12 maggio 2025

Sotheby’s e Christie’s danno spettacolo a New York

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Inizia la settimana delle maxi aste, tra i grattacieli della Grande Mela. Fontana, Dumas, Mondrian e Giacometti pronti al vaglio del martello

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Roy Lichtenstein artwork pictured in his Southampton Studio, April 2025. Art © Estate of Roy Lichtenstein

Maggio fa rima con maxi aste, tra i grattacieli elettrici di New York. Anticipate da un coro importante fatto di fiere tra Chelsea e Manhattan, e quindi Tefaf, Frieze, le collaterali Independent, 1-54, Nada, Future Fair, tutte strette in un abbraccio complice suggellato da eventi e opening in città. Non ce n’è per nessuno: è New York la città leader dell’art market globale, si accaparrano il 43% delle vendite totali gli States (Regno Unito e Cina a seguire, ma sempre a debita distanza, lo dice l’ultimo Art Basel and UBS Global Art Market Report). E adesso la palla passa alle majors Sotheby’s e Christie’s per la prova del nove – proprio mentre l’economista Clare McAndrew riporta un certo raffreddamento nella fascia alta del mercato, con un calo del 39% nel numero di opere vendute per oltre $ 10 milioni. Leggi: le opere-capolavoro che transitano da Sotheby’s e Christie’s. Quindi, iniziano le Spring Sales.

Ha fatto incetta di nomi altisonanti Sotheby’s, niente da dire: c’è la collezione della super gallerista Daniella Luxembourg – il 15 maggio, ode alle single-owner sales – che da sola vale intorno ai $ 30 milioni. Inclusa una Fine di Dio di Lucio Fontana da $ 12-18 milioni, un Nero Cretto di Alberto Burri da $ 2,5-3,5 milioni, una Maria nuda di Michelangelo Pistoletto da $ 1-1,5 milioni («Probabilmente il miglior Pistoletto mai offerto all’asta, con una delle sue prime iterazioni del nudo», dicono dalla maison). Ed è in compagnia, Daniella Luxembourg, di un’altra leggenda del mercato, e un’altra strategica single-owner sale: la gallerista Barbara Gladstone, scomparsa nel 2024, e ora la sua collezione viene dispersa da Sotheby’s New York (15 maggio). Quindi via il monumentale Man Crazy Nurse (2002-2003) di Richard Prince, erotismo e narrativa pulp fuse insieme su tela – fu esposto anche nella storica mostra Nurser Paintings del 2003, leggi alla voce capolavoro (stima $ 4-6 milioni); via un’altra tela iconica di Prince, Are You Kidding? del 1988 (stima: $ 2,5-3,5 milioni), via la vanitas inquietante, in nero, seducente perenne di Andy Warhol, quei Flowers tetri del 1964 (stima: $ 1-1,5 milioni). Ancora e ancora. Sempre da Sotheby’s, in tema modern art, passa al vaglio la raccolta personale del produttore di Hollywood Joseph H. Hazen, inclusi Formes Flasques di František Kupka (stima: $ 5-7 milioni) e la Giovane con bouquet di Fernand Léger (stima: $ 5-7 milioni). Ma c’è un lotto che, più di tutti, promette risultati memorabili: è il bronzo Grande tête mince di Alberto Giacometti, del 1955, raffigura il fratello Diego ed è l’unico esemplare conosciuto dipinto a mano. Pronostico monstre da $ 70 milioni – comunque lontano da quel L’homme au doigt (1947) da $ 141,3 milioni fissati, e mai superati, ormai dieci anni fa, nel 2015.

Michelangelo Pistoletto, Maria nuda, 1969. Courtesy of Sotheby’s

Casa Christie’s, appuntamento al 12 maggio con una doppia evening sale. Prima quella dedicata ai maestri del 20th Century, poi a ruota i lotti-capolavoro appartenuti ai coniugi americani Leonard e Louise Riggio – che in blocco valgono una fortuna da $ 250 milioni, ad arrotondare. Un Picasso da $ 20-30 milioni, un Clyfford Still da $ 5-7 milioni, c’è anche un iconico Piet MondrianComposition with Large Red Plane, Bluish Gray, Yellow, Black and Blue, s’intitola, risale al 1922. «Un’espressione diretta della bellezza, chiara e il più possibile universale», come scriveva Mondrian, «una bellezza puramente plastica». Ed eccola qui, stima «upon request» (il record mondiale per l’artista lo detiene proprio Christie’s, con quella Composition No. III che nel 2015 andava all’asta per $ 50,6 milioni). E per non farsi mancare niente, dai Riggio proviene anche L’empire des lumières del 1949, di René Magritte ovviamente, che solca i rostri con un’altra «estimate upon request» – di questa sappiamo che nel 2023 finì venduta per $ 34,9 milioni, sempre da Christie’s, sempre tra i grattacieli di New York. Altri maestri del Novecento sparsi qua e là: la Danseuse di Gino Severini (stima: $ 1,5-2,5 milioni), la Gypsophila di Alexander Calder (stima $ 6-8 milioni), Peupliers au bord de l’Epte, crépuscule di Claude Monet (stima: $ 30-50 milioni). La ricetta è sempre la stessa, di casa in casa: selezionare solo i pezzi iconici di ogni artista, quelli museali, meglio se conditi da curricula roboanti, per andare sul sicuro.

