20 marzo 2023

Milano, l’arte moderna e contemporanea è in vendita da Art-Rite

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Alla vigilia dell'asta, il capo dipartimento svela a exibart alcuni highlights della selezione, tra consigli per i collezionisti e una panoramica sul mercato internazionale

ALDO MONDINO, Albers collage of art, 1973. Stima: 5000 - 7000. Courtesy of Art-Rite

Quasi 100 lotti pronti a sfilare domani, 21 marzo, sotto il martello della casa d’aste Art-Rite. I grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea schierati uno dopo l’altro, in prima linea, da Giorgio De Chirico a Pistoletto, da Keith Haring ad Aldo Mondino Mario Sironi. Ma a prezzi contenuti, che strizzano l’occhio ai giovani collectors, alle nuovissime generazioni. Le previsioni della vendita? Ne abbiamo parlato con il capo dipartimento Federico Bianchi, alla vigilia dell’incanto meneghino.

Intervista con Federico Bianchi, capo dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea – Art-Rite

Prima domanda, uno sguardo a 360 gradi. Qual è la vostra sensazione circa il mercato dell’arte moderna e contemporanea, attualmente? L’anno scorso è stato un vero boom, qualcuno dice sarà impossibile da replicare…
«Storicamente è stato dimostrato che il mercato dell’arte non è strettamente connesso ai più generali cicli economici – manifestando talvolta tendenze quasi opposte – e diventa pertanto azzardato avanzare previsioni categoriche. In ogni caso, lo scorso anno un ruolo chiave è stato senza dubbio giocato dall’inizio della guerra in Ucraina che ha indotto una certa tipologia di investitori ad allocare risorse economiche su diversi beni comprendenti anche e soprattutto il segmento dell’arte contemporanea, per il quale i processi di acquisizione e di disinvestimento riescono a garantire prospetti di liquidità piuttosto rapidi. C’è da dire comunque che il 2023 è partito in maniera elettrizzante. Si pensi all’edizione inaugurale della ART SG di Singapore a gennaio (a rimarcare l’ormai consolidato trend di crescita e centralità del mercato asiatico), o ancora a Frieze Los Angeles, definita come la più grande edizione di Frieze LA fino ad oggi. Un aspetto da monitorare sarà inoltre la sempre maggiore attenzione a quelle tendenze degli ultimi 15-20 anni (dopo il giro del secolo) capaci di manifestare anche segnali speculativi a breve termine».

In generale, in che modo le aste italiane rispecchiano, a suo parere, i trend delle super vendite internazionali?
«Il mercato italiano ha rispecchiato grossomodo le dinamiche internazionali che citavo prima, l’allocazione di risorse su una tipologia di beni facilmente solvibili, anche se, forse, la qualità delle opere in circolazione si è assestata su una fascia più media. Anche in Italia poi il mercato dell’arte contemporanea è in crescita costante, vista la comprovata capacità di reazione alle più significative dinamiche internazionali».

GIORGIO DE CHIRICO, Il pensatore, 1969. Stima: € 900 – 1200. Courtesy of Art-Rite

Partiamo allora con l’incanto di Art-Rite in calendario domani. Quando avete iniziato a selezionare le opere? C’è un filo rosso ad unire i lotti del catalogo?
«La selezione e presa in carico delle opere è avvenuta negli ultimi due mesi. Nonostante la grande eterogeneità espressiva e di ricerche, come filoni trainanti – relativi al secondo dopo guerra – è possibile identificare sia una linea legata alla Op Art che estetiche maggiormente pop con qualche incursione temporale associabile al periodo delle due guerre mondiali».

Un lotto curioso in cui vi siete imbattuti durante la selezione.
«Il libro d’artista di Keith Haring, al lotto 61. Un’opera davvero interessante, presa in carico durante il sopralluogo presso una nota collezione milanese, caratterizzata da una raccolta di 30 litografie in bianco e nero. Sono state realizzate in occasione della prima mostra in Italia di Keith Haring presso la storica Galleria Lucio Amelio a Napoli, nel giugno 1983, e successivamente rilegate dal gallerista, dando vita a un’edizione in 300 esemplari».

