03 giugno 2025

Le mostre da non perdere a giugno in tutta Italia

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L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra selezione per il mese di giugno

Wangechi Mutu, Poemi della terra nera – Galleria Borghese, Roma

 

Dal 10 giugno al 14 settembre 2025, la Galleria Borghese ospita, per la prima volta nella residenza del Cardinal Scipione, una mostra dell’artista keniota e americana Wangechi Mutu, dal titolo Poemi della terra nera, a cura di Cloé Perrone. Il progetto, che muove anch’esso, come la mostra recentemente conclusa sul poeta barocco Giovan Battista Marino, dall’interesse del museo nei confronti della poesia, è concepito come un intervento site-specific che si sviluppa nelle sale interne del museo, sulla facciata e nei Giardini Segreti, sfida la tradizione classica, attraversando sospensioni, forme frammentate e nuove mitologie immaginate, e crea un dialogo multistrato tra il linguaggio contemporaneo dell’artista e l’autorità antica.

Alfred Eisenstaedt – CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino

© Alfred Eisenstaedt_The LIFE Picture Collection | Alfred Eisenstaedt, George Balanchine’s School American Ballet. New York, USA, 1936

Il programma espositivo del 2025 di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino prosegue con una grande mostra inedita, dal 13 giugno al 21 settembre, che celebra in Italia il fotografo Alfred Eisenstaedt. Autore della famosa immagine “V-J Day in Times Square”, in cui un marinaio bacia un’infermiera in mezzo a una folla festante al termine della Seconda Guerra Mondiale, Eisenstaedt è stato uno dei principali fotografi della rivista “Life”, per la quale ha raccontato il mondo e la sua contemporaneità attraverso uno sguardo divertito e indagatore. A trent’anni dalla sua morte e a ottanta dalla realizzazione del celebre scatto, l’esposizione curata da Monica Poggi presenta una selezione di 150 immagini, molte delle quali mai esposte, a partire dai primi scatti nella Germania degli anni Trenta, dove realizzò le inquietanti fotografie ai gerarchi nazisti, tra cui quella celeberrima a Joseph Goebbels. La mostra a CAMERA – la prima in Italia del 1984 – ripercorre tutto l’arco della sua carriera, passando dalla vita vertiginosa degli Stati Uniti del boom economico, al Giappone post-nucleare, fino alle ultime opere realizzate negli anni Ottanta.

Festival des Cabanes – Villa Medici, Roma

Dal 5 giugno al 29 settembre 2025, i giardini storici di Villa Medici ospitano la quarta edizione del Festival des Cabanes, un evento che trasforma lo spazio rinascimentale in un laboratorio di architettura sperimentale e sostenibile. Cinque “cabanes” – strutture temporanee progettate da team internazionali – dialogano con il paesaggio e la storia del luogo, offrendo nuove prospettive sull’abitare e sull’interazione tra arte, natura e architettura.

Elliott Erwitt – Palazzo Reale, Palermo

USA, Santa Monica, California, 1955 © Elliott Erwitt

Dal 28 maggio al 27 ottobre 2025, le Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale a Palermo ospitano la più grande retrospettiva mai realizzata in Sicilia dedicata a Elliott Erwitt, uno dei maestri della fotografia mondiale. La mostra, curata da Biba Giacchetti e Gabriele Accornero, presenta oltre 150 scatti che attraversano l’intera carriera del fotografo americano, celebre per il suo stile ironico, poetico e profondamente umano.

Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi. Veduta della mostra

Capolavori di Goya, Tiepolo, Canaletto, Le Brun, Liotard, Mengs e tanti altri maestri; spettacolari vedute di luoghi iconici del Grand Tour in Italia; il monumentale Sposalizio Mistico di Santa Caterina del pittore francese Pierre Subleyras, restaurato in diretta in mostra sotto gli occhi del pubblico; le sensuali curiosità del Gabinetto delle Antichità Erotiche ricostruito secondo la moda del Secolo dei Lumi. Agli Uffizi torna in scena il Settecento: ce lo riporta una grande esposizione, “Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi”, curata dal direttore Simone Verde e dalla responsabile della Pittura del Settecento Alessandra Griffo e allestita fino al 28 novembre nelle ariose sale affrescate al piano terreno del museo. Un’accurata selezione di circa 150 opere, tra dipinti e sculture, mobilia, porcellane, stampe ed un grande arazzo, molte esposte per la prima volta in Galleria, altre non più visibili da oltre dieci anni a causa dei lavori di ampliamento del museo. Obiettivo della mostra, raccontare ad arte un’epoca di cambiamenti cruciali per il pensiero, l’estetica, il gusto occidentale, e anche per gli stessi Uffizi, che nel Settecento si trasformarono compiutamente da scrigno dinastico di collezioni reali in museo moderno, il primo al mondo.

Pensare come una montagna #4 – GAMeC, Bergamo

Maurizio Cattelan,
Seasons

Aprirà il 7 giugno 2025 il quarto ciclo de Il Biennale delle Orobie – Pensare come una montagna, il programma della GAMeC che coinvolge le comunità del territorio grazie alla partecipazione di artiste e artisti internazionali. La mostra di Maurizio Cattelan, SEASONS si sviluppa come un percorso urbano nella città di Bergamo che riflette sulla ciclicità della vita e della storia, sull’ascesa e il crollo dei valori e sull’identità individuale e collettiva. Il progetto si articola in quattro sedi: una scultura nella Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione, due nuove opere nella GAMeC e nell’ex Oratorio di San Lupo, e un’installazione site-specific nello spazio pubblico cittadino, in collaborazione con il Comune di Bergamo. Sempre il 7 giugno, negli spazi industriali dell’ex roccatura del Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almè, Cecilia Bengolea presenta Spin and Break Free. A Dossena, Julius von Bismarck firma Landscape Painting (Mine), un trompe-l’œil che annulla la profondità della roccia trasformandola in superficie pittorica, interrogando la distinzione tra natura e cultura. A Roncobello, Francesco Pedrini presenta Magnitudo, un osservatorio celeste nato da una zona disboscata dall’insetto bostrico. Conclude il ciclo Mountain Forgets You, progetto di EX. per la ricostruzione del Bivacco Frattini sull’Alta Via delle Orobie, inteso come sede simbolica della GAMeC in alta quota: il percorso progettuale sarà esposto allo Spazio Zero del museo insieme a Thermocene, opera audiovisiva di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore che intreccia suoni d’ambiente e onde radio raccolti sui bivacchi delle Alpi.

Orizzonti | rosso – PM23, Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, Roma

PM23, Roma, 2025, Horizons Red, Photo Credit Whatever Milan

Con Orizzonti | rosso, mostra inaugurale del nuovo spazio PM23, la Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti propone una riflessione stratificata su questo pigmento arcaico e potentissimo, trasformandolo in chiave curatoriale per esplorare il dialogo tra arte e moda, tempo e identità. La sede, lo storico edificio di Piazza Mignanelli 23 a Roma – un tempo Propaganda Fide – è oggi riconvertito in piattaforma espositiva aperta alla sperimentazione e alla trasmissione del patrimonio culturale. L’intervento architettonico conserva la sacralità del luogo, trasfigurandola in un’esperienza sensoriale immersiva dove il sacro lascia spazio al sublime.

La mostra, visitabile gratuitamente fino al 10 giugno 2025, mette in relazione trenta opere d’arte moderna e contemporanea con cinquanta creazioni haute couture rosse disegnate da Valentino Garavani. Il rosso, cifra assoluta della maison, diventa così materia viva di un percorso che attraversa cinque decenni di storia della moda e del pensiero artistico. A curare il progetto sono Anna Coliva, storica direttrice della Galleria Borghese, e Pamela Golbin, già chief curator del MAD di Parigi: insieme costruiscono una drammaturgia visiva che alterna consonanze formali e dissonanze concettuali. Il visitatore è accolto da una scultura di Jeff Koons e da un ritratto di Valentino firmato Andy Warhol, accostati a un Picasso del 1932 e all’abito Fiesta del 1959, primo capolavoro del couturier. Chiude il percorso un busto di Francesco Vezzoli che lacrima rosso Valentino, in un finissage emotivo e quasi operistico.

Materia Vibrante – Vibrant Matter / Paloma Proudfoot. Tessitrici del Verbo  – Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo per l’arte contemporanea, Thiene, Vicenza

Bronwyn Katz, Markings of buried gold (2017), Salvaged wire and mattress lining; 186 x 151 x 25 cm, Courtesy l’artista e Fondazione Bonollo

A un anno dalla sua apertura, la Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo per l’arte contemporanea inaugura la stagione estiva con due esposizioni che riflettono la sua duplice vocazione curatoriale. Materia Vibrante – Vibrant Matter, a cura di Chiara Nuzzi, aperta fino al 7 novembre 2025, è la quarta mostra dedicata alla Collezione Bonollo e riunisce opere di artisti italiani e internazionali – tra cui Giorgio Andreotta Calò, Giulia Cenci, Jesse Darling e Sandra Mujinga – che esplorano la scultura come forma viva, attiva e interconnessa con le urgenze ecologiche e sociali del presente. La materia, lungi dall’essere inerte, diventa strumento critico e simbolico per immaginare nuove coesistenze.

Parallelamente, Paloma Proudfoot. Tessitrici del Verbo, curata da Elisa Carollo (alla sua prima collaborazione con la Fondazione), è la prima personale italiana dell’artista britannica Paloma Proudfoot, visitabile fino al 30 agosto 2025. La mostra ruota attorno a Speech Weavers, installazione ceramica che trasforma l’ascolto in un gesto visivo e scultoreo. Tra riferimenti al femminismo, alla psicoanalisi e al simbolismo medievale, Proudfoot riflette sul corpo come soglia mutevole tra individuo e mondo.

CARLO SCARPA E LE ARTI ALLA BIENNALE. Opere e vetri dalla Collezione Gemin – Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno (TV)

Carlo Scarpa e Luciano Gemin ad Asolo

Dal 22 giugno all’11 gennaio 2026, il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno presenta Carlo Scarpa e le arti. Dialoghi nella Biennale di Venezia, una mostra che esplora l’intenso rapporto tra l’architetto veneziano e il mondo dell’arte nel contesto della Biennale. Un sodalizio che ha profondamente segnato il suo percorso creativo e progettuale.

Curata da Mario Gemin e Orietta Lanzarini, l’esposizione riunisce opere di artisti come Gustav Klimt, Paul Klee, Alberto Giacometti, Giorgio Morandi, Arturo Martini, Alberto Viani, Osvaldo Licini e altri. In mostra anche una ventina di vetri progettati da Scarpa per Cappellin e Venini, alcuni suoi disegni autografi, e tre sculture già esposte alla Biennale del 1968. Tutti i lavori provengono dalla collezione di Luciano Gemin, offrendo uno sguardo unico sul dialogo tra architettura e arti visive nel Novecento italiano.

Strand – Zavattini. La fotografia è un ponte – Istituto centrale per la grafica, Roma

Paul Strand (New York 1890 – Orgeval 1976)
Luzzara (giorno di mercato), 1953
stampa B/N alla gelatina bromuro d’argento da negativo 35 mm
inv. ICGFP 8199

Dal 6 giugno al 20 luglio e dal 9 al 28 settembre 2025, l’Istituto centrale per la grafica di Roma presenta Strand – Zavattini. La fotografia è un ponte, una mostra che celebra il settantesimo anniversario della pubblicazione di Un paese (Einaudi, 1955), storico libro fotografico realizzato da Paul Strand e Cesare Zavattini. L’esposizione, curata da Francesco Faeta, Maura Picciau e Silvia Trisciuzzi, nasce da un’importante acquisizione realizzata nell’ambito di Strategia Fotografia 2023.

