04 maggio 2025

Le mostre da non perdere a Venezia durante la Biennale di Architettura

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In occasione della Biennale Architettura 2025, Venezia si trasforma in un palcoscenico diffuso di visioni e progetti. Ecco le mostre imperdibili da visitare in città

 

L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia – Palazzo Ducale

L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia – Palazzo Ducale

Dal 30 aprile al 29 settembre 2025, le sale dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale accolgono L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia, una mostra che illumina le relazioni artistiche e spirituali tra la Serenissima e l’isola di Creta. Curata da Chiara Squarcina, Katerina Dellaporta e Andrea Bellieni, l’esposizione ricostruisce la fiorente scuola veneto-cretese, fucina di maestri come Dominikos Theotokopoulos, noto come El Greco. Un percorso visivo e simbolico lungo la rotta del Mediterraneo orientale, dove l’oro delle icone non è solo materia pittorica, ma segno di una devozione profonda e di un raffinato dialogo culturale tra Oriente e Occidente.

SMAC San Marco Art Centre, Venezia

SMAC – San Marco Art Center

​Dal 9 maggio al 13 luglio 2025, il SMAC San Marco Art Centre di Venezia presenta due mostre: For All That Breathes On Earth: Jung Youngsun and Collaborators, prima grande retrospettiva internazionale dedicata a Jung Youngsun, pioniera dell’architettura del paesaggio in Corea del Sud, a cura di Jihoi Lee e co-organizzata con il National Museum of Modern and Contemporary Art (MMCA) di Seoul; Migrating Modernism: The Architecture of Harry Seidler, una retrospettiva dedicata all’architetto austriaco naturalizzato australiano Harry Seidler (1923–2006). Curata da Ann Stephen e Paolo Stracchi dell’Università di Sydney, in collaborazione con il Chau Chak Wing Museum, la mostra esplora l’opera di Seidler attraverso disegni, modelli, fotografie e documenti personali.

Luc Tuymans – Basilica di San Giorgio Maggiore, Venezia

Luc Tuymans – Basilica di San Giorgio Maggiore, installation view, ph Marco Furio Magliani.

Dal 9 maggio 2025, la Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia ospita un’intervento site-specific del celebre artista belga Luc Tuymans. La mostra, promossa da Benedicti Claustra Onlus e Draiflessen Collection, presenta due grandi dipinti inediti concepiti per il presbiterio monastico. Le opere, ispirate a ricordi visivi dei viaggi dell’artista, prendono temporaneamente il posto dei teleri seicenteschi di Jacopo Tintoretto, attualmente sottoposti a restauro. Un’occasione unica per osservare il dialogo tra arte contemporanea e sacralità storica, in uno dei luoghi più suggestivi di Venezia. La mostra sarà visitabile fino a fine 2025.

Weaving: Between Land and Sea – CASA YALI, Venezia

Deborah Needleman, Weaving Between Land and Sea, foto di Giacomo Bianco, courtesy CASA YALI_1

Dall’8 maggio all’8 agosto 2025, CASA YALI ospita Weaving: Between Land and Sea, la prima mostra dell’artista e intrecciatrice americana Deborah Needleman. Dopo un periodo di residenza in cui ha trasformato lo spazio in un laboratorio aperto, Needleman presenta una serie di opere tessili ispirate alla natura e alla relazione tra terra e mare. Il percorso espositivo riflette un approccio profondamente artigianale e meditativo, in cui il gesto dell’intrecciare diventa anche strumento di connessione con il territorio veneziano e con la comunità. Una mostra intima e sensoriale, che mette al centro il processo tanto quanto il risultato.

John Robinson, The Shed, vista dell’installazione – Courtesy 10 & ZERO UNO

The Shed

Dal 8 maggio al 19 luglio 2025, la galleria 10 & ZERO UNO di Venezia presenta The Shed, mostra personale dell’artista britannico John Robinson. Fulcro dell’esposizione è un capanno trasformato in ambiente performativo, dove l’artista mette in scena due azioni intime e simboliche: la rievocazione di una festa di compleanno d’infanzia e una lettura dei tarocchi con carte create appositamente per il progetto. Attraverso questi rituali, Robinson esplora memoria, identità e destino, con una pratica che intreccia performance, installazione e arte partecipativa. L’esperienza è immersiva e invita il pubblico a entrare fisicamente ed emotivamente nello “shed” dell’artista.

