07 marzo 2025

Nino Migliori, la storia della fotografia italiana in mostra in Cina

di

La Fondazione Garuzzo porta all’Art Museum di Xi’an l’arte di Nino Migliori: in mostra 200 scatti del grande maestro della fotografia, tra realismo e sperimentazione

Nino Migliori, Gente dell'Emilia #3 , 1957

Per la prima volta, il lavoro del mitico Nino Migliori, autore fondamentale della fotografia italiana, arriva in Cina, con una mostra realizzata dalla Fondazione Garuzzo e curata da Alessandro Carrer e Clemente Miccichè. L’esposizione dedicata al fotografo bolognese, 99 anni, di cui 77 trascorsi dietro l’obiettivo, sarà visitabile dal 7 marzo al 20 aprile 2025, presso l’Art Museum di Xi’an, per poi spostarsi a Pechino.

Il progetto rappresenta la prima grande retrospettiva dedicata a Migliori in Cina e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Garuzzo, impegnata dal 2005 nella valorizzazione dell’arte italiana nel mondo, e la Fondazione Nino Migliori, che tutela l’eredità artistica del fotografo. Fondamentale il supporto delle istituzioni italiane, tra cui il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciata d’Italia in Cina e l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino. L’iniziativa si inserisce nel programma di celebrazioni per i 15 anni del museo di Xi’an, una delle principali istituzioni artistiche cinesi, che ogni anno accoglie quasi un milione di visitatori.

Nino Migliori, Il tuffatore , 1951

Nino Migliori, una vita per la fotografia

Nato a Bologna nel 1926, Nino Migliori ha iniziato il suo percorso artistico nel secondo dopoguerra, distinguendosi fin da subito per uno sguardo capace di coniugare rigore documentaristico e audacia sperimentale. Nei primi anni Cinquanta, con lavori come Gente dell’Emilia e Lunario, ha documentato la quotidianità dell’Italia del Dopoguerra, avvicinandosi al Neorealismo fotografico.

Nino Migliori, Autoritratto, anni ‘70

Ma è nella sperimentazione che la sua ricerca fotografica trova il suo tratto distintivo: dalle Ossidazioni ai Cellogrammi, fino ai lavori più recenti, Migliori ha sfidato i confini tradizionali del medium, muovendosi tra arte informale, gestualità materica e nuove tecnologie. Il suo lavoro è stato ospitato nei maggiori musei internazionali, dal MoMA di New York al Centre Pompidou di Parigi, contribuendo a definire l’estetica visiva contemporanea.

Le 194 opere esposte in mostra in Cina ripercorrono l’intera carriera di Nino Migliori, dai primi scatti realisti fino alle indagini più astratte e concettuali. Il percorso espositivo mette in luce la capacità di Migliori di reinventare la fotografia, esplorando le sue possibilità espressive con un approccio sempre nuovo. «La fotografia è racconto, è narrazione fatta da una persona che ha sentimenti, idee, idiosincrasie, passioni che necessariamente si riflettono nelle situazioni, nella realtà che sceglie di rappresentare e interpretare», così Nino Migliori introduce la sua idea di fotografia.

Il dialogo culturale tra Italia e Cina

Oltre a celebrare un maestro della fotografia, la mostra si inserisce in un più ampio progetto di scambio culturale tra Italia e Cina, portato avanti dalla Fondazione Garuzzo attraverso mostre e collaborazioni con istituzioni asiatiche. Dal 2017, la Fondazione è parte del Forum Culturale Italia-Cina e dal 2019 della Silk Road International Alliance of Art Museums and Galleries, consolidando un dialogo che si estende oltre l’ambito espositivo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui