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Grecia, un nuovo super museo per l’archeologia subacquea: il Pireo cambia volto
Musei
In Grecia, entro l’estate 2026, presso il porto turistico del Pireo, sorgerà il Museo delle Antichità Subacquee, un progetto monumentale che ha beneficiato del finanziamento di circa 93 milioni di Euro da parte dell’Unione europea. Il complesso museale, che si estenderà su una superficie di 26mila metri quadrati, ospiterà 2.500 reperti archeologici rinvenuti nelle profondità marine della Grecia, attualmente conservati a Pylos, nel Peloponneso, e nelle isole di Rodi e Paros.
Nelle scorse settimane, il Primo Ministro della Grecia, Kyriakos Mītsotakīs, accompagnato dalla Ministra della Cultura Lina Mendoni e dal sindaco del Pireo Yiannis Moralis, ha visitato i cantieri per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Con grande soddisfazione, il Capo di Governo ha ribadito l’annuncio dell’apertura del museo entro l’estate 2026, uno spazio di cui il paese aveva bisogno da diversi decenni, stando alle sue dichiarazioni.

Al centro del progetto vi è il profondo legame che unisce il popolo greco e il mare, dall’antichità all’inizio del XX secolo, lungo un arco temporale di oltre 3mila anni. La cultura greca si identifica con il mare e questo museo, definito dalla Ministra della Cultura come «Pionieristico e innovativo», racconta tale rapporto simbiotico, attraverso l’esposizione di relitti e reperti subacquei.
In un’intervista rilasciata al quotidiano ateniese Ī Kathīmerinī, la stessa ministra ha parlato di «Rapporto catalizzatore del popolo greco con il mare», evidenziando «L’importanza storica della navigazione per lo sviluppo sociale ed economico del Paese». Dunque, lo scopo è consegnare al visitatore il patrimonio marittimo della Grecia che emerge dai fondali del Mar Egeo.
Il progetto è stato interamente finanziato dal Recovery Fund, che ha imposto tempi di realizzazione serrati per la sua realizzazione. La scelta del luogo non è casuale: il porto del Pireo ha rappresentato per secoli un crocevia commerciale fondamentale per Atene e l’intera regione dell’Attica. Quale porto più grande della Grecia, a oggi, è uno dei più trafficati d’Europa. È per questo che oggi diversi progetti mirano a presentarlo anche come centro culturale e turistico.
Il nuovo polo museale, infatti, si inscrive in una cornice più ampia volta alla rivalutazione e recupero dell’area. Il primo ministro Kyriakos Mītsotakīs ha parlato di dare un «Nuovo volto» al Pireo, tramite la contestuale edificazione del Museo delle Antichità Subacquee e del nuovo Tribunale di Giustizia. Quest’ultimo, progettato dallo studio di architettura ASPA, sarà il primo edificio pubblico “verde” del Paese, a emissioni zero, e il primo a ricevere la certificazione LEED Gold. Anche questo progetto, al pari del Museo, dovrebbe essere completato entro l’estate del 2026 e fa parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza Grecia 2.0.
Emerge con chiarezza che questi interventi sono tesi alla rivalutazione territoriale dell’area e, stando alle dichiarazioni del Primo Ministro, costituiscono «Il più grande investimento culturale in corso nel Paese».