1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia – LE STANZE DEL VETRO

1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, installation view, ph. Enrico Fiorese

Fino al 23 novembre 2025, LE STANZE DEL VETRO sull’Isola di San Giorgio Maggiore ospitano la mostra 1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, a cura di Marino Barovier. Il percorso espositivo ripercorre un decennio fondamentale nella storia del vetro artistico veneziano, concentrandosi sul ruolo che Murano ebbe nelle edizioni della Biennale comprese tra l’inaugurazione del Padiglione Venezia (1932) e la sospensione della manifestazione a causa della Seconda Guerra Mondiale. Un viaggio nel tempo attraverso pezzi storici e documenti d’archivio, che conferma la centralità del vetro muranese nel panorama artistico internazionale del Novecento.

Di storie e di arte. Tre secoli di vita a Palazzo Vendramin Grimani – Fondazione dell’Albero d’Oro, Venezia

Di Storie e di Arte Fondazione dell’Albero d’Oro ph © Ugo Carmeni 2025

Fino al 23 novembre 2025, la Fondazione dell’Albero d’Oro apre le porte della sua sede con Di storie e di arte. Tre secoli di vita a Palazzo Vendramin Grimani. La mostra, curata da Massimo Favilla e Ruggero Rugolo con l’allestimento di Daniela Ferretti, ripercorre la storia architettonica, culturale e sociale di uno dei più raffinati palazzi affacciati sul Canal Grande. Attraverso dipinti, oggetti d’arte e documenti storici, si ricostruiscono le vicende delle famiglie che lo abitarono, offrendo un affresco vivido della vita aristocratica veneziana dal Settecento in poi.

Il Correr di Carlo Scarpa. 1953–1960 – Museo Correr, Venezia

Allestimento-Correr-Scarpa-1960

Dal 1° maggio al 19 ottobre 2025, il Museo Correr di Venezia dedica una mostra approfondita a Il Correr di Carlo Scarpa. 1953–1960, esplorando l’opera dell’architetto veneziano nel riallestimento degli spazi museali. La mostra si concentra sulla Quadreria al secondo piano, dove l’apparato espositivo originale è rimasto intatto, e sulle sale del primo piano, in parte alterate, oggi al centro di un progetto di recupero filologico. Fotografie d’epoca, arredi originali, vetrine, teche e i celebri cavalletti testimoniano l’attenzione di Scarpa per il dettaglio, la funzione e l’artigianalità. Un’occasione unica per riscoprire l’eredità museografica di uno dei maestri dell’architettura del Novecento.

The Shape of Things to Come – Negozio Olivetti, Venezia

In occasione della Biennale Architettura 2025, dall’8 maggio al 28 settembre, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano presenta al Negozio Olivetti di Piazza San Marco la mostra The Shape of Things to Come del duo di designer Formafantasma, a cura di Bartolomeo Pietromarchi. Il progetto si inserisce in dialogo diretto con il celebre spazio progettato da Carlo Scarpa, icona dell’architettura moderna, e con la storia dell’Olivetti, azienda simbolo di innovazione tecnologica, design d’avanguardia e impegno sociale. Un percorso che riflette sul futuro attraverso il filtro della memoria architettonica, culturale e produttiva italiana.

Matteo de Mayda, Una barena intera – Panorama, Venezia


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Panorama Venezia
Matteo de Mayda “Una barena intera”

Dal 9 maggio al 15 giugno 2025, Una barena intera di Matteo de Mayda è protagonista del settimo appuntamento del ciclo Surroundings, curato da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e realizzato in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia. Allestita in Campiello San Zulian da Panorama Venezia (spazio no profit fondato da MAY Communication & Events, Giovanni Paolin e Filippo Zammattio), nel cuore della città, la mostra si concentra sul fragile ecosistema delle barene lagunari, un ambiente tipico ma sempre più minacciato. Unendo fotografie contemporanee e materiali d’archivio ottocenteschi, de Mayda propone un affascinante mosaico visivo e temporale che invita a riflettere sull’impatto umano e sulla conservazione di queste terre sospese tra acqua e cielo.

Corpi Moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento – Gallerie dell’Accademia

Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento. Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgion, 2025, Gallerie dell’Accademia di Venezia, exhibition view, foto di Andrea Avezzù

Fino al 27 luglio 2025, le Gallerie dell’Accademia di Venezia ospitano la mostra Corpi Moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento, un’indagine sull’evoluzione della rappresentazione del corpo umano nel tardo Quattrocento, fra arte e scienza. A cura di Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia, l’esposizione si sofferma sulla nascita di un nuovo paradigma visivo e culturale, passando per i capolavori di Leonardo, Michelangelo, Dürer, Giorgione e altri grandi artisti. In una dicotomia in bilico fra studi anatomici e nudi idealizzati, il corpo umano diventa campo di desiderio, conoscenza e costruzione identitaria.