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Piet Mondrian, Composition with Large Red Plane, Bluish Gray, Yellow, Black and Blue,1922. Christie’s Images Ltd. 2025

Si cambia registro, spazio al XXI secolo. Parte Christie’s, il 14 maggio, al Rockefeller Center: c’è Baby Boom di Jean-Michel Basquiat all’incanto, «è particolarmente personale, raffigura Basquiat con la madre e il padre», spiega Alex Rotter, di recente nominato presidente globale della maison. Stima: $ 20-30 milioni; c’è Untitled di Lucas Arruda, in concomitanza strategica con la personale magnifica al Musée d’Orsay (stima: $ 200.000-300.000), c’è Badtime Story di Cecily Brown, tensione e carne astratta su grande scala (stima: $ 4-6 milioni). Altri lotti superstar: il dipinto You and Your Things di Louis Fratino lo abbiamo visto di recente alla maxi mostra al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato – conclusa ieri – a cura di Stefano Collicelli Cagol, ora vale $ 600.000-800.000. Midday Drinking Den, After Embah I and II di Lisa Brice è stato esposto nel 2018 alla Tate Britain e ora potrebbe raggiungere $ 2-3 milioni (un altro dipinto della serie, a marzo, fissava il record a quota £ 5,4 milioni da Sotheby’s Londra, in New Bond Street). Occhio ancora al Marlene Dumas in aria da record, il titolo è Miss January – lo sguardo spavaldo, la modella nuda solo dalla vita in giù, quasi un monumento ieratico, quasi scultoreo, ma in versione ammiccante, a tratti diva, pop. «Pochi artisti rendono la carne in modo più tenero, più seducente, più squisito di Marlene Dumas», lo scriveva Emma Bradford in occasione della mostra Intimate Relations a Città del Capo, nel 2007. Adesso potrebbe fissare un nuovo traguardo per la pittrice (e anche un record come artista afrodiscendente più quotata al mondo, in generale, la stima parca è di $ 12-18 milioni). 

Cecily Brown, Bedtime Story, 1999. Christie’s Images Ltd. 2025

Sotheby’s non resta a guardare. Sempre a New York, il 15 maggio, è tempo della The Now and Contemporary Evening Auction. Vale a dire una quarantina di lotti “giovani e giovanissimi”, inclusa una bella selezione di Roy Lichtenstein, vedi Reflections:Art del 1988, stima $ 4-6 milioni (con guaranteed property e irrevocable bids a prova di flop). Poi Adelante di Frank Stella (stima: $ 10-15 milioni), un Abstraktes Bild di Gerhard Richter (stima: $ 5-7 milioni), Rigger di Robert Rauschenber (stima: $ 8-12 milioni), lo Smoker #25 di Tom Wesselmann, di quelli che spopolavano in fiera lo scorso anno (stima: $ 1,5-2 milioni), poi un altro Untitled di Jean-Michel Basquiat (stima $ 10-15 milioni) – anche qui, i nomi da manuale. La vernice fresca, invece, quella che fa capolino sul mercato, ma ha già una track record di un certo tenore: Mpeketoni (stima: $ 2-3 milioni) lo realizzava Michael Armitage nel 2015 – nel 2020 la Royal Academy of Arts di Londra e l’Haus der Kunst di Monaco ospitavano la personale Paradise Edict, nel 2022 la mostra You, Who Are Still Alive andava in scena alla Kunsthalle di Basilea. Mentre The Alpine Retreat II di Adrian Ghenie (stima: $ 2,5-3,5 milioni) è stato realizzato nel 2017 ed è gemello di The Alpine Retreat, oggi nella collezione del Metropolitan Museum. A proposito di qualità museale. Verdetto finale a New York.

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Lisa Brice, Midday Drinking Den, After Embah I and II, 2017. Christie’s Images Ltd. 2025
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Michael Armitage, Mpeketoni, 2015. Courtesy of Sotheby’s

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