14 ottobre 2020

Christie’s e La Biennale di Parigi: i risultati dell’asta online

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Numeri sconfortanti per la partnership tra la Biennale di Parigi e Christie's, con meno di un quarto delle opere vendute all'incanto. Ma si tratta di «un progetto senza precedenti»

La Biennale di Parigi

Cattive notizie dalla collaborazione tra Christie’s e la fiera d’arte e antiquariato La Biennale di Parigi: l’asta online che ha avuto luogo tra il 24 settembre e l’8 ottobre, creata ad hoc come alternativa alla fiera tradizionale, ha totalizzato solo 1,7 milioni di dollari in 15 giorni, tracciando un bel divario rispetto ai 7-10 milioni di vendita tanto attesi. Anche in termini di lotti, i numeri sono tutt’altro che rassicuranti, con solo 21 delle 90 opere a risultare aggiudicate (qui l’e-Catalogue completo dell’incanto).

E dire che, all’inizio degli anni sessanta, la sola fiera bastava ad attirare più di 350.000 visitatori, tra cui gli attori Greta Garbo, Cary Grant e i membri della famiglia Rothschild. Ma si sa, questo 2020 non fa sconti nessuno e l’insolito sposalizio tra case d’aste e antiquari non ha fruttato i risultati sperati. Eppure, dicevamo, le aspettative erano piuttosto alte, consolidate dal carisma straordinario dei due partner e dal tenore delle 42 gallerie internazionali partecipanti, come Perrotin, Helene Bailly, Sarti, L’Arc en Seine e Alexis Bordes. Tra i pochi lotti che hanno strappato i consensi della sala virtuale, menzioniamo Femme dans un intérieur, la mère de l’artiste, rue Truffaut di Édouard Vuillard, venduto per 187,500 euro dalla Galerie Berès; Vergine con Bambino e pappagallo, di artista anonimo del XVI secolo e proveniente dalla Galerie De Jonckheere di Ginevra, battuto per 150,000 euro; e Le Dénicheur di Pieter Brueghel, dalla Galerie Florence de Volder, ceduto per 250,000 euro.

I risultati sconfortanti dell’incanto, tuttavia, non sono bastati a intimorire i suoi ideatori principali, consci del carattere pionieristico della loro iniziativa, un progetto senza precedenti, secondo Georges de Jonckheere: «Questa vendita audace», dichiara il presidente della Biennale, «ci ha dato una forte visibilità internazionale, oltre che una valorizzazione delle nostre attività, essenziale in un contesto così terribile per la nostra professione. Sono certo che questa visibilità rafforzerà ulteriormente il nostro slancio per la prossima edizione». Gli fa eco Guillaume Cerutti, CEO di Christie’s: «La messa in luce del lavoro dei commercianti, la collaborazione con una grande fiera, il feedback positivo dei nostri clienti e degli osservatori del mercato», dichiara, «sono questioni di grande soddisfazione per Christie’s e ci incoraggiano a continuare su questa strada».

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