Tatiana Trouvé, La strana vita delle cose – Palazzo Grassi

Tatiana Trouvé, Hors-sol, 2025, Collection of the artist © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia. Ph. Marco Cappelletti and Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti Studio © Palazzo Grassi, Pinault Collection

A Palazzo Grassi approda La strana vita delle cose, la prima monografica in Italia di Tatiana Trouvé. Pinault Collection si è fatto promotore di un progetto ambizioso inaugurando la più grande mostra personale dedicata all’artista franco-italiana, curata da Caroline Bourgeois, conservatrice capo presso la collezione e James Lingwood, curatore indipendente ed ex co-direttore di Artangel.

Patricia Leite, Cold Water – Palazzetto Tito

Patricia Leite, Cold Water | Água fria (2025; olio su legno, 220 x 160 cm). Su concessione dell’artista e di Mendes Wood DM, São Paulo, Brussels, Paris, New York. Foto: EstudioEmObra

Dal 6 maggio al 27 luglio 2025, presso gli spazi espositivi del Palazzetto Tito, l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia presenta la personale della pittrice brasiliana Patricia Leite.  Con Cold Water, curata da Milovan Farronato, si introducono nelle vuote stanze del palazzo paesaggi che provengono da lontano e, celebrando il Brasile, restituiscono realtà naturalistiche filtrate da una dimensione interiore composta di silenzi, pause e luce rarefatta. Le sue tele non raffigurano luoghi: li sognano. Una cascata verticale simboleggia un pensiero che scende lentamente; una caverna si apre come un rifugio da cui osservare il mondo da lontano; i fuochi d’artificio tremano sull’acqua come ricordi sfocati.

Diagrams – Fondazione Prada

Fondazione Prada, Diagrams

Fondazione Prada presenta Diagrams, il progetto espositivo dello studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas. La mostra sarà ospitata nella sede veneziana di Ca’ Corner della Regina dal 10 maggio al 24 novembre 2025. I diagrammi, promossi a veicolo comunicativo dell’intero percorso espositivo, introducono nelle sale del palazzo settecentesco una riflessione sul rapporto che intercorre tra intelligenza umana, fenomeni scientifici e culturali e analizza i vari modi di atteggiarsi della conoscenza e dell’informazione contestualmente all’affermarsi di nuove tecnologie. Diagrams intende proiettare l’attenzione del pubblico sul potere comunicativo delle rappresentazioni grafiche, strumenti di indagine suscettibili di veicolare la percezione della realtà. L’allestimento è articolato attorno a nove temi principali, nove urgenze che i diagrammi documentano: salute, disuguaglianza, migrazione, Ambiente naturale, Risorse, Guerra, Verità.
Sculture, disegni di grandi dimensioni e installazioni site-specific dialogano in loro lungo un percorso espositivo che alterna memoria, sogno e artificio.

Kengo Kito, Lines e riapertura del Cortile dell’Agrippa – Palazzo Grimaldi

Museo Archeologico Nazionale di Venezia

Il Museo archeologico nazionale di Venezia riapre dal 6 maggio il Cortile dell’Agrippa, storico ingresso in piazzetta San Marco, di fronte a Palazzo Ducale, e fortissimo segno nella direzione di una maggiore inclusività e di una rinnovata accoglienza al pubblico.
In occasione della riapertura, il Museo ospita LINES, un’installazione site-specific dell’artista giapponese Kengo Kito sostenuta da anonymous art project e curata da Masahiko Haito, che troverà sede nel Cortile dell’Agrippa e nella Sala V del Museo, innescando una riflessione sull’interazione tra arte e spazio pubblico, tra eredità culturale e architettura, proprio in dialogo con la città di Venezia che ospita in quel periodo la Biennale Architettura 2025. Il cortile diventa spazio polifunzionale e didattico, segnando un importante passo nell’organizzazione e valorizzazione del patrimonio archeologico di Venezia.

Thomas Schütte, Genealogies – Punta della Dogana

Thomas Schütte, Mann im Wind II, 2018, Pinault Collection; Mann im Wind I, 2018, Pinault Collection; Mann im Wind III, 2018, Pinault Collection; DEKA Fahnen, 1989, Courtesy the artist and Peter Freeman, Inc., New York/Paris. Installation view, “Thomas Schütte. Genealogies”, 2025, Punta della Dogana, Venezia. Ph. Marco Cappelletti © Palazzo Grassi – Pinault Collection © Thomas Schütte, by SIAE 2025

La Pinault Collection presenta Genealogies, la grande retrospettiva dedicata a Thomas Schütte in mostra a Punta della Dogana fino al 23 novembre 2025.
Un’imponente monografica che attraversa la produzione dell’artista tedesco dagli anni ‘70 a oggi, connotata da una forte commistione di stili e tecniche. Sculture, modelli architettonici, fotografie, disegni e incisioni testimoniano un vero e proprio repertorio in costante evoluzione che, stando alle parole dell’artista, mira a «introdurre nel mondo un punto interrogativo distorto». Un’esposizione che, come deduciamo dal titolo, intende tracciare genealogie concettuali e formali in un corpus di lavoro molto variegato.

