26 aprile 2023

Richard Avedon 100: A New York, una mostra celebra l’eredità del grande fotografo

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150 personalità della cultura e della moda, da Spike Lee a Miuccia Prada, hanno selezionato le fotografie di Richard Avedon più significative per la loro esperienza: la mostra alla Gagosian di New York

Cosa ci ha lasciato Richard Avedon, cosa è rimasto del suo sguardo aperto sul mondo e sulle persone che lo attraversano? A rispondere, 150 artisti, designer, musicisti, scrittori, curatori e rappresentanti del mondo della moda che, invitati da Gagosian Gallery, hanno selezionato una fotografia particolarmente significativa per ciascuno, motivandone la scelta. Ne è nata una mostra, “Avedon 100”, in apertura presso la sede di New York della galleria, in apertura il 4 maggio 2023, per celebrare i 100 anni dalla nascita del grande fotografo, scomparso l’1 ottobre 2004. Tra i partecipanti a questa sorta di gioco a rivelarsi attraverso gli specchi di un’immagine assurta a icona, personalità quali Hilton Als, Naomi Campbell, Elton John, Spike Lee, Sally Mann, Polly Mellen, Kate Moss, Miuccia Prada, Chloë Sevigny, Taryn Simon, Christy Turlington e Jonas Wood.

Nato a New York, il 15 maggio 1923, Richard Avedon ha esplorato i confini del linguaggio fotografico, ampliandolo con il suo stile inconfondibile, prezioso nei chiaroscuri, rigoroso nelle linee. Iniziò la sua carriera come fotografo della Marina mercantile, documentando autopsie. Quindi, nel 1944, si unì al gruppo della rivista Harper’s Bazaar, nel quale restò per 12 anni contribuendo alla trasformazione del concetto stesso di fotografia di moda, fautore di un turning point epocale: le modelle, solitamente irrigidite nella posa, erano invece “colte” per strada, in ambienti pubblici e quotidiani.

In seguito lavorò per Vogue, Life, Mademoiselle, Gianni Versace, Jil Sander, Hugo Boss, Calvin Klein, Christian Dior e Clairol, specializzandosi nei ritratti. Collaborò con riviste prestigiose quali The New Yorker e Rolling Stone Nel 1974 espose al MoMA di New York una serie di ritratti di suo padre, in lotta disperata contro il cancro. Nel 1979 intraprese un viaggio della durata di cinque anni nella parte Ovest degli Stati Uniti. Da quell’esperienza nacquero delle fotografie in grande formato alla classe operaia americana, raccolte nel libro diventato leggendario “In the American West”, alcune delle quali esposte nella mostra in apertura da Gagosian.

«Avedon 100 celebra la duratura influenza di Avedon sulla fotografia e chiarisce la sua profonda impressione sulla cultura visiva in tutto il mondo», spiegano dalla Galleira. In esposizione, vari periodi della sua ricerca visiva: oltre alla serie “In the American West”, anche le immagini dei movimenti per la giustizia sociale, ritratti classici, pubblicità e lavori di moda. La mostra raccoglie anche fotografie rare, nonché stampe uniche realizzate durante la sua carriera. Molte delle opere non sono mai state esposte pubblicamente.

Se, da un lato, le fotografie rivelano l’enorme e affascinante diversità dei soggetti di Avedon, dall’altro, il commento offerto da molti personaggi celebri sottolinea l’ampiezza e la profondità della sua ispirazione. In “Avedon 100” si racconta di come «L’artista abbia dissolto i confini tra i generi fotografici e cementato lo status del mezzo come forma d’arte contemporanea. In un mondo sempre più digitale, è anche una testimonianza dei risultati tecnici e artistici della fotografia su pellicola». «Le mie fotografie non vanno sotto la superficie», disse Avedon, nel 1970. «Non vanno al di sotto di niente. Sono letture della superficie. Ho una grande fiducia nelle superfici. Una buona è piena di indizi».

Ad accompagnare la mostra sarà pubblicato un catalogo illustrato, con le didascalie ragionate delle 150 personalità coinvolte nel progetto e un saggio di Sarah Elizabeth Lewis, professoressa associata di storia dell’arte e dell’architettura e di studi afroamericani all’Università di Harvard e fondatrice del Vision & Justice Project. Sempre per celebrare il centenario della nascita di Avedon, al Metropolitan di New York è stata organizzata “Murals“, mostra incentrata sui ritratti di gruppo monumentali – alcuni grandi 10 metri – che il fotografo newyorchese dedicò ad artisti, attivisti e politici tra la fine degli anni ’60 e l’inizio anni ’70.

In Italia, invece, presso la GAM – Galleria d’Arte Moderna di Palermo, invece, è visitabile fino al 30 luglio, a mostra “Relationships“, che riunisce 106 scatti di moda e ritratti realizzati da Richard Avedon. Le immagini provengono dalla collezione del Center for Creative Photography (CCP) di Tucson (USA) e dalla Richard Avedon Foundation (USA) e sono state esposte a Palazzo Reale di Milano fino a gennaio 2023.

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