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Svelati i primi dettagli di Art Basel Hong Kong, la prima delle fiere-sorelle targate Art Basel ad avviare il calendario 2025 – seguono come sempre Basilea a giugno, Parigi a ottobre e Miami a dicembre. Le date da segnare in agenda: dal 28 al 30 marzo al HKCEC, preview 26 e 27 marzo. Con la direttrice Angelle Siyang-Le alla guida, 240 gallerie da 42 Paesi (inclusi 23 debutti) e un perfetto mix tra global e local, come da tradizione ormai consolidata. Quindi, i punti salienti: si parte da un numero mai visto di progetti esposti nel settore Kabinett, saranno ben 36 quest’anno – 21 realizzati da nomi dell’Asia-Pacifico e 15 dal resto del mondo. Incluso un gruppo di dipinti a inchiostro che riunisce opere di artisti del periodo post-Mao (tra cui Liu Dan, Li Jin e Yang Jiechang, a presentarli è Ink Studio), e poi ancora una serie di sculture e disegni in cartone del defunto Vũ Dân Tân, che esplora il concetto di indumento inteso come armatura (in mostra da 10 Chancery Lane Gallery).
È solo l’inizio. Tra le anteprime assolute di ABHK – come piace chiamarla agli addetti ai lavori – una menzione speciale va al settore Film, che con il programma In Space, It’s Always Night esplorerà in prima linea l’identità queer. Due proiezioni per tutte: Vampires in Space (2022) di Isadora Neves Marques, che segue una famiglia di vampiri in viaggio verso un esopianeta simile alla Terra (presentato da Umberto di Marino); e ancora Good Society (2024) del duo di londinesi Hannah Quinlan e Rosie Hastings, occhi puntati qui sulla vita queer a Berlino durante la Repubblica di Weimar e sui suoi echi contemporanei (offerto da Arcadia Missa).

Non manca ovviamente Encounters, il settore delle opere e delle installazioni su larga scala. Quelle d’impatto, monumentali, che sfidano i limiti fisici degli stand tradizionali e permettono di uscire dagli schemi. S’intitolerà As the World Turns quest’anno e sarà strutturato in quattro spazi: Passage, che mette in primo piano temi di risonanza culturale, resilienza e narrazione; Alteration, che approfondisce la sovversione di astrazione e materialità; Charge, che esplora le intersezioni tra i regni digitali e fisici; The Return, che si concentra sulla mitologia, la spiritualità e la natura ciclica dell’esistenza. Solo per rendere l’idea: ci sono tre dipinti monumentali di Pacita Abad tra gli highlights di Encounters 2025, mettono in mostra l’ambiziosa esplorazione dell’artista filippino-americano di iconografie e tecniche del Sud del mondo (Silverlens e Tina Kim Gallery). Poi una serie di 30 sculture in ottone dell’artista Christopher K. Ho, che attinge dal linguaggio visivo del Modernismo e crea un giocoso enigma visivo (Property Holdings Development Group). Mentre una nuova opera di Lu Yang, per la quale l’artista di Tokyo metterà in scena un pop-up store che vende opere d’arte prodotte da un avatar digitale chiamato DOKU, sarà presentato da De Sarthe e COMA.
Ancora un’anteprima: come parte dell’atteso public program di Art Basel Hong Kong, l’opera Night Charades dell’artista singaporiano Ho Tzu Nyen illuminerà a marzo la M+ Facade, come omaggio all’età d’oro del cinema di Hong Kong.

