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I capolavori barocchi della Genova dei Dogi alla Reggia di Venaria
Mostre
La Sala delle Arti della Reggia di Venaria è pervasa dal profumo dei colori e dell’olio applicati magistralmente sulle tele da alcuni dei più grandi pittori del Seicento e del Settecento. Con un centinaio di opere, Magnifiche collezioni. Arte e potere nella Genova dei Dogi – a cura di Gianluca Zanelli, Marie Luce Repetto, Andrea Merlotti e Clara Goria – coinvolge il visitatore all’interno di un teatro barocco contraddistinto dall’uso sapiente del chiaroscuro e dalle vivide rappresentazioni ricche di dettagli. La mostra ben si adatta al carattere regale dello spazio espositivo, offrendo un percorso di dipinti, sculture e argenti che un tempo erano parte delle collezioni delle importanti famiglie patrizie genovesi dei Pallavicino, Doria, Spinola e Balbi.

La prestigiosa raccolta d’arte, custodita a Palazzo Spinola di Pellicceria di Genova, racconta lo splendore di una Genova definita “la Superba”, guidata dal potere dogale. Ogni due anni le famiglie più influenti si contendevano l’elezione alla carica di doge e gareggiavano per sontuosità e autorevolezza ostentando le proprie ricchezze. Sono nate così le loro ricercate collezioni d’arte, veri e propri scrigni preziosi.
Una delle opere più note e ricercate è il Ritratto di Giovan Carlo Doria a cavallo (1607-1608), dipinto da Peter Paul Rubens (1577 –1640). La grande e raffinata tela ad olio ritrae Carlo Doria, doge tra il 1633 al 1635, in un’espressione serena avvolto dalla sua armatura mentre si destreggia elegantemente sul suo cavallo bianco in movimento. Sul petto spicca lo stemma con la croce rossa dell’Ordine di San Giacomo di Compostela che simboleggia la sua investitura come cavaliere. La tela è un capolavoro di dettagli e giochi di luce in una composizione equilibrata e ben studiata.

Rubens era uno dei pittori più ricercati dai mecenati europei dell’epoca, ma vi era un altro pittore fiammingo coevo, anche se un po’ più giovane, particolarmente apprezzato tra la nobiltà genovese, si tratta di Antoon van Dyck (1599 – 1641). Seppur il quadro Ritratto di Ansaldo Pallavicino bambino (1625 – 1626) è ciò che resta di una tela dimezzata, è un esempio eccellente della bravura del pittore. Il soggetto ritrae uno dei primi proprietari di Palazzo Spinola, il nobile e ricco collezionista Ansaldo Pallavicino, in una posa naturale e al contempo sofisticata. La figura del bambino è studiata nei minimi dettagli, valorizzando la raffinatezza dell’abito e restituendo la luminosità e la bellezza del volto infantile.

L’opera Amor sacro e Amor profano (1622- 1623 ca) è un esempio di armonia classica e barocca, realizzato dal bolognese Guido Reni (1575 –1642). I due angeli, all’apice dello splendore, rappresentano la dicotomia tra l’amor sacro e l’amor profano. Se il primo è legato all’ideale divino, il secondo si manifesta nell’esperienza terrena. Guido Reni simboleggia la vittoria dell’amore spirituale, raffigurato con grande grazia e delicatezza, mentre priva Cupido delle sue frecce.

In mostra è presente anche uno dei capolavori di Orazio Gentileschi (1563 -1639), il Sacrificio di Isacco, (1612). Il soggetto, raffigura l’episodio biblico nell’esatto momento in cui Isacco viene fermato dall’angelo. Gentileschi è riuscito a rendere con maestria l’espressione di sollievo e gratitudine del padre, pronto al sacrificio e la rassegnazione e obbedienza del figlio, in attesa della sua sorte. L’angelo, portatore del messaggio divino, scende dall’alto in una posizione articolata ma ben dettagliata, fermando il braccio di Isacco e guardandolo dritto negli occhi. L’opera dimostra un’attenta definizione dei dettagli e un eccellente uso del colore.
Il percorso espositivo offre molteplici capolavori di Bernardo Strozzi, Domenico Piola, Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e Gregorio De Ferrari, maestri della grande scuola figurativa genovese. Sono presenti inoltre opere di Angelica Kauffmann, Hyacinthe Rigaud, Anton Von Maron e molti altri. La mostra è realizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude in collaborazione con i Musei Nazionali di Genova – Palazzo Spinola e Galleria Nazionale della Liguria.
