06 febbraio 2023

Nel giardino dei corpi svelati: il progetto fotografico di Matteo Piacenti in mostra a Bologna

di

Contatto, autenticità, incontro. 'Nel giardino dei corpi svelati' di Matteo Piacenti rivendica il diritto di rivelarsi, senza etichette

Matteo Piacenti - Vista della mostra "Nel giardino dei corpi svelati” presso Senape Vivaio Urbano, Bologna, 2023. Photo courtesy of Matteo Piacenti

“E se si partisse dalla nudità per rigenerare la società?”, un punto di partenza potrebbe essere proprio ‘Nel giardino dei corpi svelati’, una mostra frutto della performance collettiva svolta a dicembre 2022 che ha portato il fotografo Matteo Piacenti e il curatore Leonardo Iuffrida a riflettere sul ruolo del corpo nella contemporaneità.

«La società frequentemente usa la nudità come arma di controllo e potere. La nudità va invece difesa, quando consapevole e libera, e rivendicata come forma di autodeterminazione e riappropriazione di sé.»

Un legame forte, quello che si crea tra lo spettatore e i volti che costellano le candide pareti delle sale, un metaforico abbraccio che riporta il visitatore all’interno della performance, svolta negli stessi spazi, dove i corpi nudi e liberi si sono svelati e rivelati come nascessero la prima volta.

Matteo Piacenti – Nel giardino dei corpi svelati, Bologna, 2022. Photo
courtesy of Matteo Piacenti

Come nasce l’idea per questo vostro curioso progetto?

Matteo Piacenti e Leonardo Iuffrida: Il progetto nasce da alcune riflessioni che riguardano la nostra contemporaneità. Ricerca di like e follower, stereotipi di genere e l’imposizione di irraggiungibili standard di bellezza ci intrappolano in un costante sforzo performativo di spettacolarizzazione della nostra identità. In un tempo in cui il mondo virtuale sostituisce la vita in modo totalizzante, è indispensabile riportare l’attenzione sull’autenticità, ma anche sulla presenza, la fisicità, l’attiva partecipazione, l’empatia, il senso di comunità e la connessione con l’altro nella vita reale. Senza filtri. Il corpo è un fondamentale e legittimo veicolo di comunicazione della propria identità, ma oggi è diventato uno dei principali strumenti per acquisire valore sociale, a tal punto da diventare un’ossessione collettiva. È necessario, quindi, spogliarsi di condizionamenti culturali e pregiudizi sulla bellezza per vivere più consapevolmente, abbracciare l’unicità di ogni singolo individuo e accogliere la molteplicità del panorama umano. Ma soprattutto rivendicare il diritto a rivelarsi e ad essere percepiti oltre il dominio delle apparenze. Senza etichette. Inoltre, la società frequentemente usa la nudità come arma di controllo e potere. La nudità va invece difesa, quando consapevole e libera, e rivendicata come forma di autodeterminazione e riappropriazione di sé. Il corpo e la nudità ci sono sembrati gli snodi da cui dare delle possibili risposte a queste problematiche, ma anche una chiave per accedere ad una società migliore.

 

Matteo Piacenti – Nel giardino dei corpi svelati, Bologna, 2022. Photo
courtesy of Matteo Piacenti

Performance e fotografia, come dialogano queste due forme d’arte?

Leonardo Iuffrida: La fotografia, per sua natura, mantiene uno stretto legame con il suo referente, fungendo da traccia, da impronta del reale. Non viene adoperata da Piacenti come mera testimonianza di un accadimento trascorso, ma come il suo prolungamento. Una capacità intrinseca al mezzo fotografico che viene amplificata dalla proposizione della mostra nella medesima sala in cui si è svolta la performance. Contrariamente a ciò che accade con i contenuti on-line o le immagini pornografiche, che surrogano la realtà privandola di senso, le fotografie di Piacenti fungono da tramite per un’esperienza a cui si è invitati a partecipare direttamente e attivamente al di fuori dell’immagine, vivificando il reale e riportando il coinvolgimento, il desiderio ed il contatto nella dimensione fisica. Attraverso l’uso della fotografia, viene così sottolineata la volontà di mantenere vivo quel rapporto tangibile con la realtà che Piacenti ha proposto con la sua performance ed i suoi scatti. L’invito alla partecipazione e alla riflessione viene offerta così al fruitore della mostra come una mano tesa.

Quale corpo viene presentato nelle opere di Matteo?

Matteo Piacenti e Leonardo Iuffrida: Non esiste un solo corpo in questa mostra, ma un panorama umano, ricco, molteplice, inclusivo. I partecipanti sono stati più di 100, dai 18 ai 91 anni. Ogni persona racconta una storia e si fa portavoce della sua esperienza, del suo vissuto. E’ un panorama umano senza etichette e condizionamenti culturali, che sta cercando un orizzonte comune e crede che un mondo migliore sia possibile.

Matteo Piacenti – Vista della mostra “Nel giardino dei corpi svelati”
presso Senape Vivaio Urbano, Bologna, 2023. Photo courtesy of Matteo
Piacenti

 

Il visitatore che visita oggi la tua mostra, entrando nello stesso spazio in cui è stata fatta la performance, che posizione assume?

Matteo Piacenti e Leonardo Iuffrida: L’esperienza della performance prosegue nella mostra che raccoglie le foto di nudo realizzate da Matteo durante la performance. Nella sezione in cui è presente l’installazione, il visitatore entra nello stesso spazio in cui la performance è avvenuta, avvicinandosi all’evento vissuto e stabilendo, attraverso la fotografia, una relazione diretta con i partecipanti. L’obiettivo è prolungare l’atmosfera della performance e invitare il partecipante alla riflessione e a svelarsi a sua volta.

Qual è il tuo rapporto con la fotografia?

Matteo Piacenti: La fotografia è il motore che mi tiene in vita, insieme alla scultura, alla pittura e a tutti i mezzi con i quali mi piace sperimentare. La fotografia è lo strumento che mi fa raccontare, ma anche un’esigenza. Il mio archivio ad oggi conta più di 200.000 mila scatti. Dico questo per far capire la mia ossessione per la fotografia, tramite la quale intesso relazioni con quei soggetti che diventeranno poi i protagonisti della mia storia. L’arte e la fotografia per me sono vita. Sono il motivo che mi fa svegliare la mattina e affrontare una nuova alba.

 

Matteo Piacenti – Nel giardino dei corpi svelati, Bologna, 2022. Photo
courtesy of Matteo Piacenti

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Matteo Piacenti: Da ventunenne ti direi in primis scoprire me stesso e il mio cuore ma questo è un percorso introspettivo. In ambito artistico mi piacerebbe coinvolgere sempre di più la collettività come è successo “Nel giardino dei corpi svelati” e rendere omaggio alla “diversità” che a mio avviso è unicità. Desidero raccontare l’identità, la pelle, il corpo, la nudità. Sono tutti aspetti che ho affrontato dall’inizio del mio percorso come artista e che spero di portare avanti il più a lungo possibile nella mia ricerca. E non nego che sogno di diffondere nuovi “giardini” in giro per il pianeta.

Matteo Piacenti – Vista della mostra “Nel giardino dei corpi svelati”
presso Senape Vivaio Urbano, Bologna, 2023. Photo courtesy of Matteo
Piacenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui