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Il Centre Pompidou aprirà una nuova sede in Brasile: il museo d’arte contemporanea sorgerà nello Stato del Paranà, nel sud del Paese. Precisamente nella Triplice Frontiera, l’area del cono sud dell’America Latina in cui si incrociano Brasile, Argentina e Paraguay. Sarà il primo Centre Pompidou sudamericano ed è stato annunciato Ministero della Cultura francese, che ha ufficializzato la firma di un protocollo d’intesa tra la Francia e lo Stato brasiliano del Paraná. L’apertura è prevista per novembre 2027, nella città di Foz do Iguaçu.
Il luogo è già noto al turismo internazionale per le celebri cascate patrimonio UNESCO ma adesso Foz do Iguaçu si prepara a diventare anche un nodo strategico per l’arte e la cultura contemporanea, grazie a un progetto ambizioso che unisce diplomazia culturale, architettura sostenibile e accesso democratico al sapere.
A firmare l’edificio sarà l’architetto paraguaiano Solano Benítez, vincitore del Premio Bsi Swiss Architectural awards e del Leone d’Oro alla Biennale di architettura di Venezia del 2016 insieme al suo team, noto per il suo uso innovativo dei materiali locali e per un’estetica radicata nella terra e nella comunità. La nuova sede brasiliana riecheggerà lo spirito del Pompidou di Parigi, con la sua piazza pubblica e la struttura ad alta permeabilità sociale, e ospiterà spazi multidisciplinari, laboratori educativi, una biblioteca di ricerca, atelier per artisti ma anche ristoranti e negozi.
Il programma culturale sarà ampio e trasversale: mostre temporanee, performance, cinema, festival, conferenze e residenze, in un dialogo tra la scena del Brasile e la grande collezione del Centre Pompidou, attualmente in fase di “diaspora museale” a causa della chiusura della sede parigina, che rimarrà inaccessibile fino al 2030 per importanti lavori di ristrutturazione e bonifica dell’amianto.
Il Centre Pompidou x Paraná si inserisce in una più ampia strategia di internazionalizzazione del museo francese, che negli ultimi anni, oltre alla sede satellite d Metz, ha attivato importanti collaborazioni in città come Malaga, Shanghai, Bruxelles, Al-Ula in Arabia Saudita, e che guarda ora anche a Seul. Il progetto brasiliano si distingue per la sua volontà di radicamento territoriale e di promozione della «Creazione sudamericana contemporanea», come sottolineato da Rachida Dati, Ministero della Cultura francese.