22 aprile 2021

‘Reflections’: la mostra di Venice Galleries View sulla piattaforma Vortic

di

Nove artisti per la mostra virtuale che racconta le atmosfere veneziane, organizzata dalle gallerie unite in Venice Galleries View

Ilaria Abbiento, Mar Mediterraneo, 2017. Courtesy l'artista

Fino al 29 maggio è online sulla piattaforma Vortic l’esperienza collettiva delle nove gallerie veneziane della rete Venice Galleries View: “Refelections“.

Venice Galleries View propone, in uno spazio espositivo virtuale, il lavoro di nove artisti che, mediante diversi media, declinazioni e sfumature, possano stimolare quelle riflessioni e trasmettere quelle sensazioni che solo Venezia è in grado di dare ai suoi abitanti e visitatori. Le opere esposte sono di Gayle Chong Kwan (con la Galleria Alberta Pane), Andrew Huston (Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery), Jessica Louhglin (Caterina Tognon vetro contemporaneo), Lore Bert (La Galleria di Dorothea Van Der Koelen), Eduard Angeli (IKONA gallery), Maurizio Donzelli (Marignana Arte), Agostino Bergamaschi (marina bastianello gallery), David Rickard (Galleria Michela Rizzo), Alex Hartley (Victoria Miro Venice).

Facendo riferimento al frammento di Goethe di Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87 in cui egli descrive il girovagare per la città così: «La luce del sole fa brillare i colori; le onde  sono così leggere, che si direbbe potere queste alla loro volta fare le parti di luce. E la stessa cosa si può dire della tinta del mare; tutto è chiaro, limpido, trasparente, sia l’onda spumante, siano gli sprazzi di luce, fra cui io occupo un punto impercettibile». La mostra, quindi,  si concentra sul rendere al pubblico, lontano dalla città, l’esperienza della visita a Venezia. Qui la luce e l’acqua sono elementi intrinseci: una costante sono i leggiadri sprazzi luminosi che affiorano sull’acqua per riflettersi poi sui muri dei palazzi con giochi di luci e ombre, che disegnano sulle pareti motivi ondulatori e vibranti. La luce che si riverbera nell’acqua e le trasparenze che giocano sulla superficie dell’acqua restituiscono una città che vede costantemente se stessa e il suo doppio, riflesso e ondeggiante. In questo turbinio di sensazioni anche l’uomo che esperisce Venezia esiste con il suo riflesso: occupa, infatti, “un punto impercettibile” e si interroga su quale sia il suo posto nel mondo.

Reflections, Online group exhibition on VORTICc, Courtesy Venice Galleries View

Per “Reflections” le gallerie di Venice Galleries View propongono opere che ripercorrono questi sentimenti ed emozioni, attraverso opere di diversa natura: fotografie, pitture, lavori su carta, su vetro e mixed media.  

Le trasparenze – siano esse del vetro, delle fotografie, delle pitture – e i riflessi, siano essi geometrici, sinestetici o concettuali sono l’essenza dei lavori proposti che, ricalcando il duplice significato del titolo (riflessi-riflessioni), sono stati scelti con l’obiettivo di trasmettere al pubblico, al di fuori della città, quelle sensazioni descritte da Goethe.

La Galleria Alberta Pane presenta la serie fotografica Kew/Pamplemousse di Gayle Chong Kwan: questa serie offre un viaggio visivo dove il tempo, la storia e la natura sembrano fluire l’una nell’altra, lasciandoci la possibilità di avere l’esperienza attraverso la visione di rinnovare le nostre percezioni ed esplorare nuove prospettive. Nella serie Tides di  Andrea Huston, artista rappresentato da Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery, emerge il legame dell’artista con la città e la laguna. Le opere sono caratterizzate dalla luminosa essenza cromatica dei riflessi dell’acqua, che rispondono alle tensioni emotive provate durante le maree, ed esprimono in forma bidimensionale l’effetto delle forze del sole e della luna sulle acque della laguna. I paesaggi di Jessica Loughlin (Galleria Caterina Tognon) incarnano il passaggio effimero dell’acqua nel deserto. Per realizzare opere come  Unfolded Continuum, l’artista ha inventato una tecnica unica che genera opere che alludono all’ombra, al riflesso e alla rifrazione, e che suggerisce il passaggio dell’acqua, che bagna la terra e lascia le impronte del suo passaggio, per poi evaporare e condensarsi nuovamente in una nuvola. Alternando trasparenze a spirali biancastre, i suoi lavori evocano uno stato meditativo che rispecchia la sua fascinazione nei confronti della bellezza del vuoto. Nell’opera Steps in Blue, l’artista Lore Bert (Galleria Dorothea van der Kolen) utilizza carta giapponese bianca e blu e foglia d’oro. Le forme geometriche realizzate in carta non solo creano una sorprendente percezione visiva ma indica anche l’idea del riflesso usando l’immagine dei “passi”. I dipinti di Eduard Angeli, presentati da IKONA Gallery,  sono caratterizzati dalla poetica dei “resti”, del vuoto, delle rovine lasciate da un’umanità che scompare. Nel rappresentare la città di Venezia, egli sceglie una “Venezia minore”, fatta di canali secondari e fondamenta deserte, il cui silenzio e solitudine diventano la voce della condizione umana, nel suo isolamento e nella sua malinconia. Marignana Arte presenta la serie Mirrors di Maurizio Donzelli, in cui si crea un effetto ottico che distorce l’immagine originale e spinge l’osservatore a riflettere sulla sua stessa identità e percezione. La capacità di queste opere di riflettere e allo stesso tempo distorcere l’immagine, infatti, corrisponde anche alla comprensione imperfetta del contesto circostante, tipica dell’uomo. Proseguendo nel tour virtuale troviamo Prima di essere sole, fotografia di Agostino Bergamaschi marina bastianello gallery: in quest’opera il soggetto, ossia il Pantheon, diventa quasi irriconoscibile, dando vita a un’immagine che evoca una nuova dimensione. L’essenziale geometricità della cupola dell’edificio ha il potere di dare vita a un nuovo ambiente: le forme circolari del sole e della cupola stessa sembrano interagire in una relazione di attrazione gravitazionale, come se fossero due pianeti. La Galleria Michela Rizzo presenta Vertical Horizon  di David Rickard: questo video rivolge lo sguardo a Ovest da due luoghi agli antipodi, il Tasman Sea a Hokitika, Nuova Zelanda (S 42° 42.25, E 170° 58.50) e il North  Atlantic Ocean ad Abuin, Spagna (N 42° 42.25 W 9° 1.50). Riallineando su un orizzonte verticale le due scene si forma la visione continua di due luoghi intercambiabili ma diametralmente opposti. Infine la galleria Victoria Miro propone l’artista Alex Hartley, con la serie The Houses, la quale coniuga fotografia e elementi pittorici sovrapposti, nell’indagare il confine tra interno ed esterno, naturale e artificiale, spazio pubblico e privato, bidimensionale e tridimensionale. Le sue opere offrono allo spettatore nuovi modi di fare esperienza e di ripensare a ciò che lo circonda. 

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