In mostra circa 50 fotografie in bianco e nero, documenti, audiovisivi e materiali d’archivio che raccontano l’amicizia e la collaborazione tra Strand e Zavattini, uniti dal desiderio di raccontare l’Italia rurale del dopoguerra attraverso una sociologia visiva pionieristica. Protagonista dell’esposizione è Portfolio Four, raccolta postuma di dieci scatti simbolo della ricerca visiva di Strand dal 1950 al 1973. Completano il percorso fotografie di Arturo Zavattini, testimone diretto del progetto a Luzzara, e di Hazel Kingsbury Strand. La mostra è anche occasione per celebrare i cinquant’anni dell’Istituto e ricordare l’importante retrospettiva del 1976 dedicata a Strand.

Alessandra Ferrini. I Saw a Dark Cloud Rise – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Alessandra Ferrini, I Saw a Dark Cloud Rise, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Dal 12 giugno 2025, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ospita I Saw a Dark Cloud Rise, mostra personale di Alessandra Ferrini curata da Bernardo Follini. L’esposizione si concentra sulle intersezioni tra memoria storica, tecnologia e ideologia, e nasce da un’indagine sull’eredità della violenza coloniale italiana in Libia.

Fulcro della mostra è una videoinstallazione a tre canali inedita, commissionata dalla Fondazione, che si sviluppa in due sale e riflette sugli anni della Guerra Italo-Turca (1911–1912), primo conflitto moderno a utilizzare l’aviazione e le tecnologie wireless in ambito militare. Il progetto indaga come l’ideologia nazionalista italiana dell’epoca abbia posto le basi culturali per l’ascesa del Fascismo.

Architetture trasparenti. Attraverso l’arte contemporanea – Villa Manin, Codroipo, Udine

Robert Irwin Multiple Configurations #1 2018 Acrilico 9′ 11″ × 8′ 5″ × 32″ Courtesy of the Estate of Robert Irwin, Pace Gallery and Sprüth Magers

Architetture trasparenti è l’esposizione che prende vita dall’8 giugno al 26 ottobre 2025 negli spazi monumentali di Villa Manin a Codroipo (UD), in un percorso giocoso e immersivo nell’arte contemporanea. La mostra, curata da Guido Comis, Linda Carello e Daniele Capra, è promossa da ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia – e rientra nel cartellone di eventi “GO! 2025&Friends”, collegato a “GO!2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura”. Il progetto nasce da una riflessione sul concetto di confine, non solo come linea geografica, ma come spazio mentale e percettivo, da attraversare e rimettere in discussione. Le installazioni esposte – dislocate tra le barchesse, il corpo centrale e il parco della villa – alterano la percezione dello spazio e invitano il visitatore a un’esperienza sensoriale e partecipativa. Tra gli artisti presenti: Robert Irwin, Dan Graham, Christina Kubisch, Jeppe Hein, Pae White, Giulio Paolini, Gabriel Dawe, Janusz Grünspek, Anna Pontel, Matteo Negri e lo studio Inside / Outside di Petra Blaisse.

Un itinerario tra volumi attraversabili, suoni immersivi e trasparenze materiche che invita il pubblico a esplorare il confine tra interno ed esterno, visibile e invisibile.

Van Eyck e le miniature rivelate – Palazzo Madama, Torino

Dal 23 maggio al 29 settembre 2025, Palazzo Madama di Torino ospita Van Eyck e le miniature rivelate, un raffinato progetto espositivo curato da Simonetta Castronovo, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La mostra valorizza una delle collezioni più preziose e fragili del Museo Civico d’Arte Antica: quella di manoscritti e miniature ritagliate, raramente esposta al pubblico per la sua delicatezza.

