13 ottobre 2020

Hauser & Wirth St. Moritz: ‘Seeing Touch’

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Nelle sede di St. Moritz della galleria Hauser & Wirth la collettiva 'Seeing Touch' esplora la sensorialità delle opere oltre l'elemento visivo. Barbara Corti, Senior Director di Hauser & Wirth, ci ha raccontato la mostra

Installation view, ‘Seeing Touch’, curated by Giorgia von Albertini, Hauser & Wirth St. Moritz, until 15 November 2020 © the artists. Courtesy the artists and Hauser & Wirth. Photo: Jon Etter

Nella sede di St. Moritz della galleria Hauser & Wirth, fino al 15 novembre 2020, la collettiva “Seeing Touch”, a cura di Giorgia von Albertini, prende le mostre dalle caratteristiche tattili delle opere di Marcel Duchamp, lette in relazione relazione ai suoi ready-made. Nel percorso espositivo riunisce opere di Phyllida Barlow, Louise Bourgeois, Berlinde De Bruyckere, Eva Hesse, Simone Fattal, Sylvie Fleury, Anna Maria Maiolino, Piero Manzoni, Dieter Roth, Pipilotti Rist, Martin Soto Climent, Not Vital e molti altri, che «offrono una varietà di modalità artistiche che portano un impegno sensoriale e risposte “fisiche”», ha spiegato la galleria.

Installation view, ‘Seeing Touch’, curated by Giorgia von Albertini, Hauser & Wirth St. Moritz, until 15 November 2020 © the artists. Courtesy the artists and Hauser & Wirth. Photo: Jon Etter

Barbara Corti, Senior Director di Hauser & Wirth, ci ha raccontato la mostra

Come avete ideato il concept della mostra?

«”Seeing Touch” è curato da Giorgia von Albertini, una straordinaria curatrice con cui abbiamo già collaborato alla nostra recente mostra di Not Vital a Somerset e con cui siamo lieti di lavorare ancora per questa mostra qui a St. Moritz. Per “Seeing Touch” Giorgia si è ispirata al saggio fondamentale di Helen Molesworth sulle opere realizzate a mano da Duchamp rispetto ai suoi ready-made, intitolato Duchamp: By Hand, Even (2005). La curatrice ha voluto esplorare le qualità tattili individuate nelle creazioni realizzate a mano da Duchamp attraverso le opere di artisti nel nostro programma e oltre. Poiché molti collezionisti soggiornano a St.Moritz e in Engadina durante l’autunno e fino alla stagione invernale, siamo stati entusiasti di presentare questa collettiva con un concept così interessante e approfondito, che celebra i nostri artisti della galleria e li porta al nostro pubblico locale».

Installation view, ‘Seeing Touch’, curated by Giorgia von Albertini, Hauser & Wirth St. Moritz, until 15 November 2020 © the artists. Courtesy the artists and Hauser & Wirth. Photo: Jon Etter
Quali sono le opere particolarmente significative di questa mostra?

«Abbiamo un’importante Achrome di Piero Manzoni del 1961-1962, che davvero racchiude il tema alla base della mostra. L’abbandono del colore da parte di Manzoni e l’approccio rivoluzionario ai materiali non ortodossi hanno consentito un coinvolgimento diretto con la consistenza e la forma, lasciando il posto a una materialità palpabile ed evidenziando lo stato in evoluzione delle opere d’arte come oggetto piuttosto che come immagine. Altri opere particolarmente significative in mostra includono lavori dell’artista polacca Alina Szapocznikow, che ha gettato il suo stesso corpo nel gesso per creare le sue sculture, così come bellissime serie di disegni riferiti al corpo di Louise Bourgeois: entrambi i quali suscitano reazioni viscerali nello spettatore. Abbiamo anche un recente lavoro di Martin Soto Climent della serie Gossip: è un oggetto da parete di grandi dimensioni, costituito da scatole di legno a specchio ricoperte di collant per creare formazioni sensuali e tridimensionali e ricorda le unità di Donald Judd».

Installation view, ‘Seeing Touch’, curated by Giorgia von Albertini, Hauser & Wirth St. Moritz, until 15 November 2020 © the artists. Courtesy the artists and Hauser & Wirth. Photo: Jon Etter
Come si colloca questa mostra nel programma generale della galleria?

«Giorgia ha scoperto che l’interpretazione di Helen Molesworth dei ready-made di Duchamp si adatta a tanti dei nostri artisti della galleria, che offrono ciascuno una varietà di modalità artistiche che determinano coinvolgimento tattile e risposte fisiche. Questo approccio corporeo alla creazione artistica è presente in opere di artisti tra cui Piero Manzoni, Dieter Roth, Phyllida Barlow, Louise Bourgeois, Pipilotti Rist, Anna Maria Maiolino e molti altri. Altre opere sono di artisti eccellenti al di fuori del di quelli con cui collabora la galleria, tra cui Not Vital, Sylvie Fleury e Martin Soto Climent, che siamo lieti di presentare a St. Moritz».

Installation view, ‘Seeing Touch’, curated by Giorgia von Albertini, Hauser & Wirth St. Moritz, until 15 November 2020 © the artists. Courtesy the artists and Hauser & Wirth. Photo: Jon Etter
Per avete scelto proprio la sede di St. Moritz di Hauser & Wirth per questo progetto espositivo?

«Siamo stati entusiasti di lavorare con la curatrice Giorgia von Albertini a questa mostra, amica della galleria e figura ben nota nel panorama artistico contemporaneo di St. Moritz, che ha curato alcune fantastiche mostre in Engadina. Dopo la sua mostra di successo di Not Vital a Somerset, aveva senso collaborare di nuovo a St. Moritz, dove negli ultimi anni ha lavorato con artisti e gallerie locali. In occasione della mostra daremo vita anche a un paio di eventi online, tra cui la passeggiata virtuale con il curatore e filosofo e curatore Marco Sinaldi dello scorso 9 ottobre».

Quali saranno i prossimi progetti a Hauser & Wirth St. Moritz?

«Come sempre daremo il via alla stagione invernale a St. Moritz, con una grande mostra personale di uno degli artisti della galleria».

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