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I lavori di Gio Ponti (Milano, 18 novembre 1891 – 16 settembre 1979) godono, da sempre, di grande ammirazione e considerazione, e non solo da parte degli “addetti ai lavori”. Del resto, le opere di questa antesignana archistar costituiscono vere e proprie pietre miliari (basti pensare alla sedia Superleggera o al Pirellone), spesso fonte di ispirazione per gli architetti e i designer di tutto il mondo.
In qualche caso, tuttavia, l’ispirazione sembra essere trascesa in una ripresa più pedissequa. Sembrerebbe questo il caso di una tovaglia denominata Twill, realizzata da Coin S.p.A. e da quest’ultima offerta in vendita in due diverse dimensioni, rispetto al disegno Eclissi del noto architetto; per lo meno in base a quanto deciso dal Tribunale di Milano, all’esito di un procedimento cautelare (e quindi sulla base di un giudizio sommario d’urgenza), con una recente ordinanza (n. 102/2020 del 13/07/2020). Più in particolare, nel caso in esame gli eredi di Gio Ponti lamentavano l’indebita utilizzazione da parte di Coin S.p.A. del disegno apparso sulla copertina del numero di marzo 1957 della rivista “Domus”, riprodotto in una tovaglia che presentava, rispetto all’originale, solo mere varianti di colorazione e di collocazione del tutto banali e irrilevanti.
Eredi di Gio Ponti vs. Coin S.p.A: la sentenza del Tribunale di Milano
Il Tribunale, infatti, ha riconosciuto come il disegno in questione costituisse un’opera d’arte figurativa, le cui caratteristiche formali sono «pienamente percepibili ed individuabili, laddove esso rappresenta nella sua sostanza artistica la rappresentazione di un fenomeno della natura (l’eclissi) in forma stilizzata e geometrica utilizzando dei semicerchi contrapposti a formare quello che dovrebbe alludere al riferimento al corpo celeste aventi colorazioni diverse tra loro, appunto al fine di richiamare in chiave espressiva la separazione tra toni di luce e di colore che costituisce nella realtà̀ l’elemento suggestivo del fenomeno stesso», peraltro «rappresentativa di un chiaro riscontro delle correnti artistiche dell’epoca che si muovevano sul terreno dell’astrattismo utilizzando analoghe modalità̀ grafiche ed espressive», e in quanto tale beneficiasse della tutela riconosciuta alle opere dell’ingegno dalla legge sul diritto d’autore (art. 2 n. 4 Legge 22 aprile 1941 n. 633 e succ. mod.).
D’altra parte, come emerso anche dalla documentazione prodotta in causa, il disegno Eclissi si inseriva – e si inserisce – a pieno titolo nella produzione grafica dell’artista milanese, che utilizzava gli «elementi grafici anche di relativa semplicità inseriti in serie di ripetuti e particolari accostamenti volti ad attribuire significato anche alla complessiva composizione del disegno oltre che alle sue singole componenti» (così, ancora, l’ordinanza in commento). Constatato che le tovaglie realizzate da Coin riprendevano il motivo grafico e rappresentativo del disegno Eclissi, con solo minime e irrilevanti modifiche (e differenze di colore) rispetto all’opera originale tutelata, il Tribunale ha quindi accertato che l’utilizzo dell’opera, senza alcuna autorizzazione, rappresentasse una violazione dei diritti d’autore degli eredi di Gio Ponti, sia sul piano morale che patrimoniale, ed ha provveduto a inibire, in via cautelare, qualsiasi ulteriore produzione e commercializzazione della tovaglia in questione, in qualsiasi variante dimensionali e di colori, fissando relative penali e condannando la società al rimborso delle spese legali.
Un precedente: il procedimento contro Cassina S.p.A.
Un’ordinanza all’esito di un provvedimento d’urgenza è reclamabile e la questione potrebbe essere sottoposta al giudizio ordinario del Tribunale. Non è peraltro la prima volta che gli eredi di Gio Ponti ottengono un riconoscimento giudiziale. Nel 2017 avevano infatti promosso (insieme con Molteni S.p.A.) un procedimento contro Cassina S.p.A., avente ad oggetto un modello di poltrona disegnato da Gio Ponti negli anni cinquanta tutelata come opera di design industriale protetta dal diritto d’autore (Tribunale di Milano, ordinanza del 09/05/2017); ed anche in quel caso avevano visto riconosciuti i loro diritti.
Avv. Gilberto Cavagna di Gualdana
Associate Partner – Andersen
Curatore del blog su Linkedin e Facebook “Tip Tap – Thoughts on Intellectual Property and Art Protection”
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