In mostra si possono ammirare 20 codici miniati, 10 incunaboli e circa 80 fogli e miniature databili tra il XIII e il XVI secolo, contestualizzati attraverso un accurato apparato grafico e didattico che accompagna il visitatore nella scoperta della storia dei manoscritti, delle tecniche di produzione, dei materiali utilizzati e delle dinamiche della circolazione libraria tra Medioevo e Rinascimento. Un’occasione per esplorare un patrimonio raro e poco noto, reso visibile grazie a un progetto di ricerca e valorizzazione di alta qualità scientifica.

Mohamed Keita. Porto Roma / Ottavio Celestino. Animal Question  / Roger Ballen. Animalism – Mattatoio, Roma

Roger Ballen, Sheep on cupboard, 2003

Al Mattatoio di Roma, dal 27 maggio al 27 luglio 2025, prende forma un trittico di mostre fotografiche che esplora da prospettive differenti i rapporti tra città, umanità e animalità. Porto Roma, a cura di Carmen Pilotto, presenta lo sguardo sensibile di Mohamed Keita su Roma come città-porto, luogo di passaggio, soglia e approdo: un racconto fotografico che si muove tra centro e periferie, tra presenze e silenzi, in un’indagine visiva che documenta e interpreta l’identità urbana. In parallelo, Animal Question, la personale di Ottavio Celestino (5–22 giugno), a cura di Michela Becchis e Nicoletta Provenzano, affronta il tema della relazione tra uomo e animale attraverso ritratti monumentali, citazioni storiche e riferimenti iconografici, componendo un atlante visivo tra mitologia, memoria e sacralità della figura animale. Conclude il percorso Animalism di Roger Ballen, a cura di Alessandro Dandini de Sylva, un’installazione immersiva e perturbante che sfuma il confine tra umano e animale in un universo visivo tipicamente “ballenesco”, dove fotografia, performance e suono si fondono in un teatro dell’assurdo ambientato nello stesso Mattatoio, ex luogo di morte diventato spazio di riflessione e metamorfosi.

True Colors. Tessuti: movimento, colori e identità – MAXXI L’Aquila, L’Aquila

True Colors. Tessuti: movimento, colori e identità – MAXXI L’Aquila

Dal 7 giugno al 16 novembre 2025, il MAXXI L’Aquila ospita True Colors. Tessuti: movimento, colori e identità, una mostra collettiva che esplora il tessuto come linguaggio artistico e mezzo di costruzione di narrazioni, spazi e relazioni. Curata da Monia Trombetta con Chiara Bertini, Fanny Borel, Donatella Saroli, l’esposizione presenta opere processuali, installazioni immersive e site-specific composte da abiti, fibre e tessuti, in dialogo con il contesto sociale e culturale abruzzese, dove l’arte tessile ha radici profonde.

Jean-Michel Jarre, Promptitude – MEET Digital Culture Center, Milano  

Jean-Michel Jarre, When Innocence meets connexion

Dal 4 giugno al 7 settembre 2025, il MEET Digital Culture Center di Milano presenta Promptitude, la prima mostra personale in Italia di Jean-Michel Jarre, pioniere della musica elettronica e sperimentatore visivo. L’esposizione esplora il potenziale creativo dell’intelligenza artificiale attraverso un corpus di opere visive generate con strumenti digitali, aprendo una riflessione sul rapporto tra artista e tecnologia.

La mostra è suddivisa in tre sezioni: First Prompts, che raccoglie i primi esperimenti visivi dell’artista con l’AI; Egregores, una serie di immagini che evocano archetipi e memorie collettive; e The Road to Promptitude, che racconta il processo creativo dietro il progetto, a partire dalla musica fino alla visualità. Promptitude è prodotta da Pigreco – Diffusione Immagine, con il patrocinio del Comune di Milano, e si inserisce nel programma del MEET dedicato all’arte digitale e immersiva.