KEITH HARING, Keith Haring, 1983. Stima: € 2000 – 4000. Courtesy of Art-Rite

Un pezzo che consigliereste, invece, a un giovane neofita, per dare il via alla propria collezione?
«L’opera Grafetie Clust Building / Bunker, Brescia di Dan Graham, lotto 86. Nonostante sia stato una figura di spicco della Land Art, questa corrente – di centralità assoluta – di cui lui fa parte non ha ancora concretizzato una consacrazione di mercato per alcuni dei suoi protagonisti. Il lavoro presentato è dunque un’occasione ottima per muovere i primi passi all’interno del mondo del collezionismo, ad un prezzo decisamente contenuto, con un autore di primo piano della scena internazionale. Altro punto interessante è che l’opera è stata esposta in occasione della mostra Gabriele Basilico / Dan Graham: Unidentifided Modern City. Globalized Brescia (2 aprile – 21 maggio 2011) presso la Galleria Massimo Minini di Brescia, occasione in cui è stato presentato un dialogo tra Graham e Gabriele Basilico avente come oggetto l’ambiente urbano di Brescia, appunto. Ne è emersa una prospettiva decisamente intrigante dell’approccio alla fotografia dell’artista americano.

Vale a dire?
«Lo spiegava lui stesso: “Il punto centrale delle mie fotografie della periferia suburbana del dopoguerra a Brescia”, diceva, “è stato senza dubbio influenzato dalla mia esperienza d’infanzia trascorsa nella periferia di New York. Il paesaggio della mia infanzia erano i centri commerciali, i primi McDonald’s, una bassa densità di zone di produzione e piccoli capannoni che ospitavano uffici. Questi erano tutti collocati nella nuova espansione dei sobborghi periferici, ancora percorsi da poche autostrade. Ho fotografato le case delle famiglie della classe lavoratrice, del New Jersey e di Brescia, che si sono mosse verso la piccola borghesia (classe medio-bassa), rappresentata nelle facciate delle strade in falso stile ‘neoclassicista’, con connotazioni di falso lusso nei dettagli decorativi”».

Dan Graham, Grafetie Clust Building Bunker, Brescia, 2010, C-Print, 32 X 47 cm. Stima: € 500-1000. Courtesy of Art-Rite

E arriviamo così al top lot dell’incanto. Ci racconta la sua storia?
«Si tratta di Reliev 26 – Theme a variation n. 6 di Julio Le Parc del 1981, al lotto 51. È la perfetta esemplificazione dei tratti più caratteristici della pratica del maestro optical argentino: il concetto di movimento e interazione dello spettatore con l’opera; l’impiego della luce che Le Parc utilizza come vero e proprio materiale costruttivo catturandola e conferendole una dimensione materica; il carattere di riproducibilità delle opere per cui, nonostante l’apparenza complessa, grazie all’uso di materiali semplici come la carta, l’alluminio, la tela e il plexiglas, si pongono le condizioni per creare lavori di fatto replicabili. Altra opera importante è Fantasma d’oltralpe di Mario Sironi del 1925, al lotto 6. Esempio eccezionale – e fino ad oggi sconosciuto anche allo stesso archivio – dell’attività illustrativa di Sironi, qui rappresentata da una tavola originale per l’illustrazione pubblicata in La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia, anno III, n. 6, giugno 1925, pag. 7».

In generale, qual è la fascia di prezzo della vendita?
«Ci rivolgiamo in linea generale a una fascia media, con un range di prezzo fino ai €10.000, del tutto accessibile anche per chi vuole iniziare a collezionare in maniera consapevole i grandi nomi della storia dell’arte italiana e internazionale di qualità museale».

JULIO LE PARC, Reliev 26 – Theme a variation n. 6 (dettaglio), 1981. Stima: € 9000-12.000. Courtesy of Art-Rite

Alla luce di queste stime, qual è il parterre di collezionisti che vi aspettate per l’incanto di domani?
«Solitamente la tipologia di collezionismo con cui ci interfacciamo è molto preparata e attenta a una selezione che nel nostro caso non si configura come semplice proposta di natura economica, quanto invece, più in profondità, come vera e propria offerta “culturale”».

Conclusione d’obbligo: pronostici della vendita e progetti imminenti per il dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Art-Rite.
«Solitamente per questo tipo di asta le percentuali di venduto si assestano tra il 70% e 80%, con picchi in grado di raggiungere anche il 90%, siamo fiduciosi di poter mantenere anche in questo caso percentuali simili. Come attività più imminenti anticipiamo infine che la nostra asta di giugno sarà assolutamente più strutturata in termini di dimensione economica e qualità generale delle opere presentate tra cui spicca un meraviglioso lavoro di Picasso del 1970».

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