29 marzo 2021

Un’altra chiusura? In Francia le gallerie presentano ricorso

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Il Comitato Professionale delle Gallerie d'Arte si oppone alla nuova decisione del governo, che consente l'apertura delle case d'asta e non quella delle gallerie: è una «concorrenza sleale nel settore del mercato dell'arte»

Comitato Gallerie Francia Ricorso
Una delle sculture di François Deboucq lungo gli Champs-Elysées

Il Comitato Professionale delle Gallerie d’Arte (CPGA) ha presentato un ricorso in référé-liberté [i] al Consiglio di Stato in risposta alla chiusura delle gallerie d’arte in Francia, che ha preso il via il 19 marzo scorso nell’ambito della lotta contro il Covid-19. Il CPGA dal 1947 difende gli interessi delle gallerie francesi, le rappresenta presso le pubbliche autorità e contribuisce regolarmente all’elaborazione delle normative che le riguardano. Le gallerie Tornabuoni Art, Kamel Mennour, Perrotin, Galleria Continua, Thaddaeus Ropac, Gagosian, Alberta Pane e la Patrick Seguin sono tra le 310 aderenti al CPGA.

Dal 28 novembre 2020, le gallerie d’arte hanno partecipato al mantenimento della vita artistica e culturale in Francia, che in parallelo vedeva invece la chiusura di musei, cinema e teatri. La situazione è cambiata con il decreto del 19 marzo che autorizza solo l’apertura dei generi alimentari, delle librerie, dei negozi di dischi e delle case d’asta. Queste ultime «rappresentano una concorrenza sleale nel settore del mercato dell’arte, principali concorrenti delle gallerie d’arte», dichiara il CPGA.

Il comitato ha reagito sottolineando che queste misure possano rivelarsi fatali per molti artisti la cui principale fonte di reddito è la vendita di opere, oltre che compromettere le libertà fondamentali come quella di espressione, di creazione, di diffusione artistica e di accesso alle opere culturali e artistiche. Una situazione grave avvalorata da un’inchiesta interna realizzata dal CPGA su 279 gallerie aderenti che vede, tra gennaio e ottobre 2020, una forte diminuzione del fatturato, di cui un terzo segnala un calo di circa il 25-50%, mentre un altro terzo di oltre il 50% rispetto all’anno precedente.

In attesa di saperne di più, si può fare un salto lungo gli Champs-Elysées che accolgono Le chat déambule fino al 9 giugno. Si tratta di una ventina di sculture in bronzo di 2,70 m di altezza e del peso di 2,5 tonnellate ciascuna realizzate dallo scultore François Deboucq di Le Chat, il mitico personaggio dei fumetti del belga Philippe Geluck rappresentato dalla galleria Huberty & Breyne, specializzata da quasi 30 anni nel campo della nona arte. Una passeggiata all’aria aperta autorizzata solo a chi risiede nel raggio di 10 chilometri da una delle più belle avenue del mondo.

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Le sculture di François Deboucq lungo gli Champs-Elysées
Una delle sculture di François Deboucq lungo gli Champs-Elysées

[i] Il référé-liberté è una procedura che permette di rivolgersi con urgenza al giudice amministrativo, quando si ritiene che l’amministrazione (Stato, enti locali, stabilimenti pubblici) violi una libertà fondamentale (libertà di espressione, diritto al rispetto della vita privata e familiare, diritto d’asilo, ecc…).

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