10 dicembre 2019

Museo Archeologico e Teatro San Carlo fanno rete a Napoli

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Presentata la nuova partnership tra il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Teatro san Carlo: si parte dalla Dama di Picche e da un'antica testa femminile

Ph. Giorgio Albano

Storia, arte e musica, a partire da una Dama. Non poteva che partire con una grandiosa polifonia la nuova collaborazione tra il MANN – Museo Archeologico di Nazionale di Napoli e il Teatro San Carlo, due enormi istituzioni non solo napoletane. La partnership sarà ufficializzata in occasione dell’apertura della stagione 2019-2020 del Teatro, che vedrà salire sul prestigioso palco la Dama di picche di Cajkovskij, mentre in esposizione andrà un prezioso reperto con testa femminile, in prestito dalle collezioni del MANN. Si amplia così la rete di collaborazioni tra i maggiori istituti di Napoli che, ultimamente, vede proprio il San Carlo al centro, come già per la mostra “Napoli Napoli” al Museo di Capodimonte.

Corsi e ricorsi della storia

La prima di Pikovaja Dama si terrà l’11 dicembre, diretta da Juraj Valcuha, già direttore musicale del San Carlo, mentre la messa in scena sarà a firma del regista tedesco Willy Decker, per una produzione della Staatsoper di Amburgo. Il reperto scelto dalle collezioni del MANN, che proviene dagli scavi di Palmira e con ogni probabilità doveva completare un monumento funerario, è databile tra le fine del II secolo d.C. ed i primi decenni del III secolo d.C.

Oltre alla iconica presenza femminile, visto che nell’opera teatrale l’intreccio si risolve tragicamente con una carta da gioco, la dama di picche appunto, il fil rouge tra il San Carlo e il Museo Archeologico è anche storico, visto che la fondazione dei due istituti si deve alla politica illuminata di Carlo III di Borbone. Il Teatro che porta il suo nome venne fondato nel 1737 e, l’anno successivo, nel 1738, il sovrano diede impulso alla campagna di scavo nell’aria di Resina, poi identificata come l’antica Ercolano. L’azione di Carlo III, ripresa poi dal figlio Ferdinando, fu indirizzata alla costituzione di una raccolta museale, prima allestita presso le residenze reali di Portici e Capodimonte e, quindi, nel Palazzo degli Studi di Napoli, che sarebbe diventato il Real Museo Borbonico nel 1816 e, oggi, il Museo Archeologico Nazionale.

Maschera tragica, mosaico dalla Casa del Fauno di Pompei nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli

«Il Museo Archeologico di Napoli, con le sue collezioni pompeiane ricchissime di riferimenti alla musica e al teatro antico, ed il San Carlo, non sono solo due simboli della città, ambasciatori della cultura italiana nel mondo. La collaborazione che nasce oggi grazie ad una comune visione con la soprintendente Rosanna Purchia, unisce i due istituti, le cui origini sono legate alla politica illuminata di Carlo III di Borbone, con intenti fortemente originali. L’archeologia entra nel Teatro e nel MANN accoglieremo quella musica che, in tanta parte l’antichità ispirò», ha commentato il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.

La partnership tra il Museo Archeologico e il San Carlo

La convenzione tra MANN e San Carlo, promossa nell’ambito del progetto universitario Obvia – Out of boundaries viral art dissemination, prevedrà diversi interventi. L’esposizione temporanea di reperti continuerà anche in occasione di alcune importanti opere in cartellone al San Carlo, dopo la Dama di picche, anche il Flauto magico tra marzo e aprile 2020, e il Maestro di Cappella, nel giugno del prossimo anno. Saranno poi organizzati workshop e flash mob dedicati alla musica nelle sale dell’Archeologico.

Previsto anche un biglietto integrato che, al costo di 18 euro, consentirà, nell’arco temporale di tre giorni, di partecipare alle visite guidate al Teatro San Carlo e di accedere al MANN nei periodi di Natale e Pasqua.

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