The Evil Eye – Espace Louis Vuitton

The Evil Eye – Espace Louis Vuitton

Dal 9 maggio al 23 novembre 2025, l’Espace Louis Vuitton Venezia ospita la mostra The Evil Eye di Clément Cogitore, nell’ambito del programma Beyond the Walls della Fondation Louis Vuitton, volto a rendere l’arte contemporanea accessibile a tutti.
Mescolando film, video, installazioni e fotografie, l’opera vincitrice del Prix Marcel Duchamp 2018 esplora il potere manipolatorio delle immagini pubblicitarie e la loro influenza sulla percezione collettiva. Un grande schermo LED mostra ritratti femminili provenienti da diversi database e accompagnati da una voce femminile che evoca la scomparsa dell’umanità: «Tutte queste donne […] – ha affermato il regista – le vedo come raccolte in un’enciclopedia dei viventi, un archivio commerciale del tempo presente».

Gli Eventi collaterali della Biennale Architettura 2025

The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel

Sono 11 gli Eventi Collaterali che arricchiscono il programma ufficiale di questa 19. Mostra Internazionale di Architettura. Queste mostre indipendenti, ammesse dal Curatore e dislocate su diverse sedi della città, offrono sguardi complementari e alternativi sul ruolo dell’architettura nel mondo contemporaneo, arricchendo il pluralismo di voci già rintracciabile nella Mostra Internazionale.
Tra gli eventi in programma, Il Catalonia in Venice_Water Parliaments: Projective Ecosocial Architectures esplora le architetture ecosociali ai Docks Cantieri Cucchini, mentre Deep Surfaces.  Architecture to enhance the visitor experience of UNESCO sites, organizzato da UNESCO a Palazzo Zorzi, riflette sul ruolo dell’architettura nei siti UNESCO. A Palazzo Mora, Intelligens. Talent celebra i giovani talenti europei con gli EUmies Awards. Dal Taiwan arriva NON-Belief: Intelligens of Precarity a Palazzo delle Prigioni, mentre Macao e Hong Kong dialogano con il futuro nella doppia mostra all’Arsenale (Parallel Worlds, Exhibition from Macao, China). Nella stessa area, Projecting Future Heritage: A Hong Kong Archive racconta l’archivio culturale di Hong Kong come progetto vivo e identitario. Alla Fondazione Cini, Jean Nouvel presenta The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel, il progetto della Fondation Cartier in un dialogo tra spazio e linguaggio visivo; l’Arabia Saudita propone Rooted Transience: AlMusalla Prize 2025 all’Abbazia di San Gregorio. Palazzo Diedo ospita The Next Earth: Computation, Crisis, Cosmology, una riflessione su crisi e cosmologia con un approccio interdisciplinare e sperimentale, mentre La Fucina del Futuro accoglie The SKYWALK di Platform Earth. Infine, unEarthed / Second Nature / PolliNATION, ai Giardini della Marinaressa, realizzata da studenti e docenti del Virginia Tech Honors College insieme a Cloud 9 Architecture.

Otras montañas, las que andan sueltas bajo el agua – Ocean Space

Tessa Mars, “a call to the ocean”, 2025. Vista della mostra “otras montañas, las que andan sueltas bajo el agua” [altre montagne, dissolte sotto l’acqua]“, Ocean Space, Venezia. Commissionata da TBA21–Academy. Foto: Jacopo Salvi
L’ex chiesa di San Lorenzo a Venezia, oggi sede di Ocean Space, accoglie due nuove installazioni site-specific che si iscrivono nella cornice delineata dall’esposizione otras montañas, las que andan sueltas bajo el agua, il nuovo progetto di TBA21-Academy, a cura di Yina Jiménez Suriel, in mostra fino al 2 novembre 2025.

Dominante nello spazio espositivo della Chiesa di San Lorenzo la video installazione A shipwreck is not a wreck di Nadia Huggins, uno scheletro di un relitto capovolto che l’osservatore attraversa, accompagnato dalle proiezioni di creature che lo abitano: rocce, coralli, grosse meduse gelatinose, esseri umani e mangrovie. Il naufragio, da simbolo di deriva e distruzione, si traduce in luogo di rinascita, una macchina rigenerativa per un nuovo ecosistema. L’artista haitiana Tessa Mars presenta, invece, la sua installazione pittorica a call to the ocean, un’opera che ci chiama ad indagare il rapporto simbiotico tra uomo e natura, scegliendo figure a metà tra umano e inorganico, creature immerse in un sonno profondo che si fondano con le catene montuose.

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