04 febbraio 2022

Il Guggenheim Museum di Bilbao festeggia 25 anni, con Seurat e Dubuffet

di

Una grande mostra di Jean Dubuffet, un dialogo tra Seurat e Richard Serra, un progetto sul design delle automobli: il Guggenheim Museum di Bilbao presenta il programma per i suoi 25 anni

Jean Dubuffet, Solomon R. Guggenheim Museum, New York © Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris

Dal Fauvismo al Surrealismo, dall’Art Brut di Jean Dubuffet al design delle automobili e delle motociclette, quel che è certo è che se ne vedranno delle belle. Il calendario presentato dal Guggenheim Museum di Bilbao per celebrare il 25 anniversario della sua fondazione si annuncia ricchissimo di mostre, eventi, attività, incontri e, in tempi come questi, così legati alle emergenze pandemiche, programmare così tanti eventi nell’arco dei prossimi mesi rappresenta una boccata d’aria fresca per tutto il mondo dell’arte e della cultura. Insomma, potrebbe essere una buona idea iniziare a prendere un biglietto aereo.

25 anni di Guggenheim Museum di Bilbao

Era il 1997 quando, nella famiglia dei vari musei della Fondazione Solomon R. Guggenheim, si aggiunse anche la sede di Bilbao, progettata dallo studio di Frank Gehry. Il nuovo museo, il cui profilo in titanio sarebbe diventato rapidamente iconico, si inseriva nell’ambito di un generale programma di rigenerazione della città basca, non senza qualche critica. Da una parte, l’elevato costo, con i fondi provenienti dalle casse della cultura del governo basco. Dall’altra, il taglio anche troppo ardito di molte soluzioni architettoniche – tra cui la stessa superficie di titanio, soggetto a rapidi processi di usura – che avrebbero reso complessa la manutenzione, oltre che difficoltosa l’esposizione di certe opere.

Ma i dubbi si affievolirono quasi immediatamente e fin dalla sua apertura il Museo fu considerato il simbolo di Bilbao, richiamando visitatori da ogni angolo del mondo e culminando nel 2000, con l’assegnazione dell’European Museum of the Year Awards, assegnato ogni anno, dal 1977, dall’European Museum Forum, sotto gli auspici del Consiglio d’Europa (fino a ora, nessun museo italiano ha ricevuto questo riconoscimento).

Da ricordare, nella storia del museo, anche un episodio drammatico ma fortemente significativo. Nel 1997, la Fondazione Solomon R. Guggenheim acquistò la grande scultura floreale di Jeff Koons a forma di cagnolino, Puppy, per installarla sulla terrazza esterna del Museo di Bilbao. L’opera fu poi l’obiettivo, o meglio, l’esca per un attentato da parte dell’ETA: degli uomini travestiti da giardinieri tentarono di piantare dei vasi di fiori pieni di esplosivo nei pressi dell’opera, fortunatamente senza successo.

Il programma delle mostre

«In un contesto molto diverso rispetto a qualche anno fa, e dopo la necessaria riflessione innescata dalla pandemia, il Museo sta affrontando con entusiasmo le sfide future con realistico ottimismo», hanno dichiarato dal Guggenheim Bilbao. «L’incertezza e i limiti vissuti a causa della crisi sanitaria sono serviti da incentivo a cogliere nuove opportunità che richiedono flessibilità, proattività e l’uso della tecnologia per continuare a diffondere l’arte e fungere da ispirazione, oltre che per continuare ad essere una forza trainante per la regione, proprio come accadde un quarto di secolo fa, durante una grave crisi economica, quando il Museo vide chiaramente che ispirare fiducia e aiutare a riattivare i propri dintorni faceva parte della sua missione», continuano. E allora, con molta fiducia, ecco il programma per celebrare degnamente i 25 anni Guggenheim Museum di Bilbao, riunito sotto il titolo esortativo “Art Inspires Future”, l’arte ispira il futuro.

Si parte l’11 febbraio con la mostra “Dal Fauvismo al Surrealismo. Capolavori dal Musée d’Art Moderne di Parigi”, a cura di Hélène Leroy, Fabrice Hergot e Geaninne Gutiérrez Guimarães. La mostra presenta una selezione di 70 capolavori che testimoniano la fioritura di quei movimenti d’Avanguardia che confermarono Parigi come capitale occidentale della cultura nel XX Secolo.

Momento topico della programmazione sarà la mostra dedicata a Jean Dubuffet, “Ardent Celebration” in apertura il 25 febbraio e visitabile fino al 21 agosto2022, a cura di David Max Horowitz. L’esposizione racconterà i decenni decisivi nella vita e nell’arte del grande artista, fondatore dell’Art Brut, decisivo innovatore della pittura e della scultura contemporanee. «Vorrei che le persone vedessero il mio lavoro come una riabilitazione di valori disprezzati e, in ogni caso, non si sbagliassero, un’opera di ardente celebrazione», diceva Dubuffet, riferendosi alla sua attitudine a trovare il bello, il degno e il prezioso in ogni cosa, dalle rocce ai fogli di alluminio accartocciati, dalla vernice addensata ai ghirigori. Le opere provengono dalla collezione del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, con un apporto significativo della Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

Pegaso Z-102 Cúpula, 1952 © Louwman Museum

Aprirà invece l’8 aprile 2022 “Motion. Autos, Art, Architecture”, a cura dell’archistar Norman Foster, con Manuel Cirauqui e Lekha Hilleman Waitoller, un progetto espositivo incentrato sul dialogo tra design industriale delle automobili, arte e architettura. La mostra includerà una selezione di 38 veicoli raramente visti, oltre a 300 disegni, fotografie e modelli architettonici.

Georges Seurat, Tree Trunks reflected on the Water (Homage to Stéphane Mallarmé), ca. 1883/84; permanent loan to Hahnloser/Jaeggli Foundaion, Winterthur

Interessante anche la mostra in programma per il 9 giugno, che metterà in confronto una serie di disegni di Georges Seurat, pioniere del movimento puntinista, protagonista dell’arte più sperimentale della seconda metà dell’800, e di Richard Serra, capostipite del Minimalismo, conosciuto in tutto il mondo, in particolare, per le sue installazioni scultoree site specific, come quella esposta nel 2003 a Piazza del Plebiscito, a Napoli, attualmente conservata proprio al Guggenheim di Bilbao. La mostra metterà in evidenza come Seurat usasse sfidare le modalità di esecuzione del disegno, un processo simile a quello messo in atto da Serra, per il quale il disegno è «Un’attività a se stante e una preoccupazione costante, con i suoi problemi concomitanti e inerenti».

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui