15 ottobre 2019

Spring Attitude 2019: il compleanno numero 10

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Doppio sold out per Spring Attitude 2019, atteso appuntamento musicale della capitale che alla sua decima edizione ha accolto diecimila persone

Spring Attitude, uno degli appuntamenti musicali più attesi nella capitale, è giunto alla sua decima edizione e ha festeggiato un buon compleanno. Nell’arco delle tre serate sono passate a festeggiare ben 10mila persone, portando il festival a realizzare un doppio sold out, sia per venerdì 11 che per sabato 12. Quest’anno gli eventi si sono smistati in due location, l’ex Caserma Guido Reni, attuale sede di Videocittà, e al MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo. per un offerta musicale che ha miscelato generi piuttosto diversi: dal pop alla sperimentale, passando per cantautoratorapelettronica techno.

Spring Attitude 2019, Videocittà (courtesy of Spring Attitude)
Spring Attitude 2019, Videocittà (courtesy of Spring Attitude)

All’Ex Caserma Guido Reni si è svolta la serata di apertura, in cui si sono alternati sui due palchi interni SA Soundsystem, Shigeto, spime.im e Arssalendo. Un flusso musicale che tra i diversi live si è mantenuto incalzante unito a visuals d’effetto (un super impattante Exaland, complimenti a spime.im!) hanno condotto ad un opening riuscito. Unica perplessità, l’assegnazione dei palchi agli artisti: la pulsante energia di Shigeto e i beat frammentati di Arssalendo non erano adatti ad un ascolto seduto, fatto provato dal pubblico stesso che dopo pochi minuti ha abbandonato la poltrona per andare a scuotere il bacino in una fitta calca sottopalco. Viceversa per spime.im, che nell’altra sala ha dato un ottimo saggio di live audio/video seriamente sperimentale di fronte a un pubblico che ha dovuto sedersi per terra per godersi lo spettacolo comodamente.

Shigeto live, Spring Attitude 2019 (courtessy of Spring Attitude)
Shigeto live, Spring Attitude 2019 (courtessy of Spring Attitude)

Venerdì 11 al MAXXI è stata la prima serata a fare sold out, fatto decisamente comprensibile considerati i nomi nella line up: Andrew Weatherall, Laurent Garnier ed Ellen Allien al Molinari stage, DARRN, Venerus, Giorgio Poi e M¥SS KETA al Nastro Azzurro live stage,  Massimo Martellotta (Calibro 35), Dressel Amorosi, Elephantides e Mai Mai Mai all’Auditorium. Una serata davvero per tutti i gusti che è riuscita a riempire tutti i palchi.

Laurent Garnier, Spring Attitude 2019 (courtesy of Spring Attitude)
Laurent Garnier, Spring Attitude 2019 (courtesy of Spring Attitude)

Il Nastro Azzurro con i più giovincelli in visibilio per M¥SS KETA dopo aver alzato gli accendini con Giorgio Poi. Il Molinari per i piedi caldi che hanno iniziato a fibrillare con un set a tinte electro/EBM 80s e 90s da sorrisoni del mitico Weatherall per poi sbattere i tacchi nel tech/house/dance di Laurent Garnier e diventare bollenti (anche per la temperatura dell’aria difficilmente sostenibile) nel set finale di Ellen Allien, una travolgente ondata di techno energetica e femminina. Infine l’Auditorium per i più interessati all’ascolto che al ballo dove si è aperta la serata con un ispirato tributo di Massimo Martellotta a Mark Hollis e si è chiusa con le oscure sperimentazioni “neorituali” di Mai Mai Mai.

MAXXI, Spring Attitude 2019 (courtesy of Spring Attitude)
MAXXI, Spring Attitude 2019 (courtesy of Spring Attitude)

Serata di chiusura altrettanto affollata che ha visto protagonisti al Molinari Stage la nostra Elena Colombi, validissima rappresentanza italiana a Londra, seguita dagli sguaiati piemontesi Ivreatronic e poi dalla techno teutonica degli Zenker Brothers. Nastro Azzurro stage molto più rap/trap con una sfilza di rime rabbiose di IL TRE, Massimo Pericolo e Rancore e Auditorium in cui si sono susseguite le sperimentazioni elettroniche degli Altarboy, Weval e Planningtorock intervallate dalle fiammate afro/jazz/funk dei C’mon Tigre.

Qualche pecca organizzativa sulla gestione dell’affluenza del pubblico (come lo scarso numero di bagni chimici, 10, o le aree aperte dimezzate verso l’1 di notte) ha in generale reso affollato e non sempre godibile la maggior parte delle aree utilizzabili. A parte questo, referto positivo per un festival ormai consolidato nella scena romana e italiana.

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