30 agosto 2019

Tony Vaccaro. Fotografo di moda e di guerra

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Tony Vaccaro, fotografo americano, presenta una sua retrospettiva. Cento le fotografie esposte presso la Fondazione Molise Cultura di Campobasso

Ritratto fotografico di Tony Vaccaro

Dopo Steve Mc Curry arriva insieme ad il suo autore, nelle sale espositive della Fondazione Molise Cultura di Campobasso, la retrospettiva di Tony Vaccaro. Sarà dunque possibile rivedere il percorso fotografico di questo importante fotografo americano.

Sono cento gli scatti in esposizione. Dopo una breve panoramica del lavoro di Tony Vaccaro come corrispondente durante la seconda guerra mondiale, la mostra si focalizza sul suo lavoro di fotoreporter per i maggiori magazine americani come Time, Life, Look, Flair, Sport Illustrated per finire poi con la tragedia dell’undici Settembre 2001 a New York. Protagonisti dell’esposizione sono anche i tanti personaggi famosi immortalati dall’obiettivo del fotografo.

 

Personalità del mondo del cinema, della moda, dell’arte, della musica della seconda metà del secolo scorso. Immagini profonde, mai posate. Nelle quali Tony Vaccaro evoca uno stile asciutto, lontano da qualsiasi manierismo.Parte centrale della mostra è dedicata al mondo della moda che Tony Vaccaro ha vissuto da protagonista.

E’ di Andrea Morelli la cura della mostra “Scatti di vita-Shots of life” mentre Antonella Presutti firma i testi del catalogo. La mostra sarà visibile a Campobasso, dal 27 agosto al 6 ottobre 2019, presso le sale espositive della  Fondazione Molise Cultura.

Biografia di Tony Vaccaro

Michelantonio Celestino Onofrio Vaccari nasce a Greenburg Stati Uniti  nel 1922 da padre immigrato molisano.  Durante la seconda guerra mondiale si arruola nell’esercito americano e parte per l’ Europa dove combatte dal 1944 al 1945. E’ proprio durante il conflitto che , in qualità di ricognitore,  Vaccaro inizia a scattare le sue prime fotografie fino a diventare fotografo ufficiale della sua divisione.

Finita la guerra Tony Vaccaro rimane in Germania fino al 1949 come fotografo del giornale “Stars and Stripes” documentando la vita del dopoguerra. Al ritorno in patria continuerà a fotografare per i maggiori magazine di lifestyle americani. Per la sua attività ha vinto il World Press Photo Award.

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