21 dicembre 2004

decibel_ resoconti festival Romaeuropa Festival 2004 Festa Elettronica Roma, Auditorium Parco della Musica

 
Per concludere il Romaeuropa, una rassegna formato party. Per fare il punto sullo stato della nuova musica elettronica. Artisti emergenti e realtà affermate si alternano nelle sale dell’Auditorium. Si può chiedere di meglio? Forse si…

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Ed eccoci al gran finale di Romaeuropa: da Piazza Berio si entra in una sorta di luna-park di suoni, luci, colori e mondanità entusiasta. Ad accogliere gli spettatori le uniche effettive novità della serata: la video crew DDG alle prese con i loop di Fender Rhodes su cui Fabio Recchia, musicista romano dall’eclettismo geniale, delizia chi si ferma ad ascoltarlo con improvvisazioni jazz-core alla batteria.
All’interno delle sale che ospitano per il secondo anno quest’evento, si assiste ad alcune performance: Maurizio Martusciello remixa Experimentum Mundi assieme a Battistelli e i suoi artigiani orchestrali; Carsten Nicolai rivisita l’estetica minimale che lo ha reso celebre nel panorama musicale, attraverso ritmiche meno diradate del solito. Biosphere offre al pubblico la solita ambient a dinamica bassa. Le sonorità glitch&pop della Susanna & The Magical Orchestra non sorprendono per originalità più di quelle di Marco Messina ed il suo collettivo. L’atmosfera cambia notevolmente prestando ascolto al lavoro svolto da Scott Gibbons e Chiara Guidi sui suoni generati per la Tragedia Endogoniada della Socìetas Raffaello Sanzio. Spettacolo altamente suggestivo in cui, alcuni personaggi della tragedia, danno il ritmo alle parole di un capro che appare sugli schermi alle loro spalle. Attraverso questa azione acustica, la Socìetas, fidandosi ciecamente del suo compositore, ne esce pienamente ripagata. Altra proposta interessante è il connubio tra l’arpa elettrica di Zeena Parkins assieme alle dissonanze raffinate dell’ex DNA Ikue Mori. Il duo inscena un modello compositivo estremo ed originale. Le altre esibizioni si perdono in questa overdose musicale offerta dal programma.
martusciello
Tra interesse (molto) e sbadigli (abbastanza) inizia il tanto atteso concerto di Fennesz assieme a Sakamoto. Il tutto si risolve in una sorta di greatesthits del compositore giapponese appena sporcato dai rumori del laptop di Fennesz. Quando la folla esplode alle prime note di Forbidden Colors, la domanda su dove fossero nascoste le novità tanto promesse è inevitabile. Se pure è vero che un evento di tale qualità rappresenta una lieta eccezione, non sembra necessario avvolgerlo in una bambagia di parole atte a celebrare il ruolo del compositore contemporaneo alle prese con i nuovi strumenti e le nuove sonorità. In primo luogo perché gli strumenti e i suoni tanto nuovi non sono ma, per chi la musica la crea, rappresentano uno standard abbastanza consolidato. In secondo luogo, perché, dato il primo motivo, la scena elettronica sperimentale avverte urgentemente il bisogno di nuove idee che vadano oltre le possibilità offerte da un processore più potente o da un’operazione di marketing raffinata come quella che ha contraddistinto tutto il Romaeuropa festival 2004.

crediti fotografici
Marco Caselli
Gennaro Navarra@HUB

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sito dell’Auditorium – Parco della Musica

emiliano barbieri

decibel – Sound Art e Musica Elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla

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