificial General Intelligence, via the collaborative activity of the AI developer and user communities and the AIs they build and use.
The company is led by Dr. Ben Goertzel, renowned as the father of Artificial General Intelligence, the leader of the OpenCog AGI project and the organizer of the prestigious annual AGI conference series.
The first complex AI system to be realized on the SingularityNET will be an AI brain for Sophia Hanson — the most sophisticated humanoid robot ever built.
This Year Saudi Arabia granted the status of Citizen to Sophia, that became the first robot to be recognized as a citizen.
 The new version of Sophia’s mind, currently under development by SingularityNET in conjunction with Hong Kong firm Hanson Robotics, will be a core node of the blockchain. Her intelligence will be plugged in the network for everyone’s benefit and will also receive input and wisdom from everyone’s algorithms.  Sophia’s mind will be constantly fed with new content from SingularityNET, while at the same time helping to power the network with its human-like intelligence.

Biografia

Giulio Di Sturco (Roccasecca – FR, 1979), fotografo pluripremiato a livello internazionale, vive e lavora tra Londra e Parigi. Ha studiato presso l’Istituto Europeo di Design di Roma prima di trasferirsi in Canada, poi in India e successivamente in Tailandia, dove ha trascorso vari anni a perfezionare il proprio vocabolario visivo. Ha cominciato la sua carriera come fotogiornalista prima di dedicarsi a progetti di ricerca a lungo termine che si concentrano principalmente sulla società del futuro, alla luce dei cambiamenti ambientali e dell’evoluzione tecnologica in atto. Sperimentando con la narrazione visiva e con nuovi e vecchi media, la sua pratica artistica espande le possibilità della fotografia documentaria, evocando una poetica del futuro in cui i confini tra realtà e finzione si confondono.

Tra i suoi riconoscimenti ricordiamo tre premi World Press Photo (2009, 2015 e 2018), i Sony Photography Awards (2009), i British Journal of Photography International Awards (2010) e due Getty Grant. Nel 2019 il suo progetto Aerotropolis è stato tra i finalisti dell’Aesthetica Prize ed è stato nominato per il prestigioso Prix Pictet.

Collabora regolarmente con numerose testate internazionali tra cui The Financial Times, Vanity Fair, National Geographic, Wired e The New York Times. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive e presentato in festival di tutto il mondo, tra cui York Art Gallery (2019), Photaumnales Festival (2019), Photo London (2019), Getxophoto Festival (2018) e Cortona On The Move Festival (2012) e molte altre.

Nel 2019 è uscita la sua prima monografia, Ganga Ma (GOST, 2019), che presenta la sua ricerca decennale dedicata al fiume Gange in India e Bangladesh. Il volume include testi dell’ambientalista indiana Vandana Shiva e della curatrice Eimear Martin.

Info: Instagram, giuliodisturco.com

 

Per le altre interviste di It’s a Mad, Mad, Mad, Mad World potete cliccare qui.

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