Haley Mellin, Il Giardino delle Leopoldine – Museo Novecento, Firenze

Giardino delle Leopoldine, Museo Novecento Firenze, Ph. Camilla Fatticcioni

Dal 24 giugno 2025, il Museo Novecento di Firenze presenta Il Giardino delle Leopoldine, un progetto pionieristico promosso in collaborazione con l’artista e attivista ambientale Haley Mellin. L’intervento, il primo del suo genere in un museo italiano e in particolare all’interno di un chiostro rinascimentale, integra natura e arte contemporanea in una visione ecologica e rigenerativa degli spazi culturali.

Il Giardino delle Leopoldine nasce come risposta alle urgenze ambientali e culturali del nostro tempo, proponendo un nuovo modello di relazione tra istituzione museale, paesaggio e cittadinanza. Il giardino diventa così spazio di contemplazione e pratica artistica, in cui i processi naturali e la biodiversità dialogano con il linguaggio dell’arte e con l’architettura storica, fondendo contemplazione estetica e attivismo ecologico.

Mario Merz Prize – V edizione – Fondazione Merz, Torino

Petrit Halilaj Shkrëpetima, 2018 – Photo Renato Ghiazza

Dall’11 giugno al 21 settembre 2025, la Fondazione Merz di Torino ospita la mostra collettiva dedicata ai cinque finalisti della quinta edizione del Mario Merz Prize, sezione arte, a cura di Giulia Turconi. In esposizione le opere di Elena Bellantoni, Mohamed Bourouissa, Anna Franceschini, Voluspa Jarpa e Agnes Questionmark, artisti provenienti da contesti geografici e culturali differenti, uniti da una forte attenzione per il corpo e le urgenze sociali del nostro tempo.

Il percorso espositivo si sviluppa tra installazioni video, sculture e ambienti immersivi che invitano il pubblico a riflettere su tematiche come la protesta, il potere, l’identità e la memoria collettiva. Dal corpo come atto politico (Agnes Questionmark) alla “strada del pane” evocata da Bellantoni, passando per la riflessione sulla sorveglianza di Bourouissa e la sinestesia narrativa di Jarpa, fino al cinema meccanico e poetico di Franceschini: ogni opera propone un accesso sensibile e critico alla complessità contemporanea.

Jacopo Benassi. Libero – Loggia degli Abati, Palazzo Ducale, Genova

Dall’1 al 30 giugno 2025, Palazzo Ducale di Genova ospita la residenza d’artista di Jacopo Benassi, che trasforma Ducale Spazio Aperto in un laboratorio vivo e accessibile al pubblico. In questo contesto, Benassi realizzerà un’opera fotografica inedita, attivando lo spazio con incontri, workshop e una performance pubblica. Il progetto si concluderà con una presentazione speciale alla Loggia degli Abati e con l’ingresso dell’opera nella collezione permanente del Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce.

Dal 12 luglio al 14 settembre 2025, Jacopo Benassi. Libero prosegue e amplifica questo percorso, configurandosi come la più ampia mostra mai dedicata all’artista ligure. L’esposizione, curata da Francesco Zanot e allestita nella Loggia degli Abati, si concentra sulla produzione più recente, presentando una selezione di lavori iconici insieme a opere inedite nate proprio durante la residenza di giugno.

Antonello Viola, L’oro della laguna – Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

Isola d’Elba – Oro su blu reale chiaro e indaco 2024 Olio, matita e foglia d’oro su vetro 80 x 170 cm / 3 El.

Dal 20 giugno al 28 settembre 2025, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia ospita L’oro della laguna, personale di Antonello Viola (Roma, 1966), a cura di Elisabetta Barisoni. Allestita nelle Sale Dom Pérignon al secondo piano del museo, la mostra presenta una selezione di dipinti ad olio su vetro e carta giapponese, realizzati dall’artista negli ultimi quattro anni, molti dei quali esposti per la prima volta.

