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Per la prima volta, il lavoro del mitico Nino Migliori, autore fondamentale della fotografia italiana, arriva in Cina, con una mostra realizzata dalla Fondazione Garuzzo e curata da Alessandro Carrer e Clemente Miccichè. L’esposizione dedicata al fotografo bolognese, 99 anni, di cui 77 trascorsi dietro l’obiettivo, sarà visitabile dal 7 marzo al 20 aprile 2025, presso l’Art Museum di Xi’an, per poi spostarsi a Pechino.
Il progetto rappresenta la prima grande retrospettiva dedicata a Migliori in Cina e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Garuzzo, impegnata dal 2005 nella valorizzazione dell’arte italiana nel mondo, e la Fondazione Nino Migliori, che tutela l’eredità artistica del fotografo. Fondamentale il supporto delle istituzioni italiane, tra cui il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’Italia in Cina e l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino. L’iniziativa si inserisce nel programma di celebrazioni per i 15 anni del museo di Xi’an, una delle principali istituzioni artistiche cinesi, che ogni anno accoglie quasi un milione di visitatori.

Nino Migliori, una vita per la fotografia
Nato a Bologna nel 1926, Nino Migliori ha iniziato il suo percorso artistico nel secondo dopoguerra, distinguendosi fin da subito per uno sguardo capace di coniugare rigore documentaristico e audacia sperimentale. Nei primi anni Cinquanta, con lavori come Gente dell’Emilia e Lunario, ha documentato la quotidianità dell’Italia del Dopoguerra, avvicinandosi al Neorealismo fotografico.

Ma è nella sperimentazione che la sua ricerca fotografica trova il suo tratto distintivo: dalle Ossidazioni ai Cellogrammi, fino ai lavori più recenti, Migliori ha sfidato i confini tradizionali del medium, muovendosi tra arte informale, gestualità materica e nuove tecnologie. Il suo lavoro è stato ospitato nei maggiori musei internazionali, dal MoMA di New York al Centre Pompidou di Parigi, contribuendo a definire l’estetica visiva contemporanea.
Le 194 opere esposte in mostra in Cina ripercorrono l’intera carriera di Nino Migliori, dai primi scatti realisti fino alle indagini più astratte e concettuali. Il percorso espositivo mette in luce la capacità di Migliori di reinventare la fotografia, esplorando le sue possibilità espressive con un approccio sempre nuovo. «La fotografia è racconto, è narrazione fatta da una persona che ha sentimenti, idee, idiosincrasie, passioni che necessariamente si riflettono nelle situazioni, nella realtà che sceglie di rappresentare e interpretare», così Nino Migliori introduce la sua idea di fotografia.
Il dialogo culturale tra Italia e Cina
Oltre a celebrare un maestro della fotografia, la mostra si inserisce in un più ampio progetto di scambio culturale tra Italia e Cina, portato avanti dalla Fondazione Garuzzo attraverso mostre e collaborazioni con istituzioni asiatiche. Dal 2017, la Fondazione è parte del Forum Culturale Italia-Cina e dal 2019 della Silk Road International Alliance of Art Museums and Galleries, consolidando un dialogo che si estende oltre l’ambito espositivo.