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L’impressionismo digitale ed esistenziale di Rovers Malaj in mostra a Napoli
Mostre
Dalle opere di Rovers Malaj sembra provenire il rumore del battito d’ali ma senza che se ne possa sentire il suono. Albanese di origine, ha vissuto per molto tempo a Venezia e ora è di base a Bruxelles. Durante gli anni di formazione ha sviluppato un approccio distintivo che definisce «Impressionismo digitale», in cui decostruisce immagini d’archivio di tecnologie obsolete.
La sua personale Velluto rosa, a cura di Massimiliano Maglione, in mostra alla Nami Gallery di Napoli fino al 19 giugno 2025, presenta visioni “iporealistiche” che, attraverso contrasti cromatici erosi, mettono in dubbio il confine tra passato e futuri speculativi. Le sue opere sono avvolte da un filtro esistenziale che sa di nostalgia, questo rosa di cui sono fatti il cielo, l’aria, persino le figure che abitano le tele e che trasudano un senso di non finito. L’attesa che si percepisce in queste opere ricorda, per certi aspetti, la tenera poesia di Pascoli ma assume i toni esistenziali di quella di Ungaretti. Il dolore, il distacco, quel sentimento del tempo che scende come una pioggia di colore amara sulla superficie pittorica, subisce delle variazioni di colore che suggeriscono una profonda riflessione sulla memoria.

La stasi che precede il movimento, appena accennato, di un’antica bicicletta o del marciare lento di un soldato visto di spalle, proiettano la ciclicità di un tempo che va per inerzia come se si potesse riavvolgere. Come in un film d’essai muto, prendono vita storie immaginate che potrebbero appartenere a epoche passate oppure rimanere estremamente ancorate al presente, come in un gioco di prestigio.

Nell’opera Reparto speciale – dedicato ai piccioni viaggiatori e all’invenzione della fotografia aerea con i piccioni di Julius Neubronner – Rovers mescola immagini storiche e invenzioni curiose del passato, mentre in Bloody Mary si scopre una sensibilità che attinge dall’espressioni più vere dell’amicizia partecipata e della condivisione.
Un’altra sottostruttura appena leggibile viene dai disegni preparatori, che non sono stati cancellati dall’artista, a voler sottolineare la fragilità di certe forme che sembrano destinate a sbiadire fino a perdersi completamente nel colore.

I disegni però sono anche legati al mondo dei prototipi scientifici e militari, non è un caso che tra i soggetti siano spesso presenti dei veicoli a due o più ruote che trasportano persone o animali. In Arriva Mr Opening, l’artista invita infatti a riflettere sull’ingegno umano, ritraendo un elegante inventore alla guida di un motociclo a più ruote, che fa da apripista come modello da brevettare per futuri nuovi congegni immaginari. Ma quest’ultimi sono sempre appena accennati, mai definiti e dalle forme vagamente metafisiche e dal profumo surrealista.

Se inizialmente sembra di situarsi di fronte a un sogno fatto di figure che affondano nel velluto rosa, la sensazione che ne scaturisce in un momento successivo è di sfogliare un album di vecchie fotografie che si sono deformate col tempo e che, similmente all’umor acqueo, nutrono con la loro consistenza liquida le singole pennellate. Infine, l’atmosfera di immobilità quasi fotografica che in parte regna sui singoli soggetti delle tele manipola lo spazio con un andamento dinamico che libera l’immaginazione.