L’esposizione rinnova anche il dialogo con Giulio Aristide Sartorio, presente nelle sale adiacenti con il “Poema della vita umana”, in un confronto tra la classicità visionaria del passato e la sensibilità contemporanea di Viola. Un omaggio alla città di Venezia e alla sua eterna metamorfosi.

Ultraleggera – MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Torino

Dal 20 giugno al 31 agosto 2025, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino rende omaggio a uno dei più visionari protagonisti del car design, Marcello Gandini (1938–2024), con la mostra Ultraleggera. A design journey with Marcello Gandini between Italy and Qatar. L’esposizione, ospitata nella Project Room del museo, è curata da Marzia Gandini e Simone Carena. Il percorso espositivo ripercorre l’eredità progettuale di Gandini – autore di icone come la Lamborghini Miura, la Lancia Stratos, l’Alfa Romeo Carabo – mettendo in dialogo bozzetti, disegni e modellini originali con i lavori realizzati dagli studenti di VCUarts Qatar. Ne emerge una riflessione dinamica sul concetto di “movimento”, inteso non solo come forma automobilistica ma come impulso creativo e culturale.

It Takes Two. Opere video dalla Collezione Antonio Dalle Nogare – Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano

Marzia Migliora, 59 Passi, 2001 Video, colore, sonoro, 2’46”

Dal 13 giugno al 13 novembre 2025, la Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano inaugura It Takes Two, un nuovo ciclo di proiezioni di videoarte tratte dalla collezione privata della fondazione, curato da Eva Brioschi. Il progetto si svolge nella “Black Box”, lo spazio dedicato alla sperimentazione audiovisiva al piano terra dell’edificio, con una formula partecipativa che coinvolge artisti e pubblico in momenti di lettura e confronto.

Il titolo del ciclo allude ironicamente al “doppio ruolo” necessario per dare vita all’opera: quello dell’artista e quello dello spettatore. L’esperienza della visione si trasforma così in un dialogo intimo e immersivo. Il primo appuntamento, in programma venerdì 13 giugno alle ore 19:00, è dedicato a Marzia Migliora, con la proiezione delle opere 59 Passi (2001) ed Efi (2002), due lavori che esplorano memoria, corpo e identità attraverso il linguaggio visivo e sonoro.

L’incontro sarà accompagnato da un approfondimento a cura della direttrice artistica Eva Brioschi, con la partecipazione del curatore Lorenzo Fusi.

A Scientific Encounter: The Complex – Museo di Palazzo Poggi, Bologna

Palazzo Poggi

Dal 10 giugno al 31 agosto 2025, il Museo di Palazzo Poggi a Bologna ospita A Scientific Encounter: The Complex, una mostra che esplora le intersezioni tra arte contemporanea e patrimonio scientifico, prendendo ispirazione dalla figura di Luigi Ferdinando Marsili (1658–1730), fondatore dell’Istituto delle Scienze e delle Arti Liberali e pioniere della visione interdisciplinare tra scienza e arte.

Curata negli spazi storici dell’Istituto da cui nacque l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, la mostra prende il concetto di “Complesso” – teorizzato dallo stesso Marsili – come chiave di lettura per un dialogo tra discipline. Opere di artisti contemporanei internazionali vengono accostate a oggetti e strumenti provenienti dalle collezioni del museo: anatomia, ottica, chimica, geografia, scienza nautica, fisica e astronomia diventano i punti di partenza per riflessioni e sperimentazioni artistiche. The Complex si presenta come un laboratorio di possibilità, in cui l’arte reinterpreta il sapere scientifico e lo restituisce al pubblico con nuovi livelli di senso, rendendo visibile l’inesauribile fertilità dell’incontro tra ricerca e immaginazione.

Renata Boero, Teleri – Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, Macerata

Renata Boero, Teleri – Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, Macerata

Dal 4 giugno al 9 novembre 2025, i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata presentano Teleri, una grande mostra dedicata a Renata Boero, a cura di Vittoria Coen e Giuliana Pascucci. L’esposizione, promossa dal Comune di Macerata con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti e dell’Università degli Studi della città, ripercorre la carriera di una delle protagoniste più originali dell’arte italiana del secondo Novecento.

In mostra una selezione di opere monumentali realizzate tra la metà degli anni Settanta e i primi Duemila, che testimoniano la continua sperimentazione dell’artista con materiali naturali e pigmenti vegetali, in un linguaggio pittorico al tempo stesso arcaico e contemporaneo. I cicli esposti rivelano la capacità di Boero di fondere arte, natura e sapere alchemico, restituendo alla pittura una dimensione sensoriale e meditativa. Teleri è un’occasione per approfondire la poetica di una figura pionieristica dell’arte al femminile in Italia, capace di riscrivere la relazione tra gesto, supporto e materia.

63° Premio Faenza – Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea – MIC, Faenza

Edizione 62 del Premio Faenza

Dal 28 giugno al 30 novembre 2025, il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza – ospita la 63ª edizione del Premio Faenza, storica Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea, tra le più importanti al mondo nel settore. Con una storia lunga oltre 80 anni, la manifestazione rappresenta un punto di riferimento per artisti e appassionati della ceramica contemporanea.

La mostra presenta una selezione di 108 artisti provenienti da 41 Paesi, scelti da una giuria internazionale composta da Claudia Casali (direttrice del MIC), Hyeyoung Cho, Valentins Petjko e Marco Maria Polloniato. Gli artisti sono divisi in due categorie – under 35 e over 35 – e propongono un ampio spettro di linguaggi contemporanei che utilizzano la ceramica come mezzo espressivo, spaziando dalla scultura alla performance, dall’installazione alla sperimentazione materica.

La cerimonia di premiazione si terrà il 27 giugno 2025 alle ore 18, in occasione dell’inaugurazione. Il Premio Faenza si conferma così come osservatorio privilegiato della scena artistica internazionale e come piattaforma di dialogo e valorizzazione della ceramica d’arte nel contemporaneo.

Isole e Idoli – Museo MAN, Nuoro

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio – stampa fotografica analogica del 1975, 23,5×29,5 cm, collezione privata © Martini & Ronchetti, courtesy Archives Florence Henri

Dal 27 giugno al 16 novembre 2025 il Museo MAN di Nuoro presenta Isole e Idoli, una grande mostra collettiva a cura di Chiara Gatti e Stefano Giuliani, con il contributo di Matteo Meschiari. Il progetto, realizzato con il supporto della Fundació Pilar i Joan Miró di Maiorca, del Musée du Louvre e della Fondation Giacometti, esplora le connessioni profonde tra l’insularità e il potere simbolico delle figure totemiche.

Attraverso oltre 70 opere, fra reperti archeologici e capolavori del modernismo europeo, la mostra ricostruisce l’influenza delle civiltà arcaiche insulari – dalla Sardegna alla Polinesia, dalla Bretagna alle Cicladi – sull’immaginario di artisti come Gauguin, Pechstein, Miró, Arp, Matisse e Giacometti. La figura dell’idolo viene reinterpretata non come oggetto esotico, ma come archetipo universale, custode del sacro e ponte tra passato e presente.

Il percorso si articola come un arcipelago tematico, in cui sculture cicladiche, statue Moai, menhir antropomorfi e opere moderne dialogano nello spazio, guidate da un allestimento immersivo firmato dall’architetto Giovanni Maria Filindeu. Una sezione speciale è dedicata agli idoli preistorici della Sardegna, con focus sul toro, la Dea Madre, le figure capovolte e le statue-menhir. Isole e Idoli offre così un affondo antropologico e visivo sul concetto di alterità, spiritualità e metamorfosi delle forme nel